Gianroberto-Casaleggio

di Tonino Bucci
Non può essere il web a fare da «cinghia di trasmissione delle istanze dei cittadini verso le istituzioni». Al posto dei partiti s'intende. Il nodo sta proprio in queste parole pronunciate ieri dal Presidente della repubblica Napolitano in un incontro con i “giovani”. Se la rete possa diventare o meno il luogo delle decisioni politiche. E se ci sia ancora bisogno dei partiti per mediare tra lo Stato e i cittadini.

Certo, se il cinquanta per cento degli elettori ai ballottaggi ha preferito rimanere a casa, qualche cosa dovrà pur dire, no? E se una parte consistente di quelli che a votare ci sono andati, ha scelto il M5S perché è un outsider ed è l'unico che contesta tutti i partiti tradizionali, anche in questo una ragione ci sarà.

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di Piero Orsatti

Nato come fenomeno politico grazie alla Rete (almeno così dice), Beppe Grillo oggi nella Rete ha il suo più grande avversario. Proprio oggi che i risultati delle elezioni amministrative lo hanno premiato e i sondaggi lo posizionano come secondo partito se si votasse nelle prossime settimane, il feticcio di Internet rischia di smontargli la sua creatura, il Movimento 5 Stelle. Ha lavorato per anni il leader di M5S, con pazienza e determinazione, utilizzando la rete per avvicinare il disagio diffuso

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di Francesca Schianchi

«Esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento nei confronti di Berlusconi. Talora faccio fatica a seguire la linearità del suo pensiero». Sono le undici e tre quarti del mattino. In piedi davanti alle bandiere italiana ed europea, completo grigio e cravatta azzurra, nella piccola e affollatissima sala polifunzionale di Palazzo Chigi, con il consueto, algido aplomb britannico che lo porta a fare considerazioni velenose rimanendo impassibile (e sul Cavaliere non ne lesina), il presidente del Consiglio ormai dimesso Mario Monti affronta la sua seconda conferenza stampa di fine anno. Attesissima: un anno fa, era quella di un premier tecnico nuovo alla scena politica, chiamato a togliere dai guai un Paese tanto in difficoltà

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121024citygroupdi Alberto Burgio
La spirale infernale è sempre più evidente, nonostante gli sforzi per nasconderla. Ora persino il Fmi ammette che le politiche di rigore impoveriscono le società e alimentano la crisi che dovrebbero risolvere. L'Italia è un paradigma di questo stato di cose. Negli ultimi due anni sono state varate manovre correttive (contenere la spesa e aumentare le entrate), pari a circa 130 miliardi. L'ultima di questi giorni, odiosa perché colpisce chi soffre (un altro miliardo e mezzo alla sanità, al netto della riduzione di oltre due dei trasferimenti agli enti locali), i giovani (un altro miliardo di tagli alla scuola pubblica) e, come sempre, il lavoro dipendente. In particolare gli impiegati pubblici, che di qui al 2014 ci rimetteranno qualcosa come 7.000 euro a testa, senza considerare gli effetti dell'aumento dell'Iva.

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di Gianni Rinaldini
Nel silenzio più assoluto la Commissione lavoro del Senato ha dato il via libera e inizia così il percorso in aula del disegno di legge su precarietà, art.18 e ammortizzatori sociali. Non si hanno notizie del movimento sindacale, ad esclusione della Fiom, se non che è prevista una manifestazione nazionale Cgil, Cisl e Uil il 2 giugno, festa della Repubblica, sul fisco.

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Luigi De Magistris

120127demagistris«Vedo la vita solo da un occhio, l'altro è di vetro. Se da questo unico occhio vedo molte cose, ne vedo molte più dall'altro. Perché l'occhio sano mi serve a vedere, quello cieco a sognare». Questa poesia di Sevak, poeta armeno, rispecchia al meglio, secondo me, lo spirito con il quale dovremmo disporci al Forum dei comuni per i beni comuni che si svolgerà sabato a Napoli. Le associazioni, i movimenti, le cittadine e i cittadini, gli amministratori che ne prenderanno parte, infatti, dovranno dimostrare al governo e all'Europa che esiste un'altra strada per rispondere alla crisi economica e istituzionale in atto.

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121009scuoladi Franco Arminio
La scuola per i governi italiani è una faccenda di spese da ridurre, non è nient'altro che questo. Quello che dovrebbe essere il cuore di ogni società viene trattato alla stregua di un'unghia incarnita. A furia di ricevere scarsa considerazione, anche tra chi ci lavora dentro si è fatta strada un'ottica che tende a rimpicciolire le straordinarie esperienze dell'insegnare e dell'imparare.
Forse non serve un giorno di sciopero se poi si ritorna rassegnati nell'angolo. E non si può reagire ai tagli riducendo il proprio impegno. Quello che i governanti non capiscono è che l'Italia ha bisogno di più scuola. Bisognerebbe tenere aperte le aule anche di pomeriggio e di sera. L'errore della politica è di considerarla un comparto particolarmente oneroso del pubblico impiego.

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bentiv

di Bianca Bracci Torsi
Meno di due settimane fa, alla riunione del Comitato Anpi di Roma, Sasà Bentivegna era presente e si è alzato a parlare, appoggiato al bastone ma ben dritto, intervenendo sulle questioni all’ordine del giorno senza bisogno del microfono.

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120212cappelloniQuesta mattina ci ha lasciato il Compagno Guido Cappelloni, qui di seguito un recente articolo su di lui, scritto da Maria Rosa Calderoni.

Sarà pure comunista, ma è dolce, un sorriso mite, il solito modo affabile col quale ti saluta ogni volta che lo incontri, anche a distanza di anni. Comunista e gentiluomo. Guido Cappelloni, un testimonial della nostra storia, qui al suo Ottavo Congresso. Lui li ha fatti tutti. Testimonial sarà lei, più che altro un protagonista.
Guido se lo ricorda bene, come andò. Guido, lui, è uno dei fondatori di Rifondazione Comunista, uno degli storici “7″ («c’eravamo Cossutta, Garavini, Libertini, Bianca Bracci Torsi, Ersilia Salvato, Rino Serri ed io»).
Marchigiano, laureato in giurisprudenza, Guido oggi vive a Grottammare, provincia di Ascoli Piceno. Ha i suoi begli anta, e se gli chiedi, dimenticando a bella posta i suoi anni e la malattia che l’ha colpito, «ma tu adesso che fai?», lui ti guarda col sorriso che da mite diventa ironico (no, non sono in pantofole, se vuoi sapere): «Faccio cose. Partecipo». Frequenta il suo Circolo di Grottammare; è presidente del Comitato politico della Federazione di Ascoli Piceno.

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