di Roberta Fantozzi
E' un pessimo accordo, oltre le peggiori previsioni. Un accordo che interviene su tutti i temi decisivi del rapporto di lavoro: democrazia e rappresentanza e dunque validità degli accordi, esercizio del conflitto, modello contrattuale. Quei temi che hanno motivato la lunga divisione tra Cgil da una parte, Cisl e Uil dall'altra e rinunciando ai quali ora la Cgil, a prezzo di una regressione pesantissima, "rientra in gioco", assumendo la sostanza del modello fin qui contrastato. Le ambiguità di quel contrasto, la volontà evidente di rientrare nella partita, nulla tolgono infatti alla cesura drammatica che si è prodotta con la firma di ieri.
E' un pessimo accordo, oltre le peggiori previsioni. Un accordo che interviene su tutti i temi decisivi del rapporto di lavoro: democrazia e rappresentanza e dunque validità degli accordi, esercizio del conflitto, modello contrattuale. Quei temi che hanno motivato la lunga divisione tra Cgil da una parte, Cisl e Uil dall'altra e rinunciando ai quali ora la Cgil, a prezzo di una regressione pesantissima, "rientra in gioco", assumendo la sostanza del modello fin qui contrastato. Le ambiguità di quel contrasto, la volontà evidente di rientrare nella partita, nulla tolgono infatti alla cesura drammatica che si è prodotta con la firma di ieri.