di Luca Tancredi Barone

Il governo di Mariano Rajoy è rimasto solo. Ieri le Cortes spagnole hanno votato il piano di tagli più imponente di tutta la democrazia spagnola: 65 miliardi di euro che il governo del Pp ha dovuto approvare appoggiandosi esclusivamente sulla sua maggioranza. Per la prima volta da quando la destra ha assunto il potere in Spagna lo scorso dicembre, nessun gruppo parlamentare si è prestato a dare copertura politica al governo, neppure i catalani di Convergencia i Unió, al governo regionale con l'appoggio esterno del Partito popolare, che finora avevano quasi sempre appoggiato anche le misure più controverse del governo. Izquierda Unida ha abbandonato l'emiciclo durante il voto per protesta.

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di red.

Nuovo accordo di cooperazione militare tra il ministero della difesa italiano e quello israeliano, nei settori dell'aviazione e della tecnologia militare. Il documento è stato siglato ieri, tra la soddisfazione dei vertici del governo e della Finmeccanica, e prevede la fornitura alla difesa israeliana di 30 velivoli da addestramento avanzato M-346 e relativi sistemi operativi per il controllo del volo. I primi aerei saranno consegnati a Tel Aviv a partire dal 2014 e sostituiranno gli Skyhawks utilizzati sino ad oggi dallo Stato ebraico per addestrare i suoi piloti.

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di Global Project

Quinta giornata di mobilitazione dei lavoratori pubblici in Spagna contro le misure di austerity del governo. A scendere in piazza con blocchi stradali e sit-in sono stati i lavoratori del pubblico impiego che protestano contro i tagli delle tredicesime, dei permessi sindacali e dei giorni di ferie.

Nelle manifestazioni di protesta molti slogans sono contro l’innalzamento della percentuale dell’Iva (dal 18% al 21%) e a favore della reintroduzione dei sussidi tolti a sostegno dei disoccupati.

Non sono servite a placare le proteste le dichiarazioni del governo sul fatto che chi ha uno stipendio minore di 962 euro avrà ancora la tredicesima.

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redazionale

Era un segreto di Pulcinella: la direzione di Psa, come previsto, ha atteso la fine del periodo elettorale per rivelare il suo piano di soppressione di posti di lavoro e la chiusura della fabbrica di Aulnay-sous-Bois. Solo che il numero di posti soppressi eccede le più accreditate previsioni: 8.000 in Francia, di cui 3.500 a Citroen-Aulnay, e 1.400 a Citroen-Rennes. Psa spinge a fondo, forse per lasciarsi un piccolo margine di ritrattazione nel caso di eccessive difficoltà politiche.

Non bisogna lasciarsi ingannare dal quadro finanziario apocalittico presentato dalla direzione per giustificare i suoi pesanti tagli.

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di Federica Pitoni *

Qualche giorno fa il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha pubblicato un articolo dal titolo “Goodbye, occupation myth” (“Addio alla leggenda dell’occupazione”) sostenendo la tesi, affatto nuova per il sionismo, che la Palestina non esiste. Nel catenaccio del pezzo si specifica: “Anche in termini puramente giuridici, Israele non occupa nemmeno un centimetro di Giudea e Samaria”. Attenzione alla terminologia: Giudea e Samaria, ovvero i nomi storici ebraici che indicano il perimetro dei Territori Occupati, quella porzione di terra che venne appunto occupata dagli israeliani dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967. Ebbene, riassumendo velocemente – l’articolo originale potete leggerlo in questo

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