di Francesco Piccioni
Difficilmente le motivazioni di una sentenza per una causa di lavoro stuzzicano l'attenzione generale. Quelle con cui i giudici di Potenza hanno spiegato l'ordine di «reintegro sul posto di lavoro» dei tre operai della Fiat-Sata di Melfi, invece, ha tutti i crismi del «caso esemplare». E cade nel pieno di una discussione politica nervosa, spesso apertamente falsificatoria della realtà, ma dalle conseguenze pericolosissime sulla vita di decine di milioni di persone: i lavoratori dipendenti di ogni ordine e grado, con ogni tipo di contratto, precari o stabili, manuali o «immateriali».