di Irradiazioni
"Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà"
Questa è la nuova dichiarazione di un esponente del Governo Monti. Dopo gli "sfigati" dell'idiot savant viceministro Martone, dopo la "monotonia del posto fisso" dello stesso Monti anche il ministro Cancellieri doveva dire la sua sciocchezza quotidiana.


In vista della trasferta di Mario Monti negli Usa e del suo incontro con Barak Obama, l'importante intervista al Corriere della Sera dell'ambasciatore americano in Italia David Thorne anticipa i temi all'ordine del giorno della visita e, soprattutto, mette a fuoco il carattere privilegiato dei rapporti con il potente alleato intessuti dall'attuale governo italiano. Il dato saliente è costituito appunto dal nuovo ruolo esplicitamente riconosciuto all'Italia del governo Monti. In tal senso, l'esordio della conversazione non avrebbe potuto essere più chiaro: "L'Italia è diventato l'alleato più affidabile degli Stati Uniti in Europa". La ricreazione berlusconiana (con le sue amicizie pericolose) è dunque finita e il nostro Paese conferma senza più sbavature la sua fedeltà atlantica. L'apertura di credito è generosa e si esplica a 360 gradi.
di Angelo d'Orsi
Di Joseph Halevi
Di Manlio Dinucci
Di Alessandro Robecchi
Di Stefano Corradino
Di Nando Mainardi
Vorrei intervenire sul conservatorismo che Sacconi, Marchionne e Monti deprecano, per battersi -come dicono- per la novità, la modernità, il cambiamento. Anche il fascismo -ricordiamolo- chiamò rivoluzione una restaurazione e reazione delle più feroci accompagnata però da momenti di "modernizzazione". Credo infatti che il cavallo di Troia per fare un'operazione reazionaria sia proprio la modernità.






