di Francesco Piccioni
Vedere che la disoccupazione giovanile esplode -da un già inquietante 31% di pochi mesi fa al 36% di marzo 2012 - impone di cercare risposta alla domanda che viene subito alla mente: non sarà che con la «riforma» che ha portato l'età pensionabile a 67 anni questo governo - sempre pronto a riempirsi la bocca con «lo facciamo per i giovani» - ha di fatto precluso l'ingresso nel mondo del lavoro ad almeno quattro-cinque scaglioni di «coscritti»?