Roberta Fantozzi
Hanno dovuto superare mille ostacoli i lavoratori di Fincantieri. L'ultimo è stato quello di non rispondere alla provocazione della gestione della piazza ieri a Roma. Spostata dal governo la sede dell'incontro per impedire evidentemente che il "fastidioso rumore" della denuncia e della lotta operaia occupasse il centro della città, mentre i lavoratori di Castellammare presidiavano l'Eur, per quelli venuti in massa soprattutto dalla Liguria, la giornata di ieri è stata una specie di Odissea tra vie blindate da uno spiegamento grottesco di forze dell'ordine, mai così tante per una manifestazione di lavoratori.
E' in questo clima, specchio insieme della debolezza e della pericolosità del governo Berlusconi, che è arrivata la notizia del ritiro del piano di Fincantieri. Una vittoria della lotta e dell'unità operaia, di una mobilitazione che ha attraversato tutti gli stabilimenti e i territori, sottraendosi alla logica di chi, come la Lega, ha lavorato sulla difesa di un sito produttivo contro l'altro, riproponendo la consueta divisione e messa in competizione dei lavoratori e dei territori. Una vittoria conquistata anche attraverso la mobilitazione dei diversi livelli istituzionali locali e di interi settori sociali, a fianco dei lavoratori.