121029omarOmar Saad, un giovane musicista di al-Mughar – un villaggio in Galilea – ha ricevuto una lettera di arruolamento nell’esercito israeliano. Sì, perché a differenza degli altri palestinesi, i drusi hanno l’obbligo di prestare il servizio militare (dopo che, nel 1956, la legge sulla coscrizione obbligatoria è stata resa applicabile anche a questa categoria di persone). Recenti ricerche hanno dimostrato che circa i due terzi della popolazione drusa in Israele preferirebbe non prendere le armi, se ne avesse la possibilità. Omar è uno di loro; nella lettera seguente, inviata al ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, spiega le proprie motivazioni (qui il sito di supporto a Omar).

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zuccottipark

Intervista a Giorgio Cremaschi di Enrico Piovesana

Cremaschi, Piazza Affari a Milano come Zuccotti Park a New York? Spunteranno le tende davanti alla Borsa?

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121004finanzaAppello per un percorso comune promosso da Attac, Rivolta il debito, Re:Common, Smonta il debito, Centro nuovo modello di sviluppo
Le crisi - finanziaria, economica, sociale ed ambientale - sono ormai arrivate ad un punto critico, soprattutto in Europa. A cinque anni dallo scoppio della bolla dei sub-prime negli USA, la crisi bancaria, sintomo della finanziarizzazione strutturale dell'economia e della società attuata negli ultimi decenni, è stata trasformata in una crisi del debito pubblico dei governi con il fine di imporre ulteriori riforme liberiste (politiche di austerità e conseguente svendita del patrimonio pubblico).
Si accelera la crisi democratica nell'Unione europea ma anche in Italia, dove l'imposizione di un governo tecnocratico apprezzato dai mercati ha tolto potere ai cittadini e a chi sta pagando l’ impatto della crisi. Intorno alla questione della finanza ruota il futuro di una rinascita politica così come la possibilità di pensare una nuova democrazia dei diritti e dei beni comuni ben oltre l'attuale fallimentare modello di sviluppo.

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120218sanita

redazionale

La Corte dei Conti ogni tanto denuncia un uso del denaro pubblico indecente e consente a giornali di grande tiratura e a trasmissioni televisive di riempire pagine e schermi di parole, moti di sdegno e sorpresa che poi lasciano rapidamente lo spazio al nulla...

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26moretti

Intervista a Patrizia Moretti di Paola Benedetta Manca
“uno strazio senza fine”. Per Patrizi moretti, mamma di Federico Aldrovandi, dopo al sentenza che ha condannato i poliziotti che l’hanno assassinato, l’incubo continua sulle pagine di Facebook  “attraverso gli insulti rivolti alla memoria di mio figlio e a me”.
Si aspettava offese così forti proprio adesso?
“No. Siamo rimasti esterrefatti. Pensavamo che, con la sentenza deifinitiva, finalmente avremmo avuto un po’ di pace. È sette anni che gli assassini di Federico ci insultano con le loro false verità e attraverso i social network, nascondendosi dietro altre persone”.

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ingroiaantoniodi Liana Milella (Repubblica)
Per Antonio Ingroia, quello dei funerali di Prospero Gallinari e della partecipazione di un candidato di Rivoluzione civile come Claudio Grassi, è diventato il tormentone della giornata. Ma lui di «pietas» parla la mattina e di «pietas» continua parlare la sera. Non cambia idea. Difende Grassi. Che «si è tenuto fuori da qualsiasi ammiccamento ». Quanto a lui stesso, in quanto magistrato, stoppa le insinuazioni: «Non sono pugni chiusi che condivido ».

Giustifica quella presenza?
«Si tratta di un fatto personale, di una partecipazione in forma privata da parte di un amico di infanzia al funerale di un criminale. Si può colpevolizzare solo per questo una persona che negli anni ha sempre dimostrato di voler condannare ogni forma di violenza, anche ammantata di politica e di ideologia? Sarebbe ingiusto e ingeneroso».

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adl_la_fabbricaTestimonianza di Gianni Marchetto al funerale di Ivar

L'impegno di lavoro

Ciao Ivar, nel mio computer c'è pieno di cose tue che aspettano di essere messe in ordine. Me ne hai dato di roba dall'inizio di Febbraio sino ai primi di Agosto. Venivo a trovarti al pomeriggio per due o tre volte la settimana, sino a quando abbiamo interrotto i nostri incontri perché tu dovevi andare ogni giorno alla clinica per le terapie.

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ciampipierodi A67
Piero Ciampi è sicuramente tra gli artisti più originali della scena cantautoriale italiana e allo stesso tempo il più dimenticato. L’artista livornese, scomparso il 19 gennaio 1980, è stato spesso considerato un artista maledetto per vie del suo grande amore per l’alcol e la sua scrittura drammaticamente vera. “Bisogna pagar pegno a Piero Ciampi”, diceva Fabrizio De Andrè, ed è quello che hanno fatto i “Letti Sfatti”, giovane rock band napoletana. Il trio rock – Jenna Romano: voce e chitarra, Roberto Marangio: basso e Mirko Del Gaudio: batteria – che, nel 1999, vince il premio Ciampi, ha collaborato con nomi del calibro di Beppe Barra ed Erri De Luca.

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