Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

«Tra non voto e schede nulle quasi il 60% dei siciliani ha scelto di non dare il voto a nessuno.  Il voto siciliano ci parla innanzitutto della crisi verticale del sistema politico che porta con se una crisi della democrazia. Questa crisi viene in parte capitalizzata da Grillo mentre Crocetta,  candidato di PD e UDC, farà il presidente della Regione ricostruendo una coalizione simile a quella che ha portato il governo siciliano allo sfascio con Lombardo. Per quanto riguarda il nostro risultato, è evidente che abbiamo perso e colgo l’occasione ancora una volta per ringraziare Giovanna Marano per la generosità politica ed umana mostrata con la sua candidatura. A prescindere da considerazioni specifiche è evidente che non siamo stati in grado di trasformare in una proposta di alternativa il dramma sociale che vive la Sicilia. Su questo apriremo una riflessione di fondo, mentre continuiamo l’impegno alla raccolta di firme per i referendum sulle pensioni e l’articolo 18».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«La ministra Fornero nega il nesso tra l’aumento dei licenziamenti e la sua pessima “riforma”: è invece del tutto evidente che c’è un rapporto di causa-effetto e che la responsabilità di quei licenziamenti è di quel pessimo provvedimento. È per ripristinare l’articolo 18 così come era che abbiamo presentato referendum e stiamo raccogliendo le firme in tutta Italia. Monti e Fornero sono pienamente responsabili di aver aggravato la crisi con misure recessive, di aver smantellato i diritti dei lavoratori e di non avere invece fatto nulla per rilanciare l’occupazione. Prima se ne vanno a casa e meglio è».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, ha dichiarato:

«Il ministro dell’Economia Grilli dice che non si può spostare la scadenza per il pagamento dell’IMU. La cosa che non dice è che questi soldi presi dalle tasche degli italiani servono per pagare i debiti delle banche: 2 miliardi al Monte dei Paschi di Siena stanziati nella Spending Rewiev e oltre 10 miliardi dei contribuenti italiani che finiranno nelle tasche delle banche private spagnole attraverso il Fondo salva stati dell’Unione Europea: vergogna!».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

 

«La superficialità con cui si sta commentando la sentenza sulla commissione grandi rischi è molto grave: non c'entra nulla il "processo alla scienza", la condanna non è stata emessa perché "non fu previsto un terremoto". La condanna riguarda le negligenze da parte della commissione, che diede improprie rassicurazioni alla popolazione, cittadini che andarono a dormire nelle proprie case piuttosto che all'aperto perché rassicurati da una commissione di scienziati. Se i terremoti non possono essere previsti, perché rassicurare?
Dalle intercettazioni telefoniche tra l'ex capo della Protezione Civile e l'allora assessore regionale Daniela Stati emerge come la commissione grandi rischi non sia stata convocata per esprimere un parere scientifico degli esperti, ma per fornire una rassicurazione preconfezionata e ingiustificata, testualmente "a fini mediatici" per non creare allarmismi.
Per questo Rifondazione comunista, così come hanno fatto altre associazioni di cittadini aquilani, ha presentato una denuncia a Guido Bertolaso per omicidio colposo. Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso ed esamini tutte le responsabilità per la tragedia del 6 aprile 2009.
Il dolore per le 309 vittime merita maggiore rispetto e che sia accertata la verità sulle vicende che hanno preceduto la tragedia. Non esprimiamo quindi alcuna gioia per la sentenza ma le negligenze colpevoli vanno punite. Riteniamo esemplare quanto scritto dal giornalista aquilano Giustino Parisse. Parole che, se comprese, dovrebbero aiutare ad evitare commenti approssimativi».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, dichiara:

«Finalmente Bersani si è reso conto che il suo governo è un governo antipopolare che aggrava la crisi scaricandone i costi sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati. La domanda è: cosa aspetta Bersani a staccare la spina a questo governo? Lamentarsi e continuare a sostenere il governo vuol dire solamente cercare di salvarsi l’anima continuando a fare danni».

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