Il Mezzogiorno paga il prezzo più pesante della crisi. Secondo elaborazioni Svimez su dati Istat, dal 2008 al 2012 sono andati in fumo 301.270 posti di lavoro, pari al 59,5% delle perdite totali in un'area che però concentra il 27% degli occupati nazionali. Dei posti persi, 141mila riguardano l'industria. È quanto emerge dalla relazione del presidente della Svimez, Adriano Giannola, oggi (9 maggio) a Napoli per il convegno "Il rilancio dell'economia meridionale". 

 

A farne le spese soprattutto giovani e donne. L'anno scorso, infatti, solo poco più di un giovane su tre under 34 ha lavorato al Sud (37,9%), e poco più di una giovane donna su cinque (23,6%). Secondo altre elaborazioni Svimez su dati Eurostat, anche le regioni del Nord in termini di produzione della ricchezza perdono posizioni in Europa, e da ben prima del 2008, anno di inizio della recessione globale. Il Centro-Nord in valori assoluti ha perso 315mila occupati industriali, -7,7% in cinque anni.

Cresce del 40% il flusso proveniente da Spagna, Italia, Grecia e Portogallo. Sono per lo più giovani, spesso laureati, in cerca di un futuro

La Germania torna a essere terra di immigrazione dall’Europa del sud in crisi. I dati diffusi ieri dall’istituto di statistica tedesco dicono che gli immigrati provenienti da Spagna, Portogallo, Grecia e Italia nel 2012 sono aumentati del 40%.

In Germania, l’immigrazione è aumentata l’anno scorso complessivamente del 13%, con un saldo positivo di 369mila persone, tra l’1,08 milioni che sono entrati e i 712mila che se ne sono tornati a casa. Si tratta della più forte immigrazione dal ’95. In testa restano i paesi dell’est europeo, con la Polonia in prima fila (176mila nuovi immigrati), seguita dalla Romania (116mila). Ma la novità è l’impennata di arrivi dal sud: campione è la Spagna, con 29.910 immigrati, cioè una crescita in un anno del 45%, la cifra più alta dal ’73, ancora lontana però dagli anni dell’esodo dell’ultima fase della dittatura franchista (81.800 nel ’64, 82300 nel ’65). L’Italia è coinvolta, con un’impennata di 12mila emigrati in più nel 2012 rispetto all’anno precedente. I greci che si sono trasferiti in Germania per cercare lavoro sono aumentati di 10mila nel 2012, per una cifra complessiva di 34.109 persone, i portoghesi sono stati 11.762 (+4mila), gli sloveni in più sono stati 2mila.

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Nel 2013 si prevede una riduzione del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari all'1,4% in termini reali, mentre per il 2014, il recupero dell'attività economica, trainato prevalentemente dalla domanda interna, determinerebbe una moderata crescita dello 0,7%.

 

La domanda estera netta è la principale fonte di sostegno alla crescita economica nelle previsioni per il 2013 (+1,1 punti percentuali). Il contributo della domanda interna al netto delle scorte sarebbe invece negativo nel 2013 (-2,0 punti percentuali) e tornerebbe positivo nel 2014 (+0,7 punti percentuali) stimolando la crescita del Pil.

 

La spesa delle famiglie è prevista in contrazione dell'1,6% nel 2013 per effetto della diminuzione del reddito disponibile, con un moderato aumento dello 0,4% nel 2014.

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La Festa dei lavoratori è anche la sua festa. Perché Ken Loach ha sempre raccontato la "working class people", come ama chiamarla lui, a partire dai primi film degli anni Settanta fino alle ultime pellicole, La parte degli angeli e il documentario The Spirit of '45 (ancora inedito da noi). Per questo in occasione del Primo Maggio 2013 lo abbiamo contattato, per ascoltare la voce del maggiore "regista operaio" in questi anni spietati e segnati dalla crisi. Impegnato nei sopralluoghi per il prossimo film, Ken Loach ha mandato un messaggio a rassegna.it. Lo pubblichiamo in italiano ma anche in inglese, per offrirlo ai lettori così come ci è arrivato. A lui lasciamo la parola.

 

"Gli attacchi contro la classe operaia si stanno verificando in tutta Europa. La disoccupazione di massa, la riduzione delle prestazioni di welfare, la mancanza di sicurezza in ogni aspetto della vita - tutto questo richiede una risposta. I vecchi partiti del centrosinistra sono ormai compromessi dal loro sostegno al programma di austerità. La loro idea di un capitalismo compassionevole che può essere realizzato per lavorare nell'interesse di tutti è chiaramente una truffa. Come era prevedibile, di fronte a questa verità, si sono allineati con i partiti della destra. Abbiamo bisogno di ricominciare da capo. Abbiamo bisogno di nuovi partiti della sinistra che capiscano e difendano gli interessi della gente comune. Dobbiamo unirci in questo progetto in tutta Europa. Possiamo avere successo solo se rendiamo una realtà questa 'Internazionale!'" - Ken Loach

 

 

Come minimo...

 

l’immediata approvazione della Proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito: 600 euro al mese per tutte le  disoccupate e i disoccupati, gli inoccupati, i precariamente occupati che non superino gli 8000 euro annui. È una misura di redistribuzione del reddito, fattibile e presente in quasi tutti i paesi d’Europa, fondamentale per uscire dalla recessione e dalla crisi.  Vogliamo garantire il diritto all’esistenza, in tempi in cui precarietà, disoccupazione e povertà negano il presente e il futuro a donne e uomini, giovani e non.

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