Liberazione, lunedì incontro tra Mrc e il Sottosegretario all'Editoria Malinconico

Lunedì 9 gennaio si svolgerà l'incontro, richiesto da Mrc (la società editrice di Liberazione), tra il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per l'Editoria, Carlo Malinconico e Mrc stessa, assistita dalla Fieg.
Oggetto dell'incontro sarà «la situazione di Liberazione, che dall'1 gennaio 2012 ha sospeso le pubblicazioni cartacee e prosegue come quotidiano on line, la necessità di avere risposte concrete ed urgenti ripristinando il fondo di sostegno ai giornali di partito, di idee e cooperativi,l'urgenza di definire le modalità, la tipologia, i tempi e la quantità del finanziamento che emergerà dalla revisione del regolamento che è necessario sia tempestiva e che salvaguardi le iniziative editoriali vere. Mrc conferma dunque il massimo impegno nel tentativo di salvare Liberazione e di trovare positive soluzioni anche sul terreno occupazionale per i lavoratori».

MRC Spa

Roma, 5 gennaio 2012

"In merito alla vertenza aperta su "Liberazione", la società editrice Mrc conferma la piena disponibilità a valutare tutte le proposte utili a trovare positive soluzioni che, nell'ambito delle scarsissime risorse economiche disponibili, salvaguardino la continuità editoriale, l'occupazione, il pluralismo dell'informazione. Mrc ha richiesto un'urgente incontro al sottosegretario Malinconico per sollecitare le risposte ai quesiti da tempo avanzati ed il ripristino del fondo per l'editoria."

Mrc Spa

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:
 
"Ma come?!? ..Era stato incaricato per “rassicurare i mercati” e per rassicurali ha varato misure “lacrime e sangue” …ed ora che la speculazione finanziaria continua a imperversare e che l’ascesa dello spread non si ferma, il premier Mario Monti afferma con candore : "Il problema che vivono i mercati è prima di tutto di carattere europeo, a cui va data risposta comune, solidale e convinta da part...e delle autorità UE".
Indecente!
In realtà dopo averci tagliato pensioni, salari e welfare con il pretesto di “salvare l’Italia” dall’attacco della speculazione finanziaria ora, col pretesto di far “crescere l’Italia” vuole semplicemente imporci un’ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro, una privatizzazione su larga scala di beni comuni e servizi pubblici essenziali e la consegna dei nostri territori alle brame insaziabili della speculazione.
Dobbiamo fermarlo!
L’unico modo per salvare l’Italia e per rilanciare una nuova economia è quello di redistribuire le ricchezze ed investire sulla conoscenza, sul lavoro intelligente, sulla cura produttiva dell’ambiente le enormi risorse oggi bruciate in spese militari, in sprechi, privilegi e corruzioni di ogni tipo."

“Nella trattativa odierna avente per oggetto il futuro di Liberazione, la società MRC ha denunciato come il taglio del Fondo sull’editoria predisposto dal governo Berlusconi e confermato dal governo Monti, determini costi insostenibili per Liberazione. Si tratta di un taglio di 500.000 euro per l’anno 2010 e di ben 2 milioni di euro per l’anno 2011, tagli che vanificano il risanamento attuato nell’ultimo anno. Abbiamo quindi evidenziato come sia necessario interrompere a far data dal primo gennaio 2012 le pubblicazione di Liberazione, per evitare di accumulare un deficit che porterebbe inevitabilmente al fallimento del giornale. Con i tagli decisi del governo, l’uscita di Liberazione produrrebbe infatti una ulteriore perdita di 8.000 euro al giorno. Di qui la proposta di proseguire l’attività di Liberazione attraverso l’edizione on line fino a quando il governo non abbia definito il nuovo regolamento e le quantità esatte di finanziamento pubblico disponibile. Solo a quel punto si potranno assumere decisioni aventi una base solida”.

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

"Mentre, passato Natale, partono gli allarmi per l’inevitabile crollo dei consumi, la manovra “salva Italia” prevede paradossalmente la liberalizzazione selvaggia degli orari e delle aperture festive e domenicali delle attività commerciali. Volendo/potendo: giorno e notte senza giornate di riposo neppure nelle festività civili e religiose. Misure ad esclusivo vantaggio della grande distribuzione ma a danno certo per l'occupazione, i consumatori, i cittadini, la qualità della vita di milioni di persone private del piccolo commercio di quartiere o vicinato. Tra tagli, aumenti Iva e liberalizzazione chiuderanno infatti migliaia di negozi (CONFESERCENTI ne prevede 76.000!), che non potranno reggere la concorrenza, e le nuove assunzioni di lavoratori schiavi non compenseranno che in minima parte i posti di lavoro persi. Crescerà la precarietà, già oggi a livelli intollerabili! Complimenti da parte di Federdistribuzione, la potente associazione della grande distribuzione privata …una dei voraci sponsor di questo Governo dei poteri forti!"

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, dichiara:

«La ministra Fornero mentre da una parte con il premier Monti taglia le pensioni e i salari con Imu, Iva, accise, addizionali e balzelli di ogni genere, dall'altra dichiara in Senato che bisognerebbe riuscire ad aumentare i salari perché sono bassi. Ci chiediamo a chi si rivolge la ministra: dopo il danno ci risparmi la beffa!
Per aumentare gli stipendi occorreva ridurre subito il prelievo fiscale su salari e pensioni aumentandolo su patrimoni, rendite, redditi alti, tagliare le pensioni d’oro, colpire seriamente l’evasione. E il centrosinistra, in questo quadro, sembra destinato all'eutanasia: noi ci prendiamo il compito e l'impegno di ricostruire un'opposizione di sinistra efficace e determinata contro questa manovra».

Roma, 20 dicembre 2011
Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, cell. 320 4395331

A proposito delle dichiarazioni della Ministra Elsa Fornero che ha definito un "totem" l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, il portavoce della Federazione della Sinistra Massimo Rossi ha dichiarato:

«Proprio stamane alle otto Doriana, Gianfranco, Romano, Nadia, Vittorio, Luigi, Gloria, i dipendenti licenziati senza giusta causa dalla Pfizer di Ascoli Piceno hanno riavuto il proprio posto di lavoro. Ci sono volute due sentenze favorevoli della Magistratura del lavoro, con in mezzo l’umiliazione di essere retribuiti per restare a casa. Senza l’articolo 18 oggi avrebbero avuto un obolo per “risarcire” la perdita del lavoro e della dignità. Altro che “totem”, ministro Fornero! Questi sono diritti irrinunciabili che non si toccano! Si tenga le sue lacrime di coccodrillo».

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, cell. 320 4395331

ASSEMBLEA DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DOMENICA 18 DICEMBRE DALLE 9.30 ALLE 13, A ROMA, al CENTRO CONGRESSI FRENTANI

Domenica 18 dicembre la Federazione della Sinistra organizza un'assemblea contro la manovra economica del governo Monti.
Parteciperanno, tra gli altri, Massimo Rossi, portavoce della FdS, Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc, Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci, Cesare Salvi, presidente di Socialismo 2000 e Gian Paolo Patta di Lavoro Solidarietà, esponenti del Pd, Sel e Idv, sindacalisti, lavoratori e rappresentanti dei comitati No Tav, No debito, Rete disarmo, Unione inquilini e molti altri esponenti della società civile.
«Obiettivo dell'assemblea - dichiara Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra - è quello di  contribuire concretamente alla costruzione di una larga opposizione politica e sociale, da sinistra, alle inique e dannose manovre del governo Monti e più in generale di dar corpo, partendo dal basso, dai territori, all'unica via d'uscita possibile dalla crisi: quella a sinistra, basata sulla redistribuzione della ricchezza, sulla conoscenza e sulla democrazia partecipata».
L'appuntamento si svolgerà al Centro Congressi Frentani (Via dei Frentani, 4, Roma) dalle ore 9.30 alle 13.

Per informazioni: ufficio stampa FdS, cell. 366 6292992

Roberta Fantozzi della segreteria nazionale del PRC, Responsabile Dipartimento Lavoro, dichiara:

«Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori dell’Inpdap che con l’USB stanno occupando la sede della Direzione Generale. Il cosiddetto decreto “Salva Italia” tra le tante iniquità che contiene, sembra voler sperimentare, a partire da questi lavoratori, l’applicazione delle norme Brunetta- Berlusconi che rendono più facili i  licenziamenti nel pubblico impiego. Oltre 700 lavoratrici e lavoratori, in conseguenza del decreto, sono messi di fatto in mobilità, con il rischio di due anni di cassa integrazione e del successivo licenziamento. è un altro pericolosissimo tassello dell’accanimento contro il lavoro pubblico che ha contraddistinto il precedente e l’attuale governo. Quanto sta avvenendo è anche la conseguenza del modo affrettato e sbagliato con cui si sta procedendo all’accorpamento degli enti previdenziali. Un accorpamento che sembra dettato esclusivamente da una logica di tagli e riduzione dell’occupazione, laddove sarebbe necessaria una riorganizzazione ed anche un potenziamento del personale. Si pensi solo al fatto che, a fronte di almeno 30 miliardi di evasione contributiva annuale, le aziende rischiano un’ispezione una volta ogni 135 anni».

Roma, 14 dicembre 2011

Lo convocazione dello sciopero di un'ora della scuola per il 19 dicembre da parte della Flc-Cgil insieme con i principali sindacati del settore, in concomitanza con lo sciopero del pubblico impiego, è un fatto positivo ma non ancora sufficiente.
Anche se nella manovra non si prevedono nuovi tagli, la scuola, già stremata da tre anni di tagli feroci e di controriforme, paga un prezzo altissimo alle politiche di “risanamento” del governo Monti.
Non viene fermato con nuovi finanziamenti, infatti, il drastico ridimensionamento del bilancio dell'istruzione pubblica, che nel prossimo anno sfiorerà la cifra record di 4 miliardi di euro in meno; inoltre, l'innalzamento dell'età pensionabile, in particolare delle donne, colpirà pesantemente una categoria con presenza femminile largamente prevalente e comporterà il blocco di fatto del turn-over, allontanando sempre più nel tempo le prospettive di stabilizzazione di decine di migliaia di precari.
Tutto questo mentre si consolidano, insieme ai tagli, gli effetti più devastanti delle controriforme Gelmini.
Alla Flc, alle sue strutture territoriali e a tutti i sindacati di categoria chiediamo con forza un atto di responsabilità: trasformare quello del 19 in sciopero dell'intera giornata per contribuire a rovesciare il segno recessivo, iniquo, antisociale ed antipopolare delle misure del governo Monti, in coerenza con le rivendicazioni, pienamente condivisibili, della mobilitazione.

Vito Meloni
Responsabile Nazionale Scuola PRC-FdS

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Conferenza di Organizzazione

Relazione di Ezio Locatelli