Oggi a Palermo si è tenuta una conferenza stampa in cui Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, affiancato dall’avvocato Fabio Lanfranca, ha annunciato la richiesta di Rifondazione Comunista di costituirsi parte civile nel processo che si aprirà lunedi prossimo a Palermo sulla trattativa stato-mafia.

Nell’incontro l’avvocato Lanfranca ha fatto presente come «La Procura della Repubblica di Palermo ipotizza che all’inizio degli anni ’90 si sia verificata una trattativa tra la mafia e organi dello Stato al fine di determinare una modifica dell’azione politica dello stato medesimo. Se così fosse ci troveremmo di fronte a una profonda alterazione del corretto funzionamento delle istituzioni e ad una palese violazione della Costituzione e delle leggi dello stato».

Paolo Ferrero ha quindi sottolineato: «Sulla base delle accuse formulate dalla Procura di Palermo, chiediamo al governo italiano di costituirsi parte civile nel procedimento, come per altro già annunciato dal Comune di Palermo. Parallelamente abbiamo dato mandato all’avvocato Lanfranca di chiedere la costituzione di parte civile di Rifondazione Comunista. In quanto partito che ha concorso all’epoca dei fatti e concorre democraticamente alla definizione della politica nazionale, ci riteniamo parte lesa da una prassi che in modo occulto ed illegale abbia potuto condizionare l’operato dello stato.

Ci auguriamo quindi che il processo che si apre lunedì possa fare piena luce su questa inquietante vicenda e parimenti invitiamo tutti i partiti politici democratici a costituirsi parte civile nel processo. Infatti, se la mafia è una organizzazione criminale, la trattativa segreta con questa organizzazione da parte dello stato costituisce una pratica eversiva».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, di ritorno dal corteo che si è svolto stamane a Roma, dichiara:

«Sono stato stamattina alla manifestazione indetta in occasione dello sciopero generale dei servizi pubblici e dell’università. Il governo Monti con la spending review sta uccidendo lo stato sociale e aggravando la crisi. Per uscire dalla crisi occorre fermare i tagli agli enti pubblici di ricerca e alle università pubbliche, difendere i lavoratori del settore pubblico che oggi sono scesi in piazza è essenziale per chiedere che vengano garantiti i diritti all’assistenza, alla salute, alla casa e al sapere, di tutti i cittadini. La mobilitazione, di tutti i sindacati, dev’essere più forte e continuativa: contro questo governo che sacrifica il welfare state in nome e per conto degli speculatori. Per questo il 27 ottobre saremo in piazza contro il governo Monti».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«A differenza si quanto sostiene il Presidente della Repubblica, le scelte di austerità non sono una scelta a cui non si può sfuggire ma al contrario una scelta sciagurata che sta aggravando la crisi. È del tutto evidente che l’austerità aggravando la crisi e riducendo il Pil, oltre a produrre recessione e drammatici effetti sociali, obbliga a nuove stangate per riequilibrare il rapporto deficit – Pil. Così come il Fiscal Compact è una misura criminale che porterà tagli per 45 miliardi l’anno e deve essere rigettato dall’Italia. Dalla crisi si può uscire solo con politiche espansive di intervento pubblico in economia e di riconversione ambientale delle produzioni: per questo, contro la crisi e l’austerità proponiamo un New Deal».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, dichiara:

«Monti dichiara che con lo spread alto l’Italia rischia un governo euroscettico e chiede che i partiti colmino il gap di credibilità con la riforma elettorale: queste parole sono la palese dimostrazione dell’evidente uso politico dello spread. Lo spread deve spaventare abbastanza da obbligare i popoli a demolire tutti i loro diritti ma non troppo per non mettere in discussione la schifosa politica di chi quei diritti li demolisce: stanno prendendo in giro la gente».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

«Domani sarò in piazza a Bologna, a 32 anni dalla strage del 2 agosto 1980, contro tutti i fascismi, di ieri e di oggi, contro le oscene parole di Licio Gelli, dalla parte dell’associazione dei famigliari delle vittime e del suo presidente Paolo Bolognesi, che Valerio Fioravanti ha attaccato in modo vergognoso. Domani saremo a Bologna a ricordare una delle pagine più nere della storia d’Italia e chiediamo rispetto per le vittime e le loro famiglie. Chiediamo infine che venga eliminato definitivamente e completamente il segreto di stato, si faccia luce su tutti i processi dello stragismo».

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