di Orazio Licandro
Per una volta, almeno per una volta, qualche sera fa il ‘droide’ Mario Monti ha mostrato tutti i suoi limiti di uomo e di politico di governo, ancorché professore bocconiano e supertecnico amatissimo dal Quirinale. Il suo apparentemente efficace eloquio, sino a quel momento intervistato da docilissimi giornalisti ospiti in studio (a proposito, ma questa non era una sconcezza che si diceva pretendesse soltanto Berlusconi?), si schiantava alla prima vera, ma anche banale, domanda di Corrado Formigli a Piazza Pulita.