121015ptb biancoAlle elezioni amministrative del Belgio la grande novità è l'importante crescita dei marxisti-leninisti del Partito del Lavoro del Belgio (PTB). Partito di antico orientamente maoista, il PTB è a tutt'oggi un'organizzazione politica rivoluzionaria, coerente e sempre più di massa, capace di dare risposte politiche concrete ai cittadini e ai lavoratori colpiti dalla crisi economica e dalle misure di austerità di Bruxelles.
Purtroppo i media internazionali evitano di ammetterlo, ma ciò non toglie che i risultati dei compagni del PTB belga sono eclatanti: 8% a Genk; 13,9% a Herstal; 6,5% a Liegi; 14% a Seraing, 6% a Flémalle, 22% a Zelzate, 9% ad Anversa, 10% a Deurne, 16% a Hoboken, 3,7% a Charleroi, ecc.

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di Marcello Musto

La ricchezza di Potosì, città della Bolivia, cominciò a essere conosciuta in Europa nel 1545, quando un gruppo di conquistadores spagnoli vi si insediò per sfruttare il tesoro conservato nel suo sottosuolo. In pochi decenni, la città si ingrandì enormemente e, a ottanta anni dalla sua fondazione, divenne, con i suoi 160.000 abitanti (più di Parigi, Roma, Londra e Siviglia), il centro più popolato e ricco d’America.

La sua fama girò il globo intero. Si calcola che dalle sue cave siano stati estratti circa 50.000 tonnellate di argento, tante quanto ne sarebbero bastate per costruire un ponte fino alla Spagna.

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di Tommaso Di Francesco

Molti si indigneranno, altri esulteranno probabilmente a seconda della collocazione geografica europea. E poi, di che sorprendersi non l'hanno dato forse anche a provati guerrafondai come Henry Kissinger? Un fatto resta certo: la decisione a sorpresa di assegnare il Nobel della pace all'Unione europea con la motivazione che «l'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace» rappresenta probabilmente la più grossa operazione di maquillage politico nella storia delle istituzioni del Vecchio continente, almeno dal dopoguerra ad oggi.

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121012elettori brasildi Erman Dovis per Marx21.it
PCdoBIl fine settimana appena trascorso ha segnato una tappa fondamentale per il popolo latinoamericano, per la sua lunga marcia verso il progresso, il riscatto sociale, il benessere.
Non c’è stato infatti solamente lo straordinario risultato venezuelano, dove una grande partecipazione popolare e democratica ha consacrato per la quarta volta il Presidente Chavez alla guida del paese e del progetto bolivariano di nuova società.
Nei medesimi momenti si teneva in Brasile il primo turno di una importantissima tornata elettorale, le amministrative per il rinnovo delle cariche di sindaci e consiglieri di 5586 municipi.

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121008chavezdi Geraldina Colotti
Venezuela ancora fremente in queste giornate post elettorali in cui si profilano ruoli, candidature e schieramenti. All'orizzonte, due appuntamenti elettorali che definiranno la configurazione del paese sul piano regionale e comunale (rispettivamente il 16 dicembre e nell'aprile 2013). Domani verranno presentate le candidature degli aspiranti governatori. Henrique Capriles Radonski - candidato presidente dell'opposizione che ha totalizzato il 44, 14% contro il 55% di Chávez - non ha nascosto l'intenzione di presentarsi nello stato di Miranda, in cui ha già governato. Contro di lui, l'attuale vicepresidente del Venezuela, Elías Jaua, ex sociologo marxista, fondatore del Partito Socialista Unito e fra i redattori della Costituzione.

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