Nuovo allarme sulla cassa integrazione, la crisi non accenna a fermare la sua corsa: secondo un'elaborazione della Cgil sui dati Inps, durante lo scorso anno sono stati circa 520 mila i lavoratori «equivalenti» in cassa integrazione a zero ore. Nel complesso sono state autorizzate quasi 1,1 miliardi di ore. Un numero che si traduce in circa 8 mila euro a testa persi, per un taglio complessivo della busta paga di 4,2 miliardi al netto delle tasse. Ma non basta, perché altri dati preannunciano un 2013 difficile, almeno per quanto riguarda la percezione degli italiani: secondo un sondaggio di ConfesercentiSwg solo il 16% dei nostri concittadini - la metà dello scorso anno - vede in arrivo un miglioramento per l'economia del Paese, mentre il restante 86% pensa che il 2013 non porterà alcuna evoluzione positiva, ma addirittura un ulteriore peggioramento.

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di Federica Pitoni

«Bab al Shams (Porta del Sole) è la nostra porta verso la libertà e l’indipendenza; Bab al Shams è la porta per Gerusalemme; Bab al Shams è la porta per il ritorno. Israele ha imposto per decenni i fatti compiuti sul terreno, in mezzo al silenzio della comunità internazionale, ora è giunto il momento di cambiare le regole del gioco: questa terra ci appartiene e noi imporremo la realtà sul terreno».
E con queste parole venerdì circa duecentocinquanta palestinesi, provenienti da tutto il Paese, hanno “occupato” la loro stessa terra e creato il villaggio di Bab al Shams, a est di Gerusalemme.

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di Roberta Fantozzi

L’articolo di Guido Viale pubblicato ieri sul Manifesto solleva nodi di fondo sul “se” e il “come” del quarto polo e sugli scenari complessivi della politica in Italia ed in Europa. Vorrei affrontarli partendo da un’autodenuncia, quella di essere iscrivibile nella categoria dei dinosauri, in quanto parte della segreteria di un partito, nella fattispecie Rifondazione Comunista. Secondo alcuni probabilmente, i capofila dei dinosauri, combinando insieme l’essere partito e l’essere comunista, in coppia quanto di più d’antan possa darsi. Tuttavia su questo vorrei tornare più avanti, convinta come sono che si dovrebbe cercare di mettere in ordine i ragionamenti secondo una gerarchia di priorità, che per me ha, alla sua testa, tutt’altra urgenza. Un’urgenza che si riassume in una domanda.

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di Paolo Ferrero

Oggi possiamo dire che si parte! La costruzione unitaria del Quarto polo, rosso e arancione, a cui Rifondazione Comunista ha lavorato con passione e perseveranza da mesi, è diventata un fatto, il fatto nuovo del panorama delle prossime elezioni politiche. Una lista caratterizzata dalla centralità della questione morale e democratica e dal rifiuto delle politiche di austerità e del rigore. In questi giorni migliaia di persone stanno partecipando alle assemblee di Cambiare si può che si tengono in tutta Italia. Ieri sia De Magistris che Di Pietro hanno sciolto le riserve sulla costruzione della lista. Oggi finalmente l'obiettivo di unire tutte le forze sociali, culturali e politiche che si oppongono al governo Monti diventa realtà. Bene! Oggi è una buona giornata per la sinistra, per i lavoratori, per il paese.

di Franco Frediani

L'annuncio era nell'aria, e l'assemblea nazionale ha rappresentato il momento per la decisione: Di Pietro è pronto per schierarsi con il Quarto polo. Parla di un "momento della maturità" e anticipa la propria volontà di rimettere il mandato nel congresso di settembre, anticipando che fin da ora sarà tolto il suo nome dal simbolo. Un altro tassello importante va ad unirsi al movimento arancione, presumibilmente nel percorso iniziato da “Cambiare #si può”. Non può non essere salutato come un evento importante per chi si prefigge di costruire una vera alternativa al liberismo montiano ed alle ambigue politiche centriste dipinte con sfumature assai poco chiare.

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