di Gianluigi Pegolo
Sul carattere “costituente” del governo Monti, non dovrebbero esservi dubbi...
di Gianluigi Pegolo
Sul carattere “costituente” del governo Monti, non dovrebbero esservi dubbi...
Sono in corso in diversi comuni italiani, chiamati al voto nella prossima primavera, primarie delle coalizione del centro sinistra per la designazione del candidato sindaco.
Come è noto, il nostro partito ha sempre espresso nei confronti di questo strumento un giudizio critico, pur considerandolo in alcuni casi una possibilità di maggior coinvolgimento degli elettori.
Il giudizio critico nasce dal meccanismo di tipo plebiscitario insito nelle primarie e nella logica presidenzialista che lo accompagna. In ogni caso, abbiamo sempre sottolineato come condizione essenziale per lo svolgimento di primarie sia che la coalizione definisca preliminarmente una cornice programmatica e un perimetro certo dell’alleanza. Con queste premesse in diversi comuni il PRC e la FDS sostengono candidati di sinistra nell’ambito delle primarie. Non sempre però ciò è stato possibile. Il caso più clamoroso è quello di Palermo a cui si aggiunge, fra i comuni maggiori, quello di Genova. A Palermo il Partito Democratico ed altre forze, tra cui SEL, hanno promosso primarie lasciando indeterminato il confine dell’alleanza, con la possibilità, quindi, di una successiva apertura al terzo polo, riproducendo la stessa alleanza che governa la regione e sulla quale abbiano sempre espresso giudizi severi.
Di Gianluigi Pegolo
La decisione della Corte Costituzionale di considerare inammissibili i quesiti referendari sulla legge elettorale non può che essere apprezzata. Essa interpreta fedelmente il principio, più volte ribadito nella giurisprudenza costituzionale, ma che i proponenti i quesiti hanno disinvoltamente e colpevolmente disconosciuto, secondo il quale non si può, via referendum, ripristinare una legge precedentemente in vigore. Sul piano più strettamente politico, la sentenza della Corte blocca un'operazione non solo strumentale, ma estremamente pericolosa dal punto di vista democratico, tesa a riproporre il maggioritario di collegio, con l'obiettivo esplicito di indurre una torsione più accentuatamente bipolare nel sistema politico italiano.
Il 17 dicembre scorso Giuseppe Ferrandino (PD), detto Giosi, sindaco di Ischia, già sindaco di Casamicciola Terme, consigliere provinciale di Napoli, assieme a Domenico De Siano (PDL), ex sindaco di Lacco Ameno, ex deputato, attualmente consigliere provinciale di Napoli e consigliere regionale della Campania, hanno annunciato un patto pre-elettorale tra PD e PDL alle prossime elezioni amministrative del 2012 nei comuni isolani di Ischia, Casamicciola Terme e Lacco Ameno.
A detta di De Siano i vertici locali e nazionali del PDL, in Campania retti da Nicola Cosentino, sul quale pende un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'accusa di concorso in truffa, falso e violazione delle norme bancarie, sono d'accordo ad allearsi con il PD. Invece Giosi Ferrandino non scioglie ancora il nodo se presentarsi, in questo innaturale apparentamento elettorale, con il simbolo del PD o camuffarsi dietro una o più liste civiche. Ed alle timide rimostranze del commissario provinciale Andrea Orlando, che ha appena decretato la chiusura di oltre 40 circoli territoriali del PD, risponde:”glielo spiegheremo”.
Di Gianluigi Pegolo
Com’è noto, è in corso la raccolta delle firme per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale (il cosiddetto “porcellum”) e il ripristino di quella precedente (meglio nota come "mattarellum"). Sulla nostra contrarietà all’operazione voluta dai settori veltroniani del PD, cui si sono accodati poi l’area prodiana, SEL e IdV, non occorre tornare.
Se questa posizione è nota al corpo del partito, qualche confusione può derivare dalle esternazioni recenti di Passigli che, com’è noto, è il presentatore dei quesiti referendari che si proponevano di modificare l’attuale legge elettorale per ripristinare un sistema proporzionale, che anche noi appoggiavamo.