121128sanitadi Michela Giachetta
«Signora, suo padre non può stare qui, non abbiamo più posti letto. Sa, i tagli…Dobbiamo trasferirlo in una clinica convenzionata ». Francesco, il padre della signora Anna, ha addosso tre infarti, 5 by pass e 90 anni. Una sera si è sentito male, i parenti lo hanno trasportato all’Ospedale Maggiore di Bologna, quello più vicino alla zona in cui abita. I controlli e l’esito: «Ha poco ferro, servono trasfusioni». Ma al Maggiore non hanno posto. Francesco viene trasferito a Villa Chiara, clinica convenzionata. Nella stanza in cui lo ricoverano c’è un altro paziente, ma un solo tavolino da letto per poter mangiare. Devono fare a turno. Mancano i pappagalli usa e getta per le urine.

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120426partitidi Fausto Co’
Nella commissione Affari Costituzionali del Senato è stato assunto in data 11/10/2012 a testo base il testo unificato proposto da uno dei sue relatori, sen. Malan del PdL (l’altro relatore sen. Bianco PD aveva presentato una diversa proposta non giunta in votazione per l’ammissione del testo di cui sopra). L’esame in aula del Senato del testo Malan è stato calendarizzato per la seduta pubblica del 5/11/2012. Continuano i tentativi delle forze politiche di raggiungere un’intesa per l’approvazione di una nuova legge.

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121130ostiadi Antonello Sotgia
Ostia. La lunga striscia di asfalto che corre parallela al mare, simile più che a un boulevard ad una trincea che, ad est, s’inspessisce con un alto bordo edilizio e, ad ovest, con quell’altrettanto invasivo bordo di manufatti e attrezzature balneari che murano mare e quel che resta della spiaggia. Nader e Stefano devono scavalcare una recinzione, arrampicarsi su di un tetto di una cabina e finalmente gettare uno sguardo lontano verso l’orizzonte d’acqua. Non lo possono fare dalla strada. Da qui il mare, anche se vicinissimo, non si vede.
Guardano il mare, ma per non più di un attimo, condannati come sono a interessarsi solo a quello che in quel medesimo momento possono vedere e toccare.

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121129cambiamentodi Livio Pepino, Andrea Morniroli
Passati i giorni del trionfalismo occorre tornare a ragionare. Le indicazioni provenienti dal primo turno delle primarie del Partito democratico sono, a dir poco, articolate e non c'è da stare allegri.
Primo. Cominciamo dai dati generali: hanno votato al primo turno 3.110.709 cittadini, mentre nelle primarie dell'Unione del 2005 avevano votato in 4.311.149 e, in quelle per la segreteria del Pd, 3.517.000 nel 2007 e 3.102.709 nel 2009. C'è stata, dunque, una lieve ripresa dal 2009 ma un netto calo rispetto alle consultazioni precedenti (un milione e 400 mila voti in meno rispetto a sette anni fa). I titoli giornalistici sull'affluenza-record (avvalorati dall'incauta comunicazione iniziale che i votanti avevano superato i quattro milioni) vanno dunque ridimensionati.

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121129soggettopoliticonuovodi Giovanni Russo Spena, Dino Greco
Lo stupefacente battage mediatico che ha preceduto, accompagnato e seguito le primarie del centrosinistra, indicate con molta generosità come aria pura, anzi purissima, nel cielo torbido della politica, ha persuaso molti commentatori, taluni di pensiero fine, che proprio lì, in quell'area politica dall'incerto profilo sociale, risiedano le chance residue della democrazia minacciata di dissolvimento; e che in quei 3 milioni accorsi alle urne per scegliere (o credendo di scegliere) il conducator del futuro governo "progressista" si trovi la massa critica a supporto di un progetto riformatore.

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121129sanita2di Roberto Gramiccia
“La sostenibilità del servizio sanitario nazionale nel prossimo futuro potrebbe non essere garantita”, lo ha affermato ieri Mario Monti nella videoconferenza proiettata a Palermo, in occasione della presentazione del progetto del nuovo centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della fondazione Rimed. Subito dopo il ministro alla Sanità, Renato Balduzzi, si è affrettato a ridimensionare la portata sconvolgente di queste temerarie e minacciose affermazioni, gettando acqua sul fuoco. Insomma i due supertecnici, come al solito, si sono divisi i compiti. Uno ha fatto il gatto e l’altro la volpe.
Altro che rigore bocconiano. Si passa dal decreto Balduzzi che ci promette ambulatori pubblici gratuiti aperti giorno e notte, alla minaccia circostanziata di abbattere quello che l’OMS ha indicato come il secondo miglior sistema sanitario al mondo.

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121129sanitadi Felice Roberto Pizzuti
La spesa sanitaria pro-capite in Italia è 46 volte più bassa di quella tedesca. Meno risorse al welfare significa aggravare la crisi economica. Lo testimoniano le statistiche internazionali. L'agenda Monti rivendica una ricetta disastrosa.
L'agenda Monti va progressivamente chiarendo i suoi contenuti e sarà bene che in vista delle elezioni tutte le parti politiche, ma specialmente nel centrosinistra, si esprimano chiaramente a riguardo, anche in rapporto ai propri programmi, alle alleanze e alle composizioni del futuro governo che auspicano.

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121129grillo casaleggiodi Federico Mello
La richiesta è perentoria e non lascia spazio a tentennamenti: «Accetta il seguente testo per abilitare la tua candidatura». Questa schermata si sono visti recapitare online gli oltre 1600 potenziali candidati al Parlamento del Movimento Cinque Stelle. Per chi non avesse capito, viene ribadito con tono minaccioso: «Ti riporto questo testo ufficiale predisposto da uno studio legale che è necessario sottoscrivere». Cosa dice di così importante questa missiva vidimata da un avvocato? Semplice.
Che i deputati eletti per il Movimento dovranno delegare a Beppe Grillo la gestione dei – cospicui – fondi pubblici che i gruppi parlamentari alla Camera e al Senato riceveranno per la loro attività.

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121129governodi Giacomo Russo Spena
Il governo Monti è classista. Inutile girarci intorno e dispiace ritirare fuori categorie novecentesche e teorie marxiane, ma è un dato di fatto. L'ultima sortita di SuperMario ha dell'incredibile: "La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro, potrebbe non essere garantita", per poi aprire a "forme di finanziamento integrativo". Un modo gentile per comunicarci che dopo la campagna di austerity e di massacro sociale, sarà il turno delle privatizzazioni selvagge.
Non si trovano i soldi per garantire un diritto costituzionale (quello alla salute) ai cittadini, non ci sono i fondi per salvare gli esodati, non si discute per l'introduzione di un meccanismo di tutela sociale come il reddito. Norma presente quasi in tutta Europa.

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121129sanraffaeleQuesto volantino, che informa sulla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele, vuole essere un atto di solidarietà nei loro confronti. Lo firmano donne, preoccupate anche dal fatto che l'80 per cento dei dipendenti a rischio è di sesso femminile.
I FATTI
Prima di esporre brevemente i fatti, si ricorda che:
il San Raffaele riceve dalla Regione Lombardia finanziamenti che sfiorano i 400 milioni all'anno e rappresentano oltre il 90 per cento delle sue entrate; la gestione dell'ospedale da parte di Don Verzè, si è rivelata fallimentare e truffaldina.
Quindi ancora una volta molti soldi pubblici per interessi privati, spesso tutt'altro che puliti.

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FB Ezio Locatelli

 

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