
di Tonino Bucci
Non può essere il web a fare da «cinghia di trasmissione delle istanze dei cittadini verso le istituzioni». Al posto dei partiti s'intende. Il nodo sta proprio in queste parole pronunciate ieri dal Presidente della repubblica Napolitano in un incontro con i “giovani”. Se la rete possa diventare o meno il luogo delle decisioni politiche. E se ci sia ancora bisogno dei partiti per mediare tra lo Stato e i cittadini.
Certo, se il cinquanta per cento degli elettori ai ballottaggi ha preferito rimanere a casa, qualche cosa dovrà pur dire, no? E se una parte consistente di quelli che a votare ci sono andati, ha scelto il M5S perché è un outsider ed è l'unico che contesta tutti i partiti tradizionali, anche in questo una ragione ci sarà.

di Alberto Burgio
«Vedo la vita solo da un occhio, l'altro è di vetro. Se da questo unico occhio vedo molte cose, ne vedo molte più dall'altro. Perché l'occhio sano mi serve a vedere, quello cieco a sognare». Questa poesia di Sevak, poeta armeno, rispecchia al meglio, secondo me, lo spirito con il quale dovremmo disporci al Forum dei comuni per i beni comuni che si svolgerà sabato a Napoli. Le associazioni, i movimenti, le cittadine e i cittadini, gli amministratori che ne prenderanno parte, infatti, dovranno dimostrare al governo e all'Europa che esiste un'altra strada per rispondere alla crisi economica e istituzionale in atto.
di Franco Arminio
Questa mattina ci ha lasciato il Compagno Guido Cappelloni, qui di seguito un recente articolo su di lui, scritto da Maria Rosa Calderoni.



