
Articolo tratto da http://www.globalproject.info
Dopo l'approvazione in Consiglio Comunale a Padova della fusione/incorporazione Acegas Aps ed Hera, avvenuta con i voti dei consiglieri PD, IDV e Sel (astenuto il consigliere Pisani, contraria la consigliera Daniela Ruffini PRC-PDCI e contrari, per il gioco delle parti, i 15 consiglieri dell'opposizione) continua la mobilitazione.
Il Comitato Due Sì per l'acqua bene comune di Padova ha preparato un dossier sulle falsità che sono state usate per sostenere la fusione. Nella prefazione del dossier si dice. " Nell’assenza di un reale contraddittorio in città, intendiamo socializzare le note che seguono, come contributo per svelare le tante falsità, ambiguità, affermazioni truccate utilizzate dai suoi sostenitori per coprire le verità sottese a questa sciagurata operazione. Ci hanno sommerso di numeri e dati ma quello che pensiamo interessi alla città sia cogliere realmente il senso di un'operazione che consegna i nostri servizi alle logiche nefaste del mercato e del profitto".


A poco più di un anno dalla grande vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011 quando milioni di nostri concittadini si pronunciarono in maniera chiara e inequivocabile sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la fuoriuscita dell’acqua dal mercato e dalle logiche di profitto, sulla cancellazione in tariffa della remunerazione del capitale investito dal gestore… ci ritroviamo quasi punto e a capo. Perché la progettata operazione di fusione, meglio, incorporazione della nordestina ACEGAS-APS nell’emiliano romagnola HERA, con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti, rappresenta solo l’ultimo anello di una serie di provvedimenti (del governo Berlusconi prima, del governo Monti poi) tesi a svuotare la carica autenticamente democratica del risultato referendario, diretto a riportare acqua e servizi pubblici locali sotto il controllo diretto dei cittadini.
Contributo introduttivo a cura R.Lembo ( Cicma)




