di M. Mantellini
- Di pirateria, di copia abusiva e legale, parlano tutti. Non sempre centrando il punto, ma non tutto il male viene per nuocere. È ora che questi temi diventino agenda: il futuro non aspetta
Roma - Partiamo da un dato di fato: tutte le discussioni che riguardano il futuro della condivisione della conoscenza attraverso la tecnologia sono discussioni buone. Lo sono per una ragione molto semplice: i conservatori dell’esistente, i pochi potenti imbalsamatori della realtà all’anno zero della Rete, non hanno mai avuto alcuna passione per simili discussioni. Preferiscono un consolatorio “È così e basta” ed il ribaltamento di ogni possibile tavolo dialettico.


di Claudio Grassi
NEW YORK - La tv è moribonda. L’agonia avviene così in fretta che non ci sarà il tempo per celebrarne i funerali. Sta accadendo proprio qui in America, nel regno dei network, nella culla del “cable”, delle news 24 ore su 24 e dei canali tutto-sport, dei reality, delle serie a puntate che hanno plasmato la cultura di massa nel mondo intero. Non si tratta solo del tramonto della tv “generalista” (archeologia industriale…), ma anche dei canali tematici, del satellite, dei “bouquet” per abbonati via cavo. Tutto ciò che chiamiamo “televisione”, anche nei suoi formati e sviluppi più recenti, è in via di estinzione. Non i contenuti: quelli si stanno trasferendo su Internet, ma così facendo l’intero settore cambia pelle e adotta nuovi linguaggi, mentre le gerarchie di potere sono sconvolte, il modello di business è rivoluzionato.
di Claudio Grassi
di Michele Boldrin*





