121005chavezdi Jean-Luc Mélenchon * e Ignacio Ramonet **
Hugo Chávez è senza dubbio il capo di Stato più calunniato del mondo. Mentre ci avviciniamo alle elezioni presidenziali del 7 ottobre, queste diffamazioni stanno diventando sempre più infami. Sia a Caracas che in Francia e in altri paesi. Testimoniano della disperazione degli avversari della rivoluzione bolivariana di fronte alla prospettiva (che i sondaggi sembrano confermare) di una nuova vittoria elettorale di Chávez.
Un leader politico deve essere giudicato per le sue azioni, non per le voci messe in giro contro di lui. I candidati fanno promesse per essere eletti: pochi sono quelli che, una volta eletti, le mettono in pratica. Fin dall'inizio, la promessa elettorale di Chávez è stata molto chiara: lavorare a favore dei poveri, ossia - da quelle parti - la maggioranza dei venezuelani. E ha mantenuto la parola.

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121004hollandedi keynesblog
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Parigi nel week-end contro la decisione del governo e del presidente Hollande di ratificare il fiscal compact e contro la manovra per il rientro del deficit. Manovra, va detto, decisamente più “equa” delle omologhe leggi finanziarie dei paesi deboli, ma per sempre improntata al rispetto dei vincoli di bilancio dettati dalle vecchie e nuove regole europee. Accanto a ciò, lo spettro di una prossima riforma deregolamentatrice del mercato del lavoro.
Sempre nel fine settimana l’SPD, il partito socialdemocratico tedesco, ha scelto Peer Steinbrück quale avversario della cancelliera Merkel alle prossime elezioni politiche nel 2013. Steinbrück è stato ministro delle finanze nel primo governo Merkel (un governo di “grande coalizione”) ed è passato alle cronache in quell’occasione come un “falco”.

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121003hollandedi Joseph Halevi
Nel suo articolo del 29 settembre, Anna Maria Merlo ha puntualmente colto il diavolo nascosto nelle pieghe del più duro bilancio mai varato da un governo francese nella storia postbellica. In Francia il 47% dei foyers fiscaux (famiglie) sono esenti, per motivi economici, dall'imposta sul reddito. Nella finanziaria formulata dal governo di François Hollande il parametro che tiene conto dell'inflazione nel calcolo delle tasse è stato congelato. Ne consegue che 16 milioni di persone il cui reddito oggi non è tassabile vengono catapultate nel novero dei foyers imponibili in base agli aumenti nominali degli stipendi anche se inferiori all'inflazione effettiva. Si tratta di redditi assai ridotti il cui livello lambisce la soglia minima di imposizione.
Pertanto, è errato affermare che la manovra varata dai socialisti non colpirà le persone a basso reddito. Anche considerando i 7,4 milioni che beneficeranno di una riduzione delle tasse del 9%, abbiamo oltre 8,6 milioni di persone a reddito da classi popolari che, per il congelamento del parametro di aggiustamento, perderanno l'esenzione fiscale.

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121002lisbonaRisoluzione approvata nel corso della grande manifestazione, organizzata a Lisbona della Confederazione Generale dei Lavoratori Portoghesi (CGTP-IN)
Una grande ondata di malcontento, protesta e indignazione generalizzata ha percorso le strade, le piazze e le vie del Portogallo intero.  Lavoratori, pensionati, giovani, disoccupati e la generalità dei cittadini, condividono un arretramento sociale e civile che infrange e cancella i diritti duramente conquistati con la lotta dei lavoratori e del popolo portoghese e che corrode le fondamenta del regime democratico conquistato con la Rivoluzione del 25 di Aprile.

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121002franciaDai camini non uscirà più il fumo e dai cancelli non entreranno più gli operai. Dopo sette mesi di battaglia, gli altiforni di Florange, in Francia, hanno chiuso i battenti. Il pressing del nuovo governo socialista non è servito. Alla fine ArcelorMittal, numero uno indiano della siderurgia mondiale, ha decretato la morte (annunciata) dell’impianto.
60 GIORNI DI TEMPO. Resta la debole speranza di trovare un compratore a costo zero che possa rilanciare lo stabilimento: la Mittal ha concesso al ministro del Rilancio economico, Arnaud Montebourg, ancora 60 giorni di tempo per vendere, a patto che non si tratti di un diretto concorrente.
La missione è salvare il cuore d’acciaio dell’Europa, simbolo e orgoglio del Vecchio continente.

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