Rifondazione comunista conferma il suo sostegno incondizionato alla lotta dei lavoratori di Cinecittà. Nonostante l’arroganza padronale con cui Abete si è presentato anche alla Commissione cultura della Camera ribadendo la minaccia dei licenziamenti, i lavoratori riuniti in assemblea con la loro “rabbia lucida” hanno deciso di “sospendere” lo sciopero durato 85 giorni per riverificare pubblicamente la reale volontà di Abete e Della Valle di discutere con i lavoratori il piano di ristrutturazione degli Studios e la loro reale volontà di investire in un progetto culturale e industriale di rilancio della produzione cinematografica.
L’arroganza dei proprietari della società che - grazie alle sciagurate politiche di privatizzazione degli anni 90 attuate dal centrosinistra - gestiscono il bene pubblico “Cinecittà studios” si spiega solo con la certezza di poter contare su appoggi trasversali e sul silenzio totale delle istituzioni e dei partiti che appoggiano questo governo.
Rifondazione riafferma la necessità che Cinecittà torni ad essere pubblica, unica e indivisibile, che si metta in campo un piano pubblico di rilancio di tutto il settore cinematografico e che si ponga immediatamente fine a qualsiasi tentativo di speculazione edilizia a Cinecittà.
Rifondazione comunista sarà a fianco dei lavoratori degli studios e di tutte le lotte che decideranno di mettere in atto.
Stefania Brai
Responsabile nazionale cultura Prc