di Manlio Dinucci
È uscito il secondo episodio di «Humanitarian War», famosa fiction washingtoniana sulla Libia. Ecco il trailer: aiutati i libici a liberarsi dal feroce dittatore, i buoni, guidati dall'eroico Chris, continuano ad aiutarli con uguale disinteresse; ma i cattivi - i terroristi ancora annidati nel paese - uccidono Chris che «rischiava la vita per aiutare il popolo libico a costruire le fondamenta di una nuova e libera nazione» (Hillary Clinton) e, «fatto particolarmente tragico, lo uccidono a Bengasi, città che aveva aiutato a salvare» (Barack Obama); il Presidente invia una «forza di sicurezza» in Libia, ma sono gli abitanti di Bengasi, scesi spontaneamente in piazza con cartelli inneggianti a Chris, a cacciare i cattivi dalle loro tane. In attesa del terzo episodio, uno sguardo alla realtà. Chris Stevens, ambasciatore in Libia dallo scorso maggio, era stato rappresentante speciale Usa presso il Cnt di Bengasi durante la guerra: ossia il regista dell'operazione segreta con cui erano state reclutate, finanziate e armate contro il governo di Tripoli anche milizie islamiche fino a poco prima bollate come terroriste.