Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

"La nostra solidarietà alle persone con disabilità che hanno deciso di riprendere lo sciopero della fame, indetto dal Comitato 16 Novembre onlus, contro il mancato varo del Piano nazionale per la non autosufficienza. Siamo al loro fianco e condividiamo le loro ragioni, che li hanno portati a questa estrema forma di protesta. Il governo Monti, dopo i tagli già fatti da Berlusconi, continua ad accanirsi contro i più deboli. Le promesse, vaghe, del governo, sono una presa in giro nei confronti di queste persone. Saremo al loro presidio il 21 novembre davanti al Ministero per chiedere impegni concreti".

Stamattina abbiamo partecipato alla manifestazione nazionale del Terzo settore "Cresce il Welfare, Cresce l'Italia", portando il nostro sostegno perché ne condividiamo pienamente le preoccupazioni come le proposte per superarle. Per invertire la tendenza catastrofica della macelleria sociale, iniziata dal governo Berlusconi e proseguita da quello Monti, vanno ripristinati immediatamente i fondi sul sociale almeno ai livelli del 2008, a partire da quelli per la non autosufficienza e per le politiche sociali, praticamente azzerati negli ultimi anni. Se non si interviene subito e con le risorse necessarie entro l'anno chiuderanno decine di migliaia di servizi sociali territoriali e le persone più fragili saranno abbandonate a loro stesse. I soldi ci sono, basta prenderli da chi ce li ha, con una patrimoniale, e tagliando le spese inutili, come quelle militari e quelle per la Tav in Val Susa. Apprezziamo l'impegno assunto da Bersani in tal senso nei confronti dei manifestanti, ma gli ricordiamo anche che il welfare che lui dice di voler difendere è praticamente condannato a morte dal pareggio di bilancio e dal fiscal compact che anche il Pd a sottoscritto in sede parlamentare. Riteniamo quantomeno contraddittorio affermare che si vuole ristrutturare una casa mentre nello stesso momento si abbattono le fondamenta.

QUADRO SOCIALE DRAMMATICO

Il tasso di disoccupazione è all’11%, quello giovanile al 35%. La povertà colpisce 8 milioni di persone. Il 10% delle famiglie più ricche possiede la metà della ricchezza totale, mentre la metà della popolazione ne possiede il 10%, meno di quanto possiede l’1% ricchissimo della popolazione.

 

I TAGLI BESTIALI

Dal 2008 ad oggi, le risorse pubbliche destinate ai Fondi sociali sono state ridotte del 90% (da 2520 a 200 milioni)*. Contemporaneamente sono stati tagliati drasticamente la spesa sanitaria (oltre 15 miliardi) e i trasferimenti agli enti locali (oltre 20 miliardi) determinando il tracollo dei servizi sociali territoriali.

 

SPESA SOCIALE FAMIGLIE/COMUNI

Nel 2009 la spesa delle famiglie per il lavoro di cura privato è stata di 9,8 miliardi contro i quasi 7 miliardi dell'intera spesa sociale dei comuni.

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Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«La legge di stabilità appena approvata è un vergognoso atto che colpisce ancora una volta i cittadini più deboli come le persone con disabilità. In pochi anni, il governo Berlusconi e quello “tecnico” hanno azzerato i fondi per il sociale da 2 miliardi e mezzo a 270 milioni di euro, tagliato drasticamente i trasferimenti a Regioni e Comuni, con effetti disastrosi in termini di servizi e prestazioni sociali alle persone con disabilità e ai non autosufficienti. Oggi, con la legge di stabilità è stato superato ogni limite rendendo soggette a Irpef le pensioni di invalidità e dimezzando i permessi lavorativi ai figli che devono assistere i genitori con disabilità grave. Tutto ciò mentre si stanziano i soldi per la Tav: un’opera inutile, dannosa per l’ambiente, costosissima, che serve unicamente a fare arricchire i soliti noti. Nell’azione del governo vi è un accanimento barbarico contro le persone con disabilità. È un massacro sociale, ci uniamo allo sdegno delle organizzazioni delle persone con disabilità. Insieme a loro ci batteremo con forza perché queste misure vengano ritirate e il 27 ottobre scenderemo in piazza a Roma anche per questo».

di Paolo Ferrero - ilFattoQuotidiano del 10 ottobre 2012

Nella manovra di stabilità vi sono provvedimenti di cui nessuno parla.

In primo luogo non appare l’ennesimo giro di vite sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Il provvedimento sottopone le pensioni di invalidità all’Irpef e per questa via le riduce. In secondo luogo vengono dimezzati i permessi lavorativi ai figli che devono assistere i genitori con disabilità grave. Non so esattamente quanto denaro porterà nelle casse dello stato questo provvedimento ma so che è un provvedimento barbarico, indegno di un paese civile. Infatti questi provvedimenti si sommano ad altri che hanno sostanzialmente azzerato i fondi per le persone con disabilità. I governi Berlusconi prima e Monti poi hanno sostanzialmente azzerato i fondi per la spesa sociale. Quando ero ministro del governo Prodi ero riuscito a portare i fondi per il sociale a 2 miliardi e mezzo, adesso questi fondi assommano a 270 milioni di euro. Un taglio di oltre 2 miliardi che si aggiunge ai tagli dei trasferimenti agli enti locali e alle regioni – i titolari della spesa sociale – con effetti disastrosi per la pubblica assistenza.

Io non credo che nel paese vi sia una esatta consapevolezza di cosa significa tutto questo. Le persone con disabilità non fanno notizia e sono vissute come un fatto privato delle famiglie e delle associazioni di autotutela. Ci troviamo però di fronte a milioni di persone che sono abbandonate a se stesse. Pensate a cosa vuol dire per una famiglia a reddito medio avere un genitore non autosufficiente in assenza di un sostegno pubblico: da mille euro al mese di spesa in su con un completo stravolgimento della propria vita attorno al genitore non autosufficiente. Se la famiglia deve essere il luogo degli affetti, in troppi casi diventa il luogo della disperazione. La Bibbia dice “non caricate sulle spalle degli altri pesi che non possono portare”. Io penso che il governo stia facendo esattamente questo: sta caricando sulle spalle dei più deboli e dei loro famigliari pesi che non possono portare.

Questa situazione è tanto più vergognosa perché mentre le persone con disabilità e in particolare gli anziani vengono abbandonati a se stessi, il governo trova le risorse per le banche private: nella spending rewiev sono previsti 2 miliardi per il Monte dei Paschi di Siena e dei circa 60 miliardi che l’Unione Europea darà alle banche private spagnole, 10 verranno versati dal governo italiano. Vado dicendo queste cose da tempo ma non riesco a farmi ascoltare, i giornali e i telegiornali non ne parlano. Dall’informazione magicamente scompaiono sia i finanziamenti alle banche che i tagli verso i più deboli. I più forti e i più deboli sono cancellati dalla discussione: gli uni perché preferiscono agire nell’ombra, gli altri perché vengono nascosti sotto il tappeto, come la polvere. Il mio è quindi un grido di allarme. Uno stato che trova i soldi per le banche e li toglie alle persone con disabilità non è più un paese civile, è diventata un’altra cosa e i partiti politici che fanno finta di non vedere gli effetti delle loro decisioni fanno parte del problema, non della soluzione.  

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