Dopo l’Italia si vuole commissariare anche la Rai? Il Partito democratico non è riuscito ad ottenere un decreto di riforma della governance che prevedesse un amministratore unico “padrone assoluto” della Rai e adesso propone il commissariamento del servizio pubblico radiotelevisivo.
Tutto questo, dice, perché non vuole partecipare alla spartizione partitica delle nomine. Non occorre il commissariamento, basta non farlo.
Perché non propone come membri del consiglio di amministrazione personalità del mondo della cultura, dell’informazione, del lavoro e della produzione culturale, che potrebbero garantire professionalità indipendenza e autonomia non solo dai partiti ma anche dai governi?
Il Parlamento avrebbe così tutto il tempo per elaborare insieme alle forze culturali e sociali una riforma vera e realmente democratica della più grande industria culturale del paese.
Stefania Brai
Responsabile nazionale cultura Prc
Roma, 20 marzo 2012