di Giovanni Del Re

«Sconcertante». La definizione usata da alcuni negoziatori greci nei confronti delle richieste dei rappresentanti della cosiddetta troika ( i tedeschi - guarda caso - Matthias Mors per la Commissione Europea e Klaus Masuch per la Bce, più il danese Poul Thomsen per il Fmi) non poteva essere più plastica. Non a caso, al termine di due ore di colloquio con i tre, il ministro ellenico del lavoro Yannis Vroutsis non ha voluto rilasciare dichiarazioni, sfilando scuro in volto di fronte ai cronisti. In effetti, stando a indiscrezioni rilanciate ieri mattina dalla stampa greca, si sono materializzate le indiscrezioni già filtrate alcuni giorni fa (anzitutto sul Guardian britannico), soprattutto sul fronte del mercato del lavoro.

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di Paolo Ferrero

Il cordoglio per i diplomatici statunitensi morti ieri in Libia non può nascondere una elementare verità: la situazione oggi in Libia è il frutto dei bombardamenti occidentali e della sciagurata politica di guerra. I paesi occidentali, pur di mettere mano sul petrolio e di modificare le alleanze e gli equilibri geopolitici devastano i paesi e li riportano alla barbarie. E’ successo in Iraq, è successo in Libia, stanno cercando di farlo accadere in Siria.
Le guerre umanitarie non esistono, esistono solo gli interessi politici ed economici che si ammantano di democrazia. Vergognoso che l’ONU sia scomparsa dalla gestione delle crisi, vergognoso che i mass media si occupino di un paese quando c’è da costruire la campagna stampa per fare la guerra o quando uccidono qualche occidentale. In politica internazionale, contro le guerre sempre, per la trattativa sempre.

di Vincenzo Borriello

A volte basta poco per fare soldi, una notizia fatta trapelare, come quella di un possibile conflitto con l’Iran, per esempio, è vedi triplicare i tuoi incassi. É successo agli Stati Uniti d’America che nell’anno 2011 hanno venduto armi per 66,3 miliardi dollari. Si tratta d una cifra che rappresenta più di trequarti del mercato globale, per quanto riguarda la vendita di armamenti. Decisamente inferiori erano state le vendite nel 2010, con appena 21,4 miliardi di dollari e nel 2009 con 31 miliardi di dollari. Gli acquirenti sono tutti paesi “amici”: Arabia Saudita, Emirati Arabi e Oman. Un appunto, il numero più alto di terroristi islamici arriva proprio da quelle parti.

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di Manlio Dinucci

«Con enorme tristezza piango con voi la perdita di tanti colleghi»: lo ha dichiarato il 23 agosto, durante il lutto nazionale in Sudafrica, il presidente della Lonmin Plc. I «colleghi» sono i 34 minatori neri in sciopero uccisi dalla polizia a Marikana, dove la Lonmin, società con sede legale a Londra, possiede una grande miniera di platino. I minatori scioperavano non solo per salari più alti, ma contro un insostenibile sistema di sfruttamento. La Lonmin, che giura di agire con «onestà, trasparenza e rispetto», si procura gran parte della manodopera attraverso subcontrattisti in comunità distanti dalla miniera, ricattando i lavoratori e mettendoli gli uni contro gli altri.

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di Michael Moore e Oliver Stone

Per tutta la nostra carriera di cineasti abbiamo sostenuto la tesi che i mezzi di informazione americani spesso non raccontano ai cittadini le azioni più turpi commesse dal nostro governo. Ecco perché siamo profondamente grati a WikiLeaks per quello che ha fatto e applaudiamo la decisione dell’Ecuador di concedere asilo politico al suo fondatore, Julian Assange, rifugiato in questo momento nella sede diplomatica del Paese sudamericano a Londra.
L’Ecuador ha agito in conformità a importanti principi dei diritti umani internazionali. Anzi, la prova più eclatante della giustezza della decisione delle autorità di Quito è la minaccia del governo britannico di violare un principio intoccabile delle relazioni diplomatiche e irrompere nell’ambasciata per arrestare Assange.

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