Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

 

«Oggi il ministro Fornero ha ricevuto i malati di Sla che protestavano di fronte al Ministero per chiedere il ripristino del fondo nazionale per la non autosufficienza, azzerato dal precedente governo e mantenuto a secco dall'attuale. Il governo ha in sostanza liquidato senza impegni precisi e vincolanti un'emergenza sociale che riguarda milioni di persone non autosufficienti, che rischiano di essere abbandonati a loro stessi senza assistenza. Basterebbe tagliare le spese militari e stanziare quei soldi per ripristinare i fondi sul sociale, da quello sulla non autosufficienza a quello per le politiche sociali. Continueremo a sostenere la battaglia dei malati Sla del comitato "16 novembre": come loro pensiamo che i diritti non siano un lusso e le risorse per garantirli non siano un costo da tagliare in nome del mercato e della finanza».     

Rifondazione comunista ha partecipato oggi con una sua delegazione al presidio promosso dai malati di Sla.

  

17 aprile 2012

Car* compagn*,

l'assemblea nazionale di Napoli sul welfare locale è stato un successo. Oltre alla buona partecipazione, abbiamo registrato una prevalente condivisione con i soggetti presenti sull'analisi e le azioni da mettere in campo per "salvare" il sistema dei servizi sociali, ormai a rischio estinzione, e per rilanciare un welfare pubblico e universalistico essenziale per affrontare la crisi e per contribuire ad uscirne attraverso uno sviluppo sociale ed economico sostenibile.

 

Articolo_Ferrero_su_Unita.pdf

 

Articolo_Redattore_Sociale.pdf

 

Relazione1_Ferraro.pdf

 

Relazione2_Pegolo.pdf

L'assemblea nazionale di Rifondazione Comunista rilancia la sfida di rimettere al centro dell’agenda politica il welfare. Ferraro (Prc): ''Il rischio principale è la chiusura dei servizi, con le relative derive caritatevoli e privatistiche''

NAPOLI – Riparte da Napoli la sfida per rimettere al centro dell’agenda politica il welfare. A lanciarla è l’assemblea nazionale promossa da Rifondazione Comunista nel capoluogo campano “Welfare nella crisi, welfare contro la crisi. Rilanciamo i servizi pubblici locali”. Al centro dell’incontro – cui hanno partecipato, tra gli altri, il delegato ANCI al welfare nonché sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore alle Politiche sociali del comune di Napoli Sergio D’Angelo, l’economista Angelo Marano – il quadro drammatico che sta vivendo in questo momento il welfare state nel nostro Paese a causa dei tagli selvaggi a fondi e trasferimenti, e l’acuirsi delle differenze tra Nord e Sud in termini di spesa sociale.

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Mercoledì 28 marzo a Napoli si terrà l'assemblea nazionale "WELFARE NELLA CRISI, WELFARE CONTRO LA CRISI", a cui parteciperanno rappresentanti di Enti Locali, Politica, Terzo Settore, Sindacati, lavoratrici e lavoratori sociali, cittadine e cittadini. L'assemblea è promossa dal Partito della Rifondazione Comunista e vuole essere l'occasione per affrontare il tema delle politiche del welfare locale, partendo dalla drammatica situazione che vivono i servizi territoriali a causa di tagli selvaggi a fondi e trasferimenti, che rischiano di determinarne la chiusura con derive caritatevoli e privatistiche,arrivando a rilanciare un modello condiviso di welfare pubblico universalistico, capace di rispondere efficacemente ai bisogni vecchi e nuovi della cittadinanza.


L'assemblea del 28 marzo vuole essere un momento di confronto su questi temi e l'occasione di far nascere un coro di voci che dia forza ad una battaglia locale e nazionale per rendere esigibili diritti costituzionali, come quelli all'assistenza, all'inclusione sociale e lavorativa, alla dignità della persona. Una battaglia che chiede di rivedere il patto stabilità interno dei comuni, di fermare la modifica dell'articolo 81 della Costituzione (vincolo di pareggio di bilancio), di definire livelli essenziali di assistenza sociale, di ripristinare i fondi sul sociale. Su questi punti un'alleanza tra politica, istituzioni, sindacati e associazioni è possibile e soprattutto necessaria.

 

Un welfare state forte è utile nella crisi, ma è utile anche per uscirne perché contribuisce ad uno sviluppo economico e occupazionale sostenibile.

 

Vi invitiamo a partecipare numerosi e a diffondere ai vostri contatti l'evento.

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Un folto gruppo di persone con disabilità questa mattina ha protestato davanti montecitorio per dire «no allo sterminio dei diritti dei disabili» e chiedere al governo di fare marcia indietro. Con cartelli al collo («Fate la carità», «Fermiamo lo sterminio dei diritti sociali») e indossando magliette con il codice a barre e un numero che «rimandano allo sterminio dei disabili della Seconda guerra mondiale» i manifestanti stanno intonando cori chiedendo «indennità» e «parità». «Abbiamo aperto la manifestazione permanente dei disabili contro un disegno del governo che ci porterebbe indietro di 50 anni», ha detto il coordinatore del Movimento, Michele Lastilla, chiedendo che venga «stralciato l'articolo 5 del Salva Italia nella parte relativa ai disabili, per evitare che il calcolo dell'Isee rimanga legato al reddito personale del disabile, che l'indennità di accompagnamento venga concessa al solo titolo della minorazione, che le provvidenze relative alla disabilità siano tenute fuori dall'Isee». Una delegazione ha incontrato questa mattina il presidente della Camera, Gianfranco Fini, mentre due rappresentanti sono stati ricevuti dal sottosegretario al Welfare, Maria Cecilia Guerra, alla quale hanno presentato le loro richieste. 


Alla manifestazione ha partecipato anche Rifondazione Comunista, rappresentata dal suo responsabile nazionale alle Politiche sociali, Antonio Ferraro: «Questa mattina abbiamo partecipato alla manifestazione delle persone con disabilità davanti montecitorio contro il governo Monti, che vergognosamente sta massacrando il sistema di welfare italiano, mettendo a rischio servizi e prestazioni sociali per milioni di cittadini. Siamo al loro fianco in questa battaglia per i diritti e la dignità della persona, a partire dal rifinanziamento dei fondi sul sociale, tagliati negli ultimi anni di oltre due miliardi di euro, dall'eliminazione dei tagli ai trasferimenti agli enti locali, dal ritiro della preoccupante riforma dell'Isee che mette in pericolo diritti e prestazioni sociali costituzionalmente garantiti, come l'indennità di accompagnamento e gli assegni di invalidità».

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