di Roberta Fantozzi

111216fantozzi«Il diktat di Marchionne, che Cisl e Uil hanno firmato, contiene una clausola inaudita, che nemmeno negli anni dei reparti-confino di Valletta era stata mai immaginata: la cancellazione dei sindacati che non firmano l'accordo, l'impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto. Questo incredibile annientamento di un diritto costituzionale inalienabile non sta provocando l'insurrezione morale che dovrebbe essere ovvia tra tutti i cittadini che si dicono democratici. Eppure si tratta dell'equivalente funzionale, seppure in forma post-moderna e soft (soft?), dello squadrismo contro le sedi sindacali, con cui il fascismo distrusse il diritto dei lavoratori a organizzarsi liberamente». Cominciava così l'appello promosso ormai quasi un anno fa da Micromega dopo la firma del diktat di Marchionne a Mirafiori. Le poche righe di quell'appello vanno ricordate per due motivi. Il primo sta nella nettezza del giudizio espresso: la cancellazione dei sindacati che non firmano è l'equivalente funzionale dello squadrismo fascista contro le sedi sindacali.

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Nella manovra ‘Salva-Italia’ è presente una preoccupante misura di cui nessuno parla, ma che potrebbe avere un impatto pesante sul versante sociale: la revisione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che dovrebbe avvenire entro il 31 maggio 2012 per entrare in vigore a partire dal 2013. L’ISEE, per chi non lo sapesse, è la dichiarazione richiesta per accedere a prestazioni sociali agevolate.

La misura è presente nell’articolo 5 della manovra e ridisegna in poche righe le modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’ISEE introducendo novità importanti in un settore delicato che intreccia fisco ed assistenza. Tra gli elementi da considerare per determinare il nuovo indicatore, oltre che un maggior peso del patrimonio di ciascun componente del nucleo, vengono inclusi la percezione di somme anche se esenti da imposizione fiscale e i pesi dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi al secondo. Questo significa che saranno calcolate, anche se esenti da Irpef, tutte le provvidenze assistenziali agli invalidi civili, ai ciechi e ai sordi, alcune borse di studio, l’assegno sociale. Inoltre, vengono riconosciute come beneficiarie ‘privilegiate’, attraverso l’abbassamento della soglia ISEE, le famiglie numerose con più di due figli senza calcolare altri gradi di parentela. Insomma, una politica miope che non tiene conto dei reali problemi che vivono le famiglie, ma che riconosce solo l’idea della famiglia “tipo” marito-moglie-figli.

Per quanto riguarda i campi di applicazione, l’articolo 5 prevede espressamente che l’ISEE deve essere applicato per le agevolazioni fiscali (es. carichi di famiglia, spese di assistenza, ecc.), le agevolazioni tariffarie (elettricità, gas, asporto rifiuti ...) e, novità assoluta, le provvidenze di natura assistenziale (es. pensione e indennità per gli invalidi civili, assegni e pensioni sociali ecc.). Attualmente l’ISEE è applicato per un numero limitato di servizi e benefici, altri ne sono esclusi come anche lo è l’accesso a prestazioni monetarie come pensioni e assegni per gli invalidi, per cui si fa riferimento al reddito personale o al massimo a quello del coniuge. Dunque, è prevedibile che dal primo gennaio 2013 molte agevolazioni e provvidenze, come l’indennità di accompagnamento, non siano più riconosciute a quelle persone che superano la soglia, da individuare attraverso uno specifico decreto, del nuovo ISEE. C’è da segnalare che nel testo si raccomanda la differenziazione dell’indicatore per le diverse tipologie di prestazioni, ma questo non riduce la gravità e il potenziale danno che il provvedimento contiene, soprattutto se viene precisato che dall’attuazione del nuovo articolo “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, ma anzi, nella parte finale dell’articolo si prevedono espressamente dei risparmi rispetto ad oggi. Risparmi destinati all'attuazione di politiche sociali e assistenziali, senza specificare neanche un preciso rifinanziamento del Fondo per le Politiche Sociali, ridotto all’osso dal precedente Governo (69 milioni per il 2012 e 44 per il 2013) o del Fondo Non Autosufficienza, addirittura azzerato.

Dopo il tentativo, riuscito, del precedente Governo di smantellare un sistema pubblico e universalistico per sostituirlo con un modello residuale e caritatevole, oggi il Governo Monti prova a completare l’opera introducendo un sistema di welfare di stampo familistico. Chiesa, Udc, Cisl e tanti altri ringraziano.

 

di Antonio Ferraro

Roberta Fantozzi

Abbiamo un compito decisivo da svolgere con la nostra iniziativa politica, che ieri Dino Greco riassumeva nel titolo del suo editoriale. E' la decostruzione quotidiana del messaggio che arriva a reti unificate dal mainstream politico-mediatico: le scelte politiche che si stanno compiendo in Europa ed in Italia sono ineluttabili. Non resta che subirle, magari aggiustandole un po', come unica via di salvezza. E dunque la sofferenza sociale che quelle scelte generano - i drammi veri e propri, i progetti di vita "tagliati" e distrutti, la fatica sempre più dura - possono solo restare sofferenza muta, privata in radice della possibilità persino di pensare un'alternativa. Del resto non è questo il messaggio di fondo racchiuso nella riduzione a "tecnica" della politica? Eppure la situazione attuale proprio per la sua durezza offre la possibilità, all'opposto, di rimettere in discussione radicalmente un trentennio di egemonia del neoliberismo, di ricostruire la connessione tra la sofferenza sociale, la condizione materiale delle classi subalterne e l'individuazione delle responsabilità, dell'avversario da battere.

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Car* Compagn*,
vi inoltro un primo volantino contro la manovra del governo Monti, da diffondere il più possibile perchè il segnale da dare è quello di una nostra mobilitazione straordinaria.
A cominciare dai presidi davanti alle prefetture indetti oggi dalla CGIL, si tratta di organizzare volantinaggi il più diffusi possibile. Oltre alle piazze e ai luoghi di lavoro, sarebbe molto importante coprire ad esempio i mezzi di trasporto: stazioni e treni, metro e autobus.
Manderemo presto anche altro materiale e le tappe più precisamente definite del nostro percorso di mobilitazione. Intanto vi inoltro il volantino sia in formato PDF che in word in modo che sia  rimaneggiabile.

Un caro saluto
Roberta Fantozzi

La manovra del governo Monti è una stangata in totale continuità con le politiche di Berlusconi. Graverà sulla media delle famiglie per 635 euro. Sommato alle manovre di Berlusconi di luglio e agosto, l’impatto su ogni famiglia raggiungerà nel quadriennio 2011-2014, i 6.400 euro. La manovra colpisce sempre gli stessi, e salvaguarda sempre gli stessi. Colpisce le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i giovani.  Salvaguarda i grandi patrimoni, i grandi speculatori, i grandi evasori.

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