121105turchiadi Cristoforo Spinella
L’ultimatum è fissato per stasera. In assenza di una soluzione allo sciopero della fame dei detenuti curdi nelle prigioni della Turchia, che arriva oggi al 55esimo giorno, alla protesta si uniranno anche i deputati del Bdp, unico partito filo-curdo del parlamento di Ankara. Un passo che renderebbe ancor più forte l’iniziativa dei 683 che in 66 carceri hanno deciso di rifiutare il cibo per protestare contro l’isolamen - to di un altro detenuto eccellente, il leader dei ribelli del Pkk Abdullah Öcalan. Unico abitante dell’isolaprigione di Imral, da 15 mesi non vede i suoi avvocati e l’unica persona a parlargli è stato–una volta sola–il fratello Mehmet. Ma la dimensione tutta politica di questa vicenda è emersa da tempo. Già il mese scorso allo sciopero si era aggiunto un altro rappresentante del Bdp, pure lui dietro le sbarre: il sindaco di Van Bekir Kaya, arrestato a giugno con l’ac - cusa di far parte del Kck, che i magistrati turchi considerano il braccio urbano del Pkk (organizzazione terrorista anche per Ue e Usa).

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di Marco D'Eramo

Se dopodomani gli europei potessero votare per il presidente degli Stati uniti, Barack Obama sarebbe rieletto con più dell'80% delle preferenze (e più del 90% nell'Europa del nord, secondo un sondaggio riportato dall'agenzia Reuters). Mentre in patria la sorte del primo presidente nero è molto più in bilico e su di lui l'America è spaccata quasi esattamente in due. A parte l'ironia della situazione per cui i diversi paesi europei sono divisi su tutto, tranne su un presidente americano, su cui sono si esprimono a maggioranza bulgara, c'è da chiedersi come mai e perché l'orientamento delle opinioni pubbliche sia così divergente sulle due sponde dell'Atlantico.

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di red.

Ecco, in pillole, alcune delle misure che verrebbero attuate se al governo dell'Ucraina dovessero salire i rappresentanti di quell' “opposizione democratica” che tanto è gradita all'Unione Europea per la sua vocazione “europeista”. Le dichiarazioni sono state rilasciate immediatamente dopo l'apertura delle urne delle elezioni del 28 ottobre
Klitchko, leader del movimento populista di destra “UDAR” e sedicente fautore di una linea “europeista” (!), lascia intendere il suo favore per misure discriminatorie della minoranza russa

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di Manlio Dinucci

Si dice che il silenzio è d’oro. Lo è indubbiamente, ma non solo nel senso del proverbio. È prezioso soprattuttto come strumento di manipolazione dell’opinione pubblica: se sui giornali, nei Tg e nei talk show non si parla di un atto di guerra, esso non esiste nella mente di chi è stato convinto che esista solo ciò di cui parlano i media.
Ad esempio, quanti sanno che una settimana fa è stata bombardata la capitale del Sudan Khartum? L’attacco è stato effettuato da cacciabombardieri, che hanno colpito di notte una fabbrica di munizioni.

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121030pc ucrainadi Mauro Gemma
Elezioni in Ucraina. Si profila una grande avanzata dei comunisti e la conferma del partito al governo. Per ribaltare la situazione l'opposizione “europeista” è disposta anche a coalizzarsi con gli ultra-nazionalisti di Svoboda? Con il consenso dell'Unione Europea e della NATO?
Le elezioni parlamentari svoltesi domenica 28 ottobre in Ucraina riconfermano il Partito delle Regioni del presidente della Repubblica Viktor Yanukovic come la forza politica più importante della repubblica ex sovietica.

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