Car* compagn*,
la Federazione della Sinistra partecipa alla giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla FpCgil e da altre sigle sindacali per denunciare i feroci tagli del Governo al welfare, dai fondi nazionali sul sociale agli enti locali, e per premere su un rinnovo dignitoso del contratto degli oltre 250mila operatori sociali, tutelandone i diritti di lavoratori e chiedendo maggiore stabilità e migliori salari. La giornata si terrà il 3 dicembre prossimo e si articolerà in 21 manifestazioni, una in ogni capoluogo di regione. Pertanto invitiamo le compagne e i compagni responsabili dei settori lavoro e welfare, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, a partecipare alle manifestazioni che si svolgeranno nei propri territori. In allegato il volantino della Federazione della Sinistra che può essere distribuito nei territori durante le manifestazioni.
Un caro saluto,Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali Prc-Fds
Vincenzo Calò, per il dipartimento organizzazione del Pdci-Fds
di Daniele Nalbone su Liberazione del 29 ottobre 2010
«Al cospetto di una situazione oggi grave, ma che domani può diventare gravissima» ieri pomeriggio la Federazione della Sinistra ha presidiato, per tutta durata dell’incontro, la sede della conferenza Stato-Regioni. Così, mentre all’interno del palazzo, in via della Stamperia, a pochi metri da Fontana di Trevi, i presidenti delle regioni riuscivano a strappare al governo qualche giorno in più per i pareri sui decreti attuativi del federalismo fiscale, fuori, tra la gente, assessori, consiglieri e il dipartimento enti locali della Federazione della Sinistra e del Prc denunciavano la “macelleria sociale” del governo in atto. Un gazebo, centinaia di volantini e un “piatto di stabilità”, fatto da salumi, pane, formaggi, vino, prodotti tipici dei comuni a rischio, sono stati distribuiti «per denunciare lo smantellamento dello stato sociale» spiega Fabio Nobile, consigliere alla Regione Lazio della Federazione della Sinistra «che si sta attuando con il taglio nel trasferimento dei fondi dal governo agli enti locali, soprattutto per quanto riguarda i servizi alla cittadinanza».A spiegare le conseguenze concrete di questi tagli sono stati gli stessi amministratori locali presenti in via della Stamperia, con tanto di fascia tricolore al petto: l’assessore al Welfare della Toscana, Salvatore Allocca, protagonista pochi giorni fa di una protesta su un tetto nel centro di Firenze contro lo smantellamento dello stato sociale, accompagnato da Fausto Nuglio, assessore agli affari generali del comune di Cori (Latina), Danilo Corazza, vicesindaco di Civitacastellana (Viterbo), Anna Mirarchi, assessore alle politiche sociali del comune di Pomezia (Roma) ed Elena Antonelli, assessore alle politiche sociali del comune di Genazzano (Roma). «Il fondo nazionale per la non autosufficienza nel 2011 sarà azzerato, quello per le politiche sociali passerà dai 950 milioni del 2007 agli attuali 130, i trasferimenti alle regioni e ai comuni tagliati di oltre 18 miliardi di euro». Tutto ciò, nel caso concreto della regione Toscana dell’assessore Allocca, porterà il fondo sociale locale da 24 milioni ai 4,9 del 2011: briciole che saranno l’antipasto del digiuno totale al quale saremo costretti nel 2012».
Il 28 ottobre, a partire dalle ore 15.30, a Roma in Piazza Accademia di San Luca (dietro a via della Stamperia), la Federazione della Sinistra terrà un presidio nazionale presso la sede in cui si svolgerà la prossima Conferenza Stato-Regioni per protestare contro i feroci tagli allo stato sociale apportati dal Governo. Il presidio rappresenta il punto di sintesi del percorso di protesta iniziato dal nostro assessore regionale alle politiche sociali della Toscana, Salvatore Allocca, e che vede altri nostri amministratori impegnati in prima linea per alzare l’attenzione pubblica e istituzionale su quella che può essere definita ormai una vera e propria macelleria sociale e per chiedere alle regioni di continuare ad opporsi al disegno antisociale del governo e di portare avanti con maggiore forza le battaglie per ripristinare le risorse tagliate e definire i livelli essenziali di assistenza sociale.Per queste ragioni chiediamo alle/agli amministratrici/tori comunali, provinciali e regionali di aderire all’iniziativa e di organizzare nei prossimi giorni, comunque prima della giornata di giovedì 28 ottobre, forme di protesta in grado di coinvolgere anche altri amministratori e, soprattutto, la cittadinanza.In allegato il volantino che può essere distribuito durante le iniziative territoriale e che verrà dato al presidio nazionale.
“La Regione Lazio dica no alla macelleria sociale del governo”, questo lo striscione esposto da Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, che circa un’ora fa sono saliti sul tetto della sede del Consiglio in via della Pisana, per protestare contro i tagli agli enti locali già operati dal Governo e contro quelli che arriveranno con la prossima finanziaria e con l’accettazione del patto di stabilità che l’Europa sta per approvare“Stanno smantellando lo stato sociale” –urlano i consigliere al megafono. “Il fondo nazionale per la non autosufficienza nel 2011 sarà azzerato, quello per le politiche sociali decimato, i trasferimenti a regioni e comuni tagliati di oltre 18miliardi di euro. Tagliati i fondi per la scuola, per la sanità, trasporto e per il sostegno agli affitti”.“La stessa Polverini non fa nulla per opporsi a questo disegno antisociale del governo, non da alcuna garanzia che le risorse tagliate vengano in qualche modo ripristinate, ma si accanisce sui cittadini del Lazio con un piano sanitario scellerato che non risponde ai bisogni del territorio”.“Un modello di sviluppo alternativo –continuano- è possibile: ridistribuire reddito e benessere, investire sulla conoscenza , pensare ad un nuovo modello di economia basata sull’ecologia.“Continueremo –concludono- la protesta con un presidio organizzato dalla Federazione della Sinistra sotto la sede della Conferenza Stato Regioni per giovedì 28 ottobre, giorno in cui il governo proporrà ai Presidenti delle regioni ulteriori tagli”.