di Joseph Halevi
Nel suo articolo del 29 settembre, Anna Maria Merlo ha puntualmente colto il diavolo nascosto nelle pieghe del più duro bilancio mai varato da un governo francese nella storia postbellica. In Francia il 47% dei foyers fiscaux (famiglie) sono esenti, per motivi economici, dall'imposta sul reddito. Nella finanziaria formulata dal governo di François Hollande il parametro che tiene conto dell'inflazione nel calcolo delle tasse è stato congelato. Ne consegue che 16 milioni di persone il cui reddito oggi non è tassabile vengono catapultate nel novero dei foyers imponibili in base agli aumenti nominali degli stipendi anche se inferiori all'inflazione effettiva. Si tratta di redditi assai ridotti il cui livello lambisce la soglia minima di imposizione.
Pertanto, è errato affermare che la manovra varata dai socialisti non colpirà le persone a basso reddito. Anche considerando i 7,4 milioni che beneficeranno di una riduzione delle tasse del 9%, abbiamo oltre 8,6 milioni di persone a reddito da classi popolari che, per il congelamento del parametro di aggiustamento, perderanno l'esenzione fiscale.


Risoluzione approvata nel corso della grande manifestazione, organizzata a Lisbona della Confederazione Generale dei Lavoratori Portoghesi (CGTP-IN)
Dai camini non uscirà più il fumo e dai cancelli non entreranno più gli operai. Dopo sette mesi di battaglia, gli altiforni di Florange, in Francia, hanno chiuso i battenti. Il pressing del nuovo governo socialista non è servito. Alla fine ArcelorMittal, numero uno indiano della siderurgia mondiale, ha decretato la morte (annunciata) dell’impianto.
Migliaia di persone di persone sono scese in piazza a Parigi per dire no all'Europa dell'austerità due giorni prima dell'inizio del riesame al Parlamento europeo del trattato fiscale.
di Iside Gjergji





