di Roberta Fantozzi
Chi sia capitato sulle frequenze di Radio Popolare durante la trasmissione dell'altra sera a microfono aperto, ha avuto modo di farsi un'opinione sulle conseguenze che il cosiddetto patto tra le forze sociali produce nel corpo largo di persone genericamente di sinistra. Dall'incazzatura alla frustrazione, alla rassegnazione del «dove sta la Cgil».
Nelle stallo dell'impotenza, di un governo che in questi tre anni ha fatto di tutto per aggravare la situazione economica e sociale del paese come di un'opposizione parlamentare incapace di un progetto alternativo, rischia di essere questo il dato più drammatico che ci consegnano gli ultimi eventi.
Peggio della crisi e della speculazione, peggio di un quadro politico che non sembra trovare vie di soluzione, tra le manovre per grandi coalizioni di "responsabilità nazionale" con incorporata la rottamazione di Berlusconi e gli esiti del suo perdurante galleggiamento, può essere la dissolvenza di un credibile punto di riferimento per il disagio e il protagonismo sociale.