di Marco Sferini

Un giorno, mentre mi adombravo sulle parole del pontefice sull’omosessualità, un compagno mi ha detto: “Ma Marcò, ma che stai a di’! Quello è er papa, che pretendi che te dica?”. Subito, lo confesso, ho dato ragione piena a chi mi diceva queste parole. Ho pensato: eh certo, che può mai affermare il capo della Chiesa Cattolica su queste tematiche se non quanto il magistero stesso insegna, detta, afferma, proibisce e inibisce…
Poi, però, ho voluto in me approfondire quel ragionamento e ho pensato che se si fosse ragionato così sempre, allora nemmeno sarebbero esistiti i tentativi di emancipazione del cattolicesimo davanti al rapido evolversi della società in temi di diritti civili.

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di Giuseppe Aragno

È vero, i tagli del governo tecnico producono infine i danni che ci fanno greci, ma questo è vietato raccontarlo. Non si deve sapere. Siamo al punto che a Napoli da giorni si gela, ma a scuola non c'è riscaldamento. Fai fatica a dirlo perché lo sai, non ci vuole molto ad avviare l'inaccettabile scaricabarile: «E i genitori non protestano? Magari gli insegnanti sono contenti»! E tu prova a dire che quelli gelano con gli alunni. «È il sindaco-Masaniello, sono i soliti napoletani!»
Il governo no. Il governo non c'entra.

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di Paolo Ferrero

L’assemblea di Cambiare si può del 1 dicembre  scorso rappresenta un passaggio importantissimo. In quella assemblea infatti si è deciso di verificare attraverso assemblee sui territori se vi sono le condizioni  per dar vita ad una lista di sinistra, autonoma dal centro sinistra e avversa alle politiche neoliberiste. Quanto andiamo proponendo da mesi sulla necessità di aggregare tutte le forze  - sociali, politiche, culturali, associative – disponibili a costruire una lista di sinistra fuori dal centro sinistra trova quindi un primo importante momento di concretizzazione. Si tratta di un punto fermo per noi decisivo. All’interno di questo positivo indirizzo politico vi sono certo diverse culture politiche, tra di loro non di rado in contrasto. Si tratta di una condizione fisiologica di cui non occorre spaventarsi.

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di Franco Frediani

Un anno dopo, stessi attori, stessa regia... Questa volta però la freccia indica l'uscita.  L'avventura governativa di Mario Monti si sta per concludere.
Ieri, sabato 8 dicembre, l'annuncio delle dimissioni, “a condizione che venga approvata la legge di Stabilità..”. Alla furbesca manovra di Berlusconi ecco arrivare l'inaspettata risposta del “bocconiano di ferro”. Un gioco sporco non poteva che finire nello stesso modo in cui era iniziato. Non si illudano però lor signori, nessuno è fesso! Questa volta non cadremo nella trappola, e finché avremo voce "spiegheremo" agli italiani le vere ragioni di questa "storia infinita".

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di Sara Nicoli

Il Cavaliere è tornato ad essere l’uomo nero della democrazia italiana. E i sondaggi sono lì a dimostrarlo. Il 73% degli elettori del centrodestra, secondo l’Swg, vorrebbe averlo fuori dai piedi. Così come il mondo intero, partendo dall’Europa e dalla signora Merkel, pronti a mettere in campo la vecchia teoria del biasimo che esplose nel vertice di Cannes del 2011 e a cui seguirono tattiche di isolamento dell’Italia e di irrisione del governo. Con lo spread che non conosceva sosta nella corsa verso l’alto.

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