120705lavorodi Dino Greco
La guerra non dichiarata – ma vigorosamente combattutta – dal governo Monti contro il lavoro e contro la parte più debole della società continua senza battute d'arresto. Del resto, questo impone di fare – “senza se e senza ma” - il patto di stabilità, prodotto diretto del pareggio di bilancio venerato come una divinità dai sacerdoti del finanzcapitalismo e posto a forza nella Costituzione. Con buona pace dell'equità, strombazzata urbi et orbi, ma rimasta sin dall'inizio un puro esercizio retorico, privo di qualsiasi sostanza.
La nuova ondata di tagli – lo scopriamo di giorno in giorno, di aggiustamento in aggiustamento – segue una direzione sola: il welfare, il lavoro, le imposte dirette e indirette.

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120303coalizionedi Francesco Piccioni
La «legge di stabilità», nella versione proposta al Parlamento, con una mano riduce le tasse, con l'altra aumenta il prelievo fiscale su tutto. Dall'Iva alle agevolazioni, dalle pensioni di guerra alla deducibilità degli interessi sui mutui.
Partiamo dalle certezze. Se in una manovra finanziaria governativa - ora si chiama «legge di stabilità», ma non c'è molta differenza - i saldi sono positivi per lo Stato, vuol dire che sono usciti più soldi dalle tasche dei cittadini. Quindi, le trombe della propaganda hanno suonato una canzone stonata quando si sono sperticate in elogi per il mini-taglio alle aliquote Irpef come segno di una «fase 2», in cui «finalmente» si cominciava a (ri)mettere in tasca qualche soldo ai contribuenti.
Tutto falso.

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120705scuoladi Emiliano Guerrieri e Antonio Giuseppe Pasanisi
Le ultime dichiarazioni del ministro Profumo vanno in una sola direzione: annientare totalmente l’istruzione italiana. Il ministro, infatti, ha affermato che i professori dovranno essere disposti a lavorare sei ore in più alla settimana sempre con lo stesso stipendio, in quanto alla scuola si chiede per l’ennesima volta un contributo di solidarietà.
In un Paese che figura ai primi posti per evasione fiscale, il Governo dei cosiddetti tecnici si è vantato e si vanta tuttora di aver ottenuto ottimi risultati nel contrastare questa vera e propria piaga: ma, a sorpresa, si scopre che l’evasione è altissima come prima (forse un po’ meno di prima) e che, ad esempio, i grandi patrimoni, le grandi ricchezze, i cospicui stipendi dei manager pubblici e privati e le rendite finanziarie non sono state toccate.

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121011marchionnedi Franco Frediani
Nessun dubbio, il marchio d'epoca lo ha lasciato Berlusconi. Sua Maestà Sergio Marchionne incontra soltanto Cisl e Uil snobbando la Cgil e la Fiom-Cgil, rea ovviamente di non aver firmato il contratto del gruppo. Dividere le forze sociali per fagocitarle una alla volta; la tecnica lanciata a suo tempo dal Cavaliere ha ormai fatto scuola. Logico che anche Marchionne scegliesse gli interlocutori per quello che non sappiamo più, anzi ne dubitiamo fortemente, se possiamo chiamare confronto! Meglio incontrarsi silenziosamente, nella sede romana della Fiat. Un vertice al quale hanno partecipato, oltre ad Angeletti e Bonanni, anche Roberto Di Maulo, numero uno di Fismic, ed i segretari generali della Uilm e Fim Cisl, Rocco Palombella e Giuseppe Farina.

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121017eutelia“Sono passati più di tre anni dal passaggio fraudolento di ramo d’azienda da Eutelia ad Agile e la conseguente ‘sparizione’ di 54 milioni di euro di tfr, di circa 100 milioni di euro di portafoglio ordini e la distruzione di oltre 1500 posti di lavoro. Dopo mesi di occupazione delle sedi aziendali, lotta che ha permesso il successivo sequestro dei beni aziendali di Agile, dopo più di 2 anni e mezzo di cassa integrazione, dopo 29 mesi di amministrazione straordinaria, a 9 mesi dalla firma dell’accordo fra ministero dello Sviluppo Economico, ministero del Lavoro, Regioni niente è mutato circa la sorte degli oltre 1000 lavoratori in Cigs”. Lo afferma in un comunicato Roberta Turi, segretaria generale Fiom Cgil di Roma sud.

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121017regionedi Redazione Il Fatto Quotidiano
Regione Lazio occupata dai consiglieri dell’opposizione. Alcuni esponenti di centrosinistra del Consiglio sono entrati nella sede della giunta “per rideterminare la legalità e richiedere l’indizione delle elezioni entro dicembre”, ha spiegato il capogruppo Sel, Luigi Nieri che ha aggiunto: “Avevamo richiesto di far entrare la stampa ma ci è stato negato”. Presenti tra gli altri anche i capigruppo Pd Esterino Montino, Ivano Peduzzi di Fds, e Annamaria Pedetti di Idv.
Regione Lazio occupata da consiglieri d’opposizione. “Siamo senza governo”
Esponenti di Pd, Fds e Idv sono entrati nella sede della giunta. "Resteremo qui fin quando non ci sarà la parole fine a questo tormento e la parola fine è la data delle elezioni”, hanno detto. Negato l'ingresso alla stampa.

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121017benicomuniRivolgiamo questo appello alle cittadine e ai cittadini, alle forze sane e alle realtà civiche e ambientaliste disperse, alle centinaia di amministratori locali, che da troppo tempo manifestano l'urgenza di agire per cambiare questo paese, ma che non riescono a trovare una sintesi politica e dare vita ad un'unico progetto con ambizioni di governo e che sappia essere realmente attrattivo e credibile per gli elettori.
Le prossime elezioni, probabilmente, vedranno una contesa tra poli costruiti e strutturati attorno alla cosiddetta Agenda Monti. Qualcuno persegue in maniera molto chiara il Monti Bis, altri si definiscono alternativi ma sono in realtà portatori delle stesse ricette, ormai provate e riprovate, che non possono essere la soluzione alla crisi economica, ambientale e morale del paese.

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121017g8 01Noi sottoscritti cittadini italiani: Avv. Fabio Anselmo, Ilaria Cucchi, Lucia Uva, Domenica Ferulli, Patrizia Moretti, Luciano Isidro Diaz, Maria Ciuffi, Irene Testa

premesso che:

• nell'ordinamento giuridico italiano un reato che punisce un fatto grave come la "tortura", così come definita universalmente e identificata dalle Nazioni Unite in termini di diritto internazionale, con la Convenzione delle Nazioni Unite del 1984 contro la tortura e le altre pene o trattamenti inumani, crudeli o degradanti, che l'Italia ha ratificato nel 1988, ancora non è previsto. Nonostante siano passati 22 anni da quella ratifica, l'Italia continua ad essere totalmente inadempiente sull'introduzione di una fattispecie di "reato di tortura" nel proprio codice penale, così come espressamente richiesto dalla Convenzione (Art. 4).

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120705monti berlusconidi Livio Pepino
L'analisi di Asor Rosa è chiara: nel nostro desolato panorama politico una riedizione del governo Monti e della sua politica può essere scongiurata solo dalla «coalizione Bersani-Vendola» che, pur nell'incognita dello stato confusionale del Pd, può essere ri-orientata a sinistra da una vittoria elettorale; in ogni caso non c'è alternativa, se non la «libidine della sconfitta» di spezzoni, vecchi e nuovi, di una sinistra presuntuosa e velleitaria. Fino a qualche anno fa avrei condiviso: del resto non sono un estremista (e se a volte appaio tale è solo per l'inarrestabile corsa a destra degli estremisti di un tempo). Ma oggi ritengo quell'analisi un errore, utile solo a mettere la pietra tombale su ogni prospettiva di cambiamento. Provo a spiegare perché.
Primo.

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121016formigonidi Luca Fazio
Il governatore minaccia elezioni entro 90 giorni per prendere in contropiede la Lega che preferisce andare alle urne in aprile Mentre continua il balletto sulla data del voto tra Pdl e Lega, quel che resta del centrosinistra porta in piazza mille persone
Dice che due milioni di persone hanno votato contro di lui, per cui nessun problema se sotto il «suo» palazzo ci saranno alcune migliaia di persone. Problemi, invece, ce ne sono. Per tutti. Ieri sera a chiedere le dimissioni di Formigoni c'erano un migliaio di persone. Il più fiducioso ha inviato un messaggio, il sindaco Pisapia: «Dopo il diluvio un grande arcobaleno illuminerà la Lombardia». Sarà. Ad applaudire, bandiere di partito, ceto politico, e brandelli di società civile.

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FB Ezio Locatelli

 

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Relazione di Ezio Locatelli

 

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