Elena Mazzoni* - 

Se ci fosse stata una discussione pubblica ci sarebbe più chiarezza. Ma non è stato possibile e non dipende da noi che ci opponiamo

Io sono una romantica, chi mi conosce, lo sa. Mi commuovo quando guardo la bellezza del Tevere da Ponte Sisto, mi commuovo mangiando un buon supplì, mi commuovo quando vengono conquistati nuovi diritti, mi commuove la passione, mi commuove la verità. Ecco, forse è per questo, perché sono una romantica, che l’affermazione “…una sana discussione pubblica deve basarsi su argomenti documentati e reali”, parte di un articolo in cui Chicco Testa, non un opinionista qualsiasi ma il più entusiasta tra gli attivisti del comitato promotore del termovalorizzatore di Roma, si cimenta su Huffpost nello smontare le argomentazioni di contrasto alla costruzione dell’inceneritore, ed un pochino a screditare tutto il vasto e trasversale fronte delle opposizioni, mi commuove, perché Chicco Testa deve essere un sognatore vero, uno che ha visto una discussione pubblica che non c’è stata.

Mai.

Eppure ci hanno provato i/le Sindac* del territorio dei Castelli Romani, Ardea, Pomezia, ad averla, anche con la richiesta di dibattito pubblico, approvata nel primo semestre 2023 dai consigli comunali rappresentativi di oltre 250.000 abitanti, ai sensi dell’art. 22 del D.Lgs. n. 50/2016, come previsto dall’art. 3 comma 3 lett. c del D.P.C.M. n. 76/2018. Richiesta rimasta inascoltata. Ci ha provato il più grande sindacato italiano, la Cgil, che ha studiato, insieme a Legambiente, ed ha poi presentato proposte, risposte, alternative prestazionali, spero che il manager Testa apprezzi lo sforzo lessicale, sia sul piano occupazionale che su quello della sostenibilità ambientale e della giusta transizione ecologica.

Ci hanno provato istituit* ed elett*, a vari livelli, creando occasioni di dibattito, quello pubblico davvero, disertate. Ci hanno provato i comitati, le associazioni, le reti di ogni tipo, ultima in ordine di tempo la Rete Tutela Roma Sud, organizzatrice di un convegno in Campidoglio. La sana discussione pubblica, qualora ci fosse stata, avrebbe evitato questi “botta e risposta” e magari avrebbe regalato a Roma la soluzione moderna, efficiente, sostenibile, all’avanguardia per la gestione dei rifiuti, che merita, ed ai romani ed alle romane una città pulita davvero.

Ma andiamo con ordine, sorvolando su Corrado Formigli, la sua trasmissione, un Marino resuscitato dalla competizione elettorale per le europee e le sue affermazioni, e proviamo a fare quello che la discussione pubblica avrebbe dovuto fare, e ringrazio l’Huffipost che ha aperto uno spazio troppo a lungo chiuso.

Cosa c’entra l’indagine della Procura di Velletri sul prezzo di acquisto del terreno su cui sorgerà l’impianto? Lo spiega l’esposto presentato da Rete Tutela Roma Sud il 9 aprile 2024 nel quale si evidenzia che il terreno acquistato a S. Palomba, al momento dell’indagine di mercato avviata nel 2021, non aveva i requisiti richiesti e solo tramite una successiva modifica della mappa delle aree idonee da parte di Città Metropolitana è stato possibile acquistarlo a quel prezzo abnorme. Tuttora non rispetta la distanza dalle case sparse e dal quartiere di 1.000 appartamenti di housing sociale in costruzione dal 2019. Non basta questo per mettere in dubbio la liceità del procedimento o forse non importa che Roma abbia un impianto trasparente, basta che abbia un impianto, a tutti i “costi”?

Un pochino debole anche la ricostruzione sui ricorsi respinti. Testa dovrebbe sapere che i giudici amministrativi si limitano a verificare che la legge sia stata rispettata e in questo caso, la legge con cui sono state trasferite le competenze sui rifiuti al Commissario Straordinario per il Giubileo consente di “derogare”, cioè superare, le leggi nazionali e regionali poste a tutela di ambiente e salute. L’interpretazione, un po’ troppo estesa a parere di chi scrive, è che tale deroga sia accettabile anche per opere non attinenti al Giubileo, perché sì, spiace dirlo, ma da cronoprogramma del progetto messo a bando, il collaudo è previsto quasi tre anni dopo, ovvero a metà 2027

Forse, per una lettura più ampia della questione è opportuno ricordare che gli altri due termovalorizzatori proposti ad Aprilia e Tarquinia, senza poteri speciali, sono stati bocciati dagli stessi giudici amministrativi.

Veniamo poi ad un punto in cui Testa fa un equilibrismo di ragionamento arrivando a collegare le procedure d’infrazione europee alla mancanza di inceneritori, ma cade, perché la procedura di infrazione per la Regione Lazio è stata avviata per l’assenza di un Piano di Gestione rifiuti, lacuna colmata nel 2020 senza prevedere ulteriori inceneritori oltre quello di San Vittore, e per il mancato rispetto della gerarchia europea dei rifiuti. Il Lazio è agli ultimi posti in Italia per riciclo e solo il 30% delle famiglie vive in un comune che ha raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Testa forse ignora che le procedure di infrazione non vengono mai “originate dalla mancanza di inceneritori”, perché in base al principio europeo della neutralità tecnologica, la scelta prevede anche tecnologie alternative, come gassificatori, pirolizzatori, impianti di recupero materia o che estraggono idrogeno, la sua quindi è una forzatura, oppure è romantico anche lui ed i suoi occhi vedono solo quello che vede il suo cuore: inceneritore ovunque.

Ma veniamo ad uno dei miei passaggi preferiti: “gli impianti di incenerimento non sono stati inseriti nel Pnrr e nemmeno nella tassonomia europea degli investimenti verdi, ma questo non significa che sono inquinanti”. A questo punto credo sia necessario ricordare che nelle linee guida pubblicate dalla Commissione europea sull’interpretazione del principio “non arrecare danno significativo all’ambiente” (Do Not Significant Harm – DNSH), l’incenerimento dei rifiuti è considerato un’attività che arreca un danno significativo ed è in virtù di questo che, gli impianti che bruciano rifiuti per produrre energia, sono esclusi dalla tassonomia della finanza dell’Ue.

Ed è altrettanto necessario specificare che, nella gerarchia europea dei rifiuti, ai sensi della direttiva 2008/98/CE, l’incenerimento, anche se produce energia elettrica, è ricompreso tra i sistemi di smaltimento insieme alle discariche, pertanto, rappresenta l’ultima tra le opzioni possibili. Gli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani sono compresi tra i sistemi di recupero solo se la loro efficienza energetica è uguale o superiore a parametri raggiungibili con il teleriscaldamento, eliminando un certo numero di caldaie domestiche, cosa che alle nostre latitudini non è economicamente sostenibile e infatti nessuna città del centro sud con un inceneritore è dotata di tubi per portare il calore nelle case.

A questo punto si connette anche quello che riguarda la parte di ragionamento sul costo dell’impianto, Testa contesta i numeri di un precedente articolo dell’ex senatrice Elena Fattori per poi sbagliarli lui stesso: l’investimento nell’impianto è pari a 946.100.000 euro non ai 700.000.000 di cui parla lui, ma l’errore sui numeri è grossolano quando afferma che dalla TARI dei romani e delle romane verrà detratta la vendita dell’energia, “come avviene in tutti gli inceneritori italiani ed europei” significa dimenticare che nel nord Europa gli inceneritori vendono anche calore, a Santa Palomba, no, quindi mancherebbe una fonte di ricavo.

Altri numeri che non tornano: “Il comune di Roma produce 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, una volta riciclato il 65% al 2035 (1.235.000) restano 665.000 tonnellate di rifiuti non riciclabili. L’impianto (600.000 tonnellate anno) è quindi sottodimensionato”. Addirittura! Il Piano di Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale prevede che la produzione di rifiuti urbani si attesti a 1.520.000 tonnellate/anno, tenendo conto di arrivare ad almeno il 65% di riciclo “vero” nel 2035, cioè di materiali realmente riciclati, senza tenere conto dell’ampliamento che è stato comunque richiesto per San Vittore. Il residuo corrisponde a 532.000 tonnellate, uno dei due è di troppo. Tutto questo, inoltre, non tiene conto dell’evoluzione della normativa, che va dal divieto di alcune tipologie di plastica monouso al recente accordo provvisorio sul regolamento imballaggi, che ne prevede la progressiva riduzione.

Potrei andare avanti per ore, giorni, settimane, ci fosse stata una discussione pubblica lo saprebbe Gualtieri e forse anche Testa. Potrei parlare dell’acqua necessaria per raffreddare l’impianto, delle discariche speciali per polveri ed altro, delle caratteristiche del sito scelto, ma sarebbe troppo, meglio concentrarci su quello che conta davvero, che l’Italia è un Paese povero di materie prime, con un clima mite, reso caldo dalla crisi climatica in corso, che non ha bisogno di bruciarle per scaldarsi, aggiungendo CO2 e altri inquinanti nell’atmosfera, CO2 che verranno tassate, che sia nel 2026 o nel 2028, con buona pace del dottor Testa, perché in un mondo al collasso climatico non possiamo permetterci ancora di bruciare, emettere inquinanti ed altro e lo diciamo perché nell’art. 9 della Costituzione ci crediamo, per noi e per le future generazioni, come crediamo in un modello alternativo, circolare, sostenibile, a misura di ambiente, persone, cultura, lavoro e territori e non perché siamo “gruppi, fortunatamente minoritari, dedichino tanta energia e tanto livore contro un impianto” bensì perché quello che ci muove è quanto detto e non l’interesse di pochi.

Non siamo tanto minoritar* caro Chicco, organizziamo incontri, presentiamo mozioni, ricorsi, esposti, studiamo, raccogliamo firme, ci prendiamo le piazze e le strade, andiamo dal Papa il 18 maggio, all’incontro dei movimenti popolari, illuminiamo la notte con le nostre fiaccolate, voi, invece, dove state che non vi vediamo?

*Resp nazionale ambiente, e Segretaria federazione di Roma, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. Candidata nella lista Pace, Terra, Dignità. Da Huff.Post

Care compagne e cari compagni,

con questa circolare vogliamo precisare che la presentazione delle liste per ciascuna circoscrizione avverrà MARTEDI’ 30 APRILE (improrogabilmente entro il 1°maggio) quando - nei tribunali di Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo, rispettivamente per le Circoscrizioni Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole - dovranno essere consegnati i moduli delle firme valide: autenticate, certificate e controllate per le singole Circoscrizioni, da parte dei presentatori della lista (Carlo Rutigliano al Nord Ovest; Daniela Ruffini e Gianluca Schiavon al Nord Est; Giovanni Barbera e Maria Linda Santilli al Centro; Alessandro Fucito e Giuseppe Porzio al Sud; Frank Ferlisi ed Alessio Serra per le Isole).

SCADENZE

È evidente che per consentire l’indispensabile riconteggio e controllo/sistemazione delle firme autenticate e certificate, e quindi predisporre tutta la documentazione a corredo della presentazione delle liste nelle 5 circoscrizioni è necessario che da ciascuna regione il pacco con i moduli delle firme (già controllate e conteggiate) arrivi nei nostri centri di raccolta situati nei capoluoghi in cui avverrà la presentazione cioè Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo), con qualche giorno di anticipo quindi non oltre sabato 27 aprile.

Per le Isole è lunedì 29 aprile MATTINA ENTRO ORE 10 TASSATIVAMENTE

Di seguito, gli indirizzi delle sedi fisiche delle 5 CIRCOSCRIZIONI dove devono essere consegnate le firme:

SEDE CIRCOSCRIZIONE NORD EST:
PRC Venezia
Via Buccari 22
30171 Venezia Mestre (VE)

SEDE CIRCOSCRIZIONE OVEST:
PRC Milano
Via Vallarsa 2
20139 Milano (MI)

SEDE CIRCOSCRIZIONE CENTRO:
Mondonuovo Srl
Via Virginio Orsini 27
00192 Roma (RM)

SEDE CIRCOSCRIZIONE SUD:
Studio Legale Elena Coccia
Via Toledo 205
80132 Napoli (NA)

SEDE CIRCOSCRIZIONE ISOLE:
Maurizio Tacchini
Via Giacomo Besio, 145
90145 Palermo (PA)

QUESTO LIEVE SPOSTAMENTO IN AVANTI E' RESO POSSIBILE DALLA EMANAZIONE DELLA CIRCOLARE MINISTERIALE 30/24 del 12 /4/2024, DA NOI FORTEMENTE RICHIESTA CON UNA APPOSITA PEC DEL PRC SE al MINISTERO su adempimenti ed orari di apertura degli uffici elettorali in preparazione delle ELEZIONI EUROPEE 2024, CIRCOLARE DI CUI RIPORTIAMO INTEGRALMENTE IL PUNTO K:

K) Orari di apertura degli uffici comunali per gli adempimenti relativi alla presentazione delle candidature per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia.

Allo scopo di garantire l'immediato rilascio, entro 24 ore dalla

richiesta, ai sensi dell'art. 20, quarto comma, del D.P.R. n. 361/1957,dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali nonché per gli altri adempimenti connessi alla presentazione delle liste di candidati per le elezioni europee, gli uffici elettorali di tutti i comuni dovranno rimanere aperti ininterrottamente nei giorni di martedì 30 aprile e mercoledì 1° maggio 2024, negli orari previsti per la presentazione stessa (e quindi dalle ore otto alle ore venti sia di martedì 30 aprile che di mercoledì 1 o maggio); gli stessi Uffici dovranno rimanere aperti anche nei giorni immediatamente precedenti, cioè sabato 27 e domenica 28 aprile, almeno nelle ore antimeridiane, e lunedì 29 aprile, anche nelle ore pomeridiane, in orari da pubblicizzare adeguatamente.

Vi chiediamo, pertanto di portare ASSOLUTAMENTE DI PERSONA la documentazione delle firme certificate nei vari ATTI SEPARATI (NUMERATI LEGGERMENTE A MATITA e con un’apposita BOLLA DI ACCOMPAGNAMENTO, che inviamo in allegato).

E' l'unico sistema che permette PRECISIONE NEL RECAPITO E SICUREZZA DI NON SMARRIRE O ROVINARE LA DOCUMENTAZIONE (dalla Sardegna è stato già prenotato dal segretario regionale Enrico Lai il volo verso Palermo ) ed alla fine, prenotandosi da subito, è meno costoso e più sicuro di un recapito espresso privato tipo DHL.

TEMPISTICHE E OBIETTIVI

La raccolta non va assolutamente interrotta e va proseguita anche nel prossimo weekend 20/21 aprile e il 25 aprile, puntando ad aver già centrato l’obiettivo e avendo già con sé la quasi totalità delle certificazioni necessarie alla nostra presentazione.

In questa settimana è fondamentale, mentre continua la raccolta, che ci si dedichi alla certificazione delle firme e al controllo, tanto meglio ha fatto chi ha già iniziato a richiedere i certificati nei comuni.

I monitoraggi sulla raccolta delle firme sono fondamentali: il prossimo è previsto per lunedì 22 aprile, vi invitiamo a sensibilizzare su questo i territori sia nell’organizzazione dei banchetti che nella distribuzione dei moduli. I banchetti del prossimo weekend vanno comunicati ai referenti regionali del gruppo di lavoro del partito giovedì 18 aprile.

CONTROLLO E CERTIFICAZIONE

Mentre andiamo avanti con la raccolta delle firme, è necessario, per chi non l'avesse già iniziato a fare, procedere con il passaggio della certificazione delle firme raccolte.

Per ciascun modulo vanno contate le firme valide apposte complete di tutti i dati. Questo numero va riportato a lettere e in cifra nello spazio dell’AUTENTICAZIONE. L’autenticante deve scrivere il luogo e la data, apporre la propria firma e il proprio timbro riportante il proprio nome cognome e qualifica nello spazio sotto la firma stessa. (Ai sensi dell'art. 14 consiglieri, sindaci, assessori va messo anche il timbro tondo dell’ufficio territoriale es. comune, provincia , iscrizione Ordine Avvocati ecc.)

I soggetti autenticanti sono quelli previsti dall’articolo 14 comma della legge n.53/1990 e successive modificazioni.

All’ autentica di norma segue la richiesta dei certificati di iscrizione alle liste elettorali dei sottoscrittori ai singoli Comuni. La procedura corretta per farla è quella di recarsi di persona presso il Comune con il modulo dei sottoscrittori, o fotocopia dello stesso, e avanzare la richiesta di avere i certificati, che possono essere atti singoli, oppure collettivi, cioè redatti in un unico atto per tutti i sottoscrittori contenuti nello stesso modulo. I Comuni sono obbligati ad effettuare il rilascio dei certificati elettorali nel termine improrogabile di 24 ore dalla richiesta.

UNA RACCOMANDAZIONE SEMPLICE MA IMPORTANTISSIMA (evidenziata anche in riunione da alcun@ compagn@ e sintetizzate nelle priorità da chiarire in circolare da Monica Sgherri): nel raccogliere le firme i nomi dei sottoscrittori vanno scritti in STAMPATELLO (nonostante la fretta) e riportando CHIARAMENTE I DATI ANAGRAFICI RICHIESTI.

La mancata chiarezza rischia di complicare il lavoro degli uffici elettorali e di far saltare l'ammissione delle firme scritte male.

In via subordinata, si può inviare una richiesta via pec, indicando per ciascun comune l’elenco dei nominativi con i dati anagrafici dei sottoscrittori da certificare, anche per i certificati digitali il rilascio deve avvenire entro 24 ore. Per questa modalità, sono valide le indicazioni emerse durante l’attivo con segretari regionali e provinciali di giovedì 11 aprile.

In allegato, vi riportiamo la delega per richiedere i certificati elettorali via pec e il documento di Michele Santoro.

Negli atti separati in alto quando leggiamo " ELENCO N…….DEI SOTTOSCRITTORI, ISCRITTI NELLE LISTE ELETTORALI…. ecc, ", BISOGNA NUMERARLI PROGRESSIVAMENTE LEGGERMENTE A MATITA e non scrivere assolutamente il numero delle firme contenute nel modulo.

Una volta ottenuta la certificazione, occorre passare alla fase di controllo dei moduli. Ogni modulo deve contenere - come già detto - l’autentica con numero delle firme, date luoghi, firma e timbro (nome cognome qualifica) dell’autenticante e dell’ufficio territoriale, che ciascun certificato singolo o collettivo contenga timbro del comune e firma del sindaco o delegato.

Il secondo controllo avviene a livello regionale, dove si procede con un controllo sommario delle firme provenienti dai territori (autentiche, date, timbri, certificazioni singole e collettive), i moduli vengono numerati a matita (perché la numerazione definitiva ufficiale avviene a livello di Circoscrizione) e si predispone la bolla di consegna da far arrivare presso il capoluogo di circoscrizione. Per ciascun modulo vanno indicate sulla bolla le firme autenticate, il numero delle firme certificate, il numero dei certificati singoli in ciascun modulo, il numero dei certificati collettivi in ogni modulo.

Prima della riconsegna e si effettua il conteggio complessivo delle firme valide a livello regionale, fondamentale per le soglie minime pari a 1500 sottoscrittori per regionale. Ribadiamo che ogni pacco regionale deve contenere una distinta con l’elenco dei moduli numerati a matita indicato per ciascuno le firme apposte autenticate, le firme certificate, i certificati singoli, i certificati collettivi.

RACCOLTA E RITIRO FIRME PRESSO UFFICI COMUNALI

Nel merito della raccolta presso gli uffici comunali, il termine indicato nella lettera che ciascun comune ha ricevuto per la restituzione dei moduli è venerdì 19 aprile, ove possibile e dove abbiamo contezza di cittadini che si siano recati a firmare, utilizzando le deleghe precedentemente inviate, vi chiediamo di provvedere PERSONALMENTE al ritiro diretto dei moduli.

Infatti molti comuni non prevedono di dover sostenere costi di spedizione veloce e l' eventuale invio per posta ordinaria molto probabilmente porterebbe alla condsegna deei plichi a liste ormai consegnate dopo il 30 aprile.

Dalle firme di cittadin@ raccolte nei comuni ci aspettiamo, in alcuni casi , positive sorprese.

Stamane ho volutamente scelto di firmare all'ufficio elettorale del mio Comune di residenza (Portici prov di Napoli ) ed ho verificato 32 firme prima della mia, strappando anche la firma della funzionaria e della impiegata presenti. MA CHIEDONO IL RITIRO DIRETTO delle firme, di cui ho già avvisato il compagno Fucito, referente per il Sud.

Restiamo, in ogni caso a disposizione per ogni chiarimento e/o integrazione.

Il tempo non è molto, la richiesta dei certificati e il controllo necessitano dei giusti tempi e della adeguata cura per garantirci la presentazione alle elezioni.

Con la passione, la generosità e la dedizione delle compagne e dei compagni possiamo farcela!

Affettuosi saluti comunisti

Raffaele Tecce
Segreteria nazionale, Resp.le Enti Locali e Ufficio Elettorale Prc-Se

Ezio Locatelli
Segreteria nazionale, Resp.le Organizzazione Prc-Se

Corrado Di Sante
Segretario Federazione Pescara Prc-Se

Al ministro Pichetto rispondiamo che non abbiamo bisogno del nucleare ma di fermare la guerra. La rinuncia antieconomica al gas russo dovrebbe indirizzare verso l'energia pulita. Invece si acquista a costi maggiorati energia fossile peggiore dagli USA o "riciclata" attraverso giri incredibili. Così i profitti crescono a dismisura come le bollette e l'inflazione. E ritorna immancabile la bufala nucleare che dovrebbe essere stata sepolta da ben due referendum. Ora la bufala assume le sembianze delle "piccole centrali". Il ministro Pichetto non diffonda la bufala che allude a impianti che non hanno nessuna praticabilità per ragioni di costi e di sicurezza. Non è che un nucleare piccolo è sicuro. Semplicemente è ancora meno ragionevole economicamente. Per questo ribadiamo che serve quanto prima farla finita con la guerra. Per riprendere la strada di una politica energetica fondata sulle ragioni sociali e ambientali e non sui profitti della speculazione e le follie militari. Nel mondo il nucleare non è il futuro e infatti la Germania ha detto addio. La produzione di energia nucleo-elettrica su scala mondiale è scesa a meno del 10% di quella elettrica complessiva e, conseguentemente, a meno del 2% dei consumi finali d’energia. Ci sono interessi lobbistici molto forti dietro questa ossessione per il nucleare fuori tempo massimo che è davvero inquietante in questi tempi di vertiginoso rilancio della corsa agli armamenti per il legame strategico tra civile e militare.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista, candidati della lista Pace Terra Dignità

Care compagne e cari compagni,

inviamo in allegato i dati fin qui arrivati (aggiornati alla terza rilevazione del 9 aprile) delle firme raccolte e anche gli obiettivi assegnati ai territori.

Come potrete notare la cifra complessiva è buona ma ci sono situazioni di oggettiva difficoltà ma anche federazioni e regionali non ancora sufficientemente attivi.
In nessun collegio abbiamo già raggiunto l'obiettivo e quindi c'è ancora molto da lavorare.

Abbiamo due settimane per farcela. Mettiamocela tutta mobilitando tutte le energie disponibili.

Ricordiamo di predisporre i banchetti in tutti i capoluoghi di provincia per sabato e domenica.
I banchetti vanno segnalati sul form per poterli pubblicizzare: https://bit.ly/Banchetti_raccolta_firme_PTD

Saluti fraterni

Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, Resp.le Organizzazione PRC-SE
Raffaele Tecce, segreteria nazionale, Resp.le Enti Locali e Uff. Elettorale PRC-SE

Banchetti in tutti i capoluoghi di provincia

Inviamo LINK per l'Attivo nazionale di oggi Giovedi' 11 Aprile alle ore 19.00.

Invitiamo alla partecipazione e alla puntualità

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COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
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Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno