121126treno calabriadi Silvio Massinetti
Il giorno dopo la strage l'attenzione si concentra sui passaggi a livello affidati a privati. In effetti la Calabria ne è piena. Ma si tratta di un ballon d'essai. Uno specchietto per le allodole che nasconde il vero problema. Lo stato medievale in cui versa il sistema ferroviario nella punta dello Stivale e, segnatamente, quello della costa jonica. L'ecatombe di braccianti romeni, travolti dal regionale Metaponto-Reggio, nell'agro rossanese, non è stata, infatti, una casualità. Ma una tragedia, purtroppo, attesa a queste latitudini. E non è cavillando sulla normativa, il Dpr n. 573 del 1980 che regola i passaggi a livello, come fanno in queste ore i vertici del ministero dei Trasporti e di Trenitalia, che si affrontano i problemi.
Come da prassi la Procura di Rossano ha aperto una inchiesta sull'incidente.
L'ipotesi di reato è di omicidio colposo plurimo e al momento non ci sono indagati. Si stanno verificando eventuali responsabilità nell'apertura dei varchi per attraversare i binari.

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9caldo

di Martino Mazzonis
Da diversi giorni l’area del nord della Virginia, una parte di Washington DC e zone del Maryland sono sommerse dal caldo e dalla mancanza di elettricità. Per gli americani è un incubo, abituati come sono ad accendere l’aria condizionata da maggio a settembre a prescindere dalla temperatura esterna. La corrente manca perché qualche giorno fa un uragano ha fatto saltare le linee e la compagnia elettrica privata che le gestisce, la Pepco, non ha ancora rimesso tutto a posto. Non è una novità nella zona: il maltempo è spesso severo, in inverno e in estate e le cose peggiorano a causa del cambiamento climatico. Che c’entrano i taglia alla spesa? Semplice: il sindaco di Washington ha chiesto al presidente di dichiarare lo stato d’emergenza in maniera da consentire alla città di ricevere soldi federali per far fronte alla calamità.

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121004comunenapolidi Giuliano Pennacchio
La riunione del consiglio comunale di Napoli di oggi 3 ottobre è stata caratterizzata dall’implosione della Lista Napoli è Tua, la lista civica arancione, diretta emanazione del Sindaco di Napoli, che perde quattro consiglieri su otto. Si è costituito un nuovo gruppo consiliare ‘Ricostruzione Democratica’, composto da due ex esponenti di NET e da una consigliera, (Simona Molisso) indipendente, in quanto non iscritta a nessun partito, della Federazione della Sinistra. Il gruppo misto, inoltre, al consiglio comunale di Napoli s’infoltisce di due consiglieri (Vasquez e Rinaldi) provenenti dalla lista arancione.
Tutto questo accade dentro la maggioranza che sostiene De Magistris che nessuno mette in discussione, ma che da oggi ha un problema più in tema di coordinamento dei suoi consiglieri.

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121112giulianidi Haidi Gaggio Giuliani
Qualcuno mi dice “Non ti è bastata?” Si riferisce naturalmente alla infelice esperienza, fortunatamente breve, che ho fatto come parlamentare durante il governo Prodi. E’ difficile spiegare, dopo il disastro, che oggi si tratta di ben altro, che non esiste più l’illusione di entrare in una coalizione per “spostare l’asse a sinistra” (o di vedere lavorare una commissione di inchiesta sui fatti di Genova, come nel mio caso); l’illusione di condizionare la deriva neoliberista del PD. Oggi si può, si deve, raccogliere tutte le forze che ogni giorno nei territori si oppongono agli interessi del grande capitale finanziario. Sono interessi che non corrispondono a quelli delle persone che vivono e lavorano, che si ammalano e muoiono, che cercano di studiare, che vorrebbero avere diritti e dignità, che sognano perfino – esagerati – un po’ di felicità. Raccogliere le forze delle persone che lottano, da Taranto alla Valsusa, dalla Sardegna all’Emilia terremotata, nelle fabbriche, nella scuola pubblica sempre più vilipesa, nella campagna sempre più impoverita; dei migranti che denunciano schiavitù, che chiedono di essere riconosciuti come lavoratori e come cittadini, che accusano un sistema che non lascia speranza per i loro figli.

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milano naviglidi Anna Camposampiero, Vincenzo Vasciaveo, Nadia Rosa, Massimiliano Lio, Giancarlo Broglia
L’assemblea milanese di “Cambiare si può” è stato un importante appuntamento, partecipato con un dibattito ricco, che ha fatto proprio il principio della pari dignità, di singoli, di associazioni, di militanti di partito, di organizzazioni, tutti uniti nel raggiungimento dell’obiettivo. Una pratica questa naturale, di chi si riconosce simili e uguali nelle tante vertenze territoriali e nelle tante lotte, dove cittadinanza attiva e militanti di partito operano da anni senza differenze e primogeniture. Per questo l’assemblea è stata un successo di partecipazione e di totale assenza di polemiche pretestuose sul ruolo dei partiti. Se qualche sparuto intervento ha cercato di porlo questo è apparso estraneo alla grande maggioranza dei partecipanti.
Questo è ciò che noi abbiamo visto e vissuto, sia come componenti la presidenza che da compagni/e intervenuti portando il proprio contributo.

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121106cambiareIl sistema sta andando in pezzi.

Le differenze economiche e sociali crescono, le disonestà individuali o di gruppi sono diventate corruzione del sistema, la distanza tra stato e società e tra organi rappresentativi e cittadini non è mai stata così elevata. La possibilità di contare e di decidere sulla propria vita e sul proprio futuro è quotidianamente frustrata da decisioni verticistiche e incontrollabili. Così lo stesso desiderio di partecipazione politica si affievolisce, riducendosi a esplosioni di rabbia, alla fuga dal voto o all’adesione a proposte populiste (egualmente presenti dentro e fuori le forze politiche tradizionali). Prevale l’idea che non ci sia più nulla da fare perché ogni scelta è obbligata e «imposta dall'Europa» (cioè dai mercati). Il modello sociale europeo è cancellato dalle compatibilità economico-finanziarie in una concezione dell’economia che non lascia spazio alla politica.

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121129soggettopoliticonuovodi Livio Pepino, Marco Revelli, Chiara Sasso, Massimo Torelli
Carissimi,
essendo un cantiere procediamo mettendo un mattone alla volta. Qualche volta accumuliamo un po’ di ritardo ma l’importante è raggiungere soluzioni adeguate. A questo punto ci pare, in vista delle assemblee del 14-15 e 16, che alcuni punti siano chiari e condivisi tra i promotori e i soggetti che, partecipando all’assemblea del 1° dicembre, sono entrati nell’impresa:
1) le assemblee vanno fatte in tutti i territori in cui ciò è realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci vincoli sulla dimensione territoriale: più ne facciamo meglio è, purché ci siano le condizioni per farle riuscire;

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121130cambiaresipuodi Checchino Antonini
Apre Livo Pepino, chiude Marco revelli dopo sei ore di interventi di sei minuti ciascuno, più di quaranta. Lo staff di “Cambiare si può”, l’appello cosiddetto dei 70 per una lista alternativa al centrosinistra e a Monti ha comunicato il programma dell’assemblea romana del 1° dicembre al Teatro Vittoria di Testaccio.
“L’assemblea comincerà alle 10.30 puntuali (mezz’ora dopo l’orario inizialmente comunicato per consentire gli arrivi, concentrati nella mattinata dato lo sciopero dei treni del giorno precedente) e finirà alle 17.15 (per esigenze del teatro).
I lavori saranno introdotti – questa la scelta di chi la sta organizzando – da una relazione di Livio Pepino (di 12 minuti), che Livio cercherà di scrivere e di mandare in anticipo a tutti i firmatari, mentre le conclusioni (della stessa durata) saranno tratte da Marco Revelli.

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121130cambiaresipuoL'assemblea romana conferma la prospettiva di costituire liste elettorali per le elezioni politiche imminenti, liste che abbiano la realistica possibilità di portare in parlamento voci determinate a far valere i temi programmatici del progetto Cambiare Si Può, allegati nella sintesi in dieci punti; fermo restando, tuttavia, che la necessaria ricostruzione culturale e politica non si esaurisce certo con l'appuntamento elettorale ma richiede i tempi lunghi del cambiamento profondo, per i quali questo movimento deve attrezzarsi in contenuti, nuovi metodi e pratiche inclusive e non gerarchiche. Dobbiamo ridefinire il senso profondo della sinistra, e concetti che sono stati frantumati e vanno ricostruiti per intero.

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