di Lo Stato Sociale

C’è gente che va in giro a dire che occupare le scuole non cambierà le sorti di questo paese, dicono che è solo un modo per defilarsi da noiose lezioni e pericolosi compiti in classe. C’è addirittura chi sostiene che sia una pratica dannosa. Pensa un po’ che quando me lo dicevano 10 anni fa io gli rispondevo che le cose così come erano non andavano bene e allora occupavamo e manifestavamo per cambiare le cose. Quando poi mi si chiedeva “Come?” non sapevo rispondere. Alla domanda “In che modo un’occupazione può cambiare in meglio il futuro di una generazione?” rimanevo sempre un po’ interdetto, pensavo: “Magari da qui facciamo partire la rivoluzione!” oppure “intanto facciamo bordello così quelli ascoltano quello che abbiamo dire”.

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di Federico Tulli

Vittima della tratta delle schiave che dall'est europeo sono vendute sul florido mercato italiano, Mihaela Roznov lo scorso settembre ha deciso di sottrarsi alle vessazioni dei suoi aguzzini. Per tutta risposta è stata presa a bastonate, cosparsa di benzina e data alle fiamme. Il presunto autore, un connazionale di 30 anni è stato arrestato a Roma poche ore fa. A due mesi di distanza il bollettino medico dice che Mihaela si è salvata, la sua vitalità di ragazza 22enne le ha permesso di superare la fase critica. Ma i segni delle ustioni che le hanno devastato metà del corpo rimarranno per sempre. Per non dire della ferita psichica. Mihaela poteva essere la 114esima vittima caduta sotto i colpi della violenza maschile in Italia dall'inizio dell'anno.

La cruda contabilità dice infatti che dall'inizio del 2012 ogni due giorni un uomo uccide una donna. Sulle home page dei principali quotidiani ci sono ormai spazi fissi dedicati all'aggiornamento della mattanza.

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di Antonio Mazzeo

Gli instancabili viaggi internazionali del titolare del dicastero della Difesa italiana, Giampaolo Di Paola, per promuovere la «grandeur» dell'Italia e l'efficienza del suo complesso militare industriale. Un anno sui campi minati

Il pomeriggio del 16 novembre 2011 quando giurarono fedeltà alla Costituzione i ministri-tecnici del primo Governo Monti, lui non c'era. «L'ammiraglio Giampaolo Di Paola, alla difesa, è in missione in Afghanistan per conto dell'Alleanza atlantica», si giustificò il premier. Da quel momento in poi il ministro con le stellette non si è fermato un attimo, sempre in giro per il mondo a promuovere la grandeur dell'Italia e l'efficienza del suo complesso militare industriale. 

La prima visita ufficiale dell'ex Capo di stato maggiore ed ex presidente del Comitato militare della Nato - tredici giorni dopo l'insediamento - era a Berlino nel nome del ritrovato asse italo-tedesco per lo sviluppo dei missili e dei droni.

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di Silvia Ragusa

Lo denunciavano da tempo molti cittadini. Alcuni di loro già feriti. Come Ester Quintana che, allamanifestazione dello scorso 14 novembre a Barcellona, ci ha perfino rimesso un occhio. Durante le cariche dei Mossos d’esquadra è stata colpita da una pallottola di gomma che le ha spezzato il nervo ottico, come racconta in un video al quotidiano El País. Ma la polizia iberica ha sempre smentito. Adesso però, per la prima volta, l’accusa è arrivata dagli stessi membri delle forze dell’ordine. “Se continuate così rischiamo di essere tacciati come polizia franchista”, hanno detto. Il sindacato unificato della polizia spagnola (Sup) ha infatti mandato una dura lettera di denuncia al ministro degli Interni (qui), Jorge Fernández Díaz. Tutto dopo l’ennesimo incidente. Stavolta nel corso di un allenamento nel centro militare di Linares, in Andalusia.

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121130cambiaresipuodi Checchino Antonini
Apre Livo Pepino, chiude Marco revelli dopo sei ore di interventi di sei minuti ciascuno, più di quaranta. Lo staff di “Cambiare si può”, l’appello cosiddetto dei 70 per una lista alternativa al centrosinistra e a Monti ha comunicato il programma dell’assemblea romana del 1° dicembre al Teatro Vittoria di Testaccio.
“L’assemblea comincerà alle 10.30 puntuali (mezz’ora dopo l’orario inizialmente comunicato per consentire gli arrivi, concentrati nella mattinata dato lo sciopero dei treni del giorno precedente) e finirà alle 17.15 (per esigenze del teatro).
I lavori saranno introdotti – questa la scelta di chi la sta organizzando – da una relazione di Livio Pepino (di 12 minuti), che Livio cercherà di scrivere e di mandare in anticipo a tutti i firmatari, mentre le conclusioni (della stessa durata) saranno tratte da Marco Revelli.

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121127palestinadi Claudio Grassi
Sono passati ormai sessantacinque anni da quel fatidico 29 novembre del 1947, quando il voto sulla spartizione della Palestina storica in due stati, permise il riconoscimento dello Stato di Israele, che un anno dopo entrò poi a far parte dei paesi membri dell'ONU. Oggi, a distanza di tutto questo tempo, la Palestina è stata riconosciuta come stato osservatore dall'Assemblea generale della stessa Organizzazione. Non si tratta del riconoscimento di uno stato autonomo e indipendente, ma sicuramente è un viatico determinante in prospettiva del raggiungimento di quella condizione.

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121126renzibersanivendoladi Carmine Fotia
Penso che la partecipazione popolare alle primarie sia un bene prezioso. Tuttavia, pur avendo partecipato al primo turno, votando per Nichi Vendola, , domenica non mi recherò al seggio. Assistendo al confronto televisivo tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani non ho respirato alcun profumo di sinistra. Si può spruzzare un profumo dozzinale e spacciarlo per Chanel n° 5, ma la sostanza non cambia. I due candidati propongano varianti della medesima politica: Bersani vuole andare «un po' oltre Monti», Renzi anche, nel senso che vuole fare lui le politiche di Monti.
Prendiamo il tema cruciale del lavoro: nessuno dei due ha detto che cambierà le controriforme della Fornero.

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121129soggettopoliticonuovodi Riccardo Chiari
«Noi non siamo, né vogliamo essere, aghi della bilancia». Messaggio chiaro, quello lanciato da Chiara Giunti del comitato operativo nazionale di Alba: niente tatticismi per chi vuole costruire un'alternativa all'«agenda Monti». E non vede nell'alleanza Pd-Sel, a partire dalla carta d'intenti delle primarie, la volontà di capovolgerla. «Quella carta è interna alla 'logica della compatibilità': accetta il fiscal compact e il pareggio di bilancio, con il conseguente smantellamento dello stato sociale. Le parole di Monti su una sanità pubblica 'ormai insostenibile' sono eloquenti».

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121130airaudoIntervista a Giorgio Airaudo di Antonio Sciotto
Airaudo (Fiom): adesso che abbiamo gli operai dentro, ci spettano otto Rsa Secondo la Cgil, una sentenza già emessa a Torino dà diritto alla rappresentanza anche a chi non ha firmato i contratti. Ma il Lingotto si appella allo Statuto dei lavoratori
«La Fiat seguita ad avere un atteggiamento ostruzionistico rispetto all'applicazione delle sentenze, ma noi siamo intenzionati a esercitare il nostro diritto di avere le Rsa a Pomigliano». Il segretario nazionale Fiom Giorgio Airaudo contesta la decisione del Lingotto di non voler riconoscere gli 8 rappresentanti che la Fiom ha nominato subito dopo l'assunzione dei 19 operai reintegrati a Pomigliano.

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120127notavdi Mauro Ravarino
Perino: «Sono arresti ad orologeria prima del corteo di Lione». Ferrero: «Repressione non da stato di diritto»
Il blitz, come ogni volta, scatta all'alba. Piemonte, Lazio, Lombardia, Trentino le regioni interessate. Diciannove le misure cautelari (nove arresti domiciliari) decise dal gip Rosanna La Rosa ed eseguite dagli agenti della Digos, ieri mattina, nei confronti di altrettanti attivisti No Tav. Succede a pochi giorni dalla manifestazione a Lione, il 3 dicembre, in occasione del vertice italo-francese, e in contemporanea allo sgombero e ai sigilli posti al presidio del movimento a Chiomonte. Ecco perché, nell'atrio di Palazzo Nuovo, sede della facoltà umanistiche a Torino, poche ore dopo la notizia, Alberto Perino e Lele Rizzo parlano di «operazione a orologeria».

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FB Ezio Locatelli

 

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Relazione di Ezio Locatelli

 

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