Di Stefano Cristiano
Domenica 29 anche in Toscana si sono tenute le elezioni primarie del centro-sinistra. Si è votato solo in un paio di comuni sopra i 15.000 abitanti ed il risultato più significativo è certamente quello di Pistoia. Qui si sono confrontati 4 candidati con un esito eclatante: 12.500 persone (su circa 90.000 abitanti) hanno espresso il proprio voto in 27 seggi sparsi su tutto il territorio comunale. Il risultato finale ha visto prevalere Samuele Bertinelli 35enne dipendente della libreria Edison sostenuto dalla maggioranza del PD e da Rifondazione Comunista con il 45% dei voti. Al secondo posto, con il 28% Roberto Bartoli, avvocato, anche lui del PD e vicino alle posizioni di Renzi. Col 17% si attesta Cecilia Turco, avvocato, sostenuta da SeL, IdV, PdCI e parte del PD, ed infine il terzo avvocato, Alberto Niccolai, dei socialisti.
Come si vede intorno ai diversi candidati non si sono presentati schieramenti omogenei, partiti ed alleanze si sono frammentati e coagulati sulla base di valutazioni strettamente legate alle caratteristiche delle persone. Per quanto ci riguarda siamo felici del risultato e riteniamo che Samuele (giovane filosofo molto preparato, protagonista di lunghe battaglie di minoranza nel suo partito e sostenitore da subito del referendum per l'acqua e della necessità di rilanciare un'alleanza di sinistra sul modello toscano di Rossi) saprà rispondere alle aspettative che quasi 6000 cittadini di Pistoia hanno riposto in lui.
Due riflessioni si possono trarre da questo appuntamento elettorale: 1) Il successo e la risposta a queste primarie interroga tutti noi da un lato sulla voglia ancora fortissima di partecipazione alla politica di tante persone, e sul fatto che forse anche il PRC e la FdS dovranno cominciare ad avere un atteggiamento meno aristocratico su uno strumento che, per quanto lontano dalle nostre corde, mostra una così estesa capacità di coinvolgimento. 2) Che in Toscana, oltre al governo regionale, nei comuni più grandi si conferma una alleanza di centro-sinistra senza aperture al centro ed in netta controtendenza rispetto a quanto avviene su scala nazionale con il sostegno a Monti e gli ammiccamenti all'UDC. Certo quest'ultimo non è un dato acquisito e le resistenze e le contraddizioni sono fortissime, però è indubitabile che oggi la nostra regione rappresenti un argine importante alle derive centriste in particolare del PD.
Firenze, 31 Gennaio 2012