di Peppe Allegri

Il dibattito che la proposta referendaria ha aperto tra le realtà che si occupano maggiormente del lavoro precario, autonomo di seconda generazione, a partita iva, per ora non ha generato grande spinta nel ricercare possibili punti in comune che leghino le iniziative per il reddito alla battaglia per l’abrogazione delle modifiche introdotte sull’art.18 e all’articolo 8 sulla contrattazione aziendale.
Se ne parla, ma ancora serpeggia una certa disillusione sulla possibilità effettiva di tornare a legare tra loro gli obiettivi di lotta che caratterizzano il lavoro subordinato con contratto a tempo indeterminato a quello, in realtà sempre subordinato, ma frutto della nuova organizzazione del lavoro determinata dalla legge Biagi.

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di Alessandro Serra e Alessandro Corona

La Federazione della Sinistra sarda si schiera a sostegno della lotta dei lavoratori dell’ ALCOA che rischiano, per colpe non loro, di subire i devastanti effetti della crisi del settore industriale della Sardegna. La chiusura dello stabilimento di produzione di alluminio primario di Portovesme metterebbe infatti definitivamente in ginocchio il Sulcis Iglesiente, dove è già drammatica la situzione economico – sociale che i suoi abitanti stanno vivendo ormai da diversi anni.Lanciamo un messaggio di solidarietà a questi lavoratori e a quelli della miniera di carbone della Carbosulcis che da ieri sera hanno occupato le gallerie diNuraxi Figus, a -400 metri di profondità.

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di Luca Fazio

Sta diventando proprio un postaccio la Fiat per la Fiom Cgil, anche solo per organizzarci un democratico presidio. Fuori dalla fabbrica, naturalmente. Anche nella placida Modena, dove ha sede lo stabilimento della Maserati, gran bella automobile icona di un passato glorioso che appartiene al gruppo che oggi sta languendo nel dopo Cristo di Sergio Marchionne. L'altra notte, intorno alle 2, quando nei dintorni non c'era nessuno - del resto la fabbrica è chiusa per ferie - «ignoti» hanno dato fuoco a un container della Fiom, base del sindacato espulso dal dottor Marchionne in spregio alle più elementari norme di democrazia, non solo sindacale.

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di red.

La spending review non riguarda solo i ministeri e gli enti pubblici nazionali. Solo per questi settori il governo ipotizza non meno di 11.000 eccedenze ( 5500 nei Ministeri e 5600 negli enti pubblici) derivanti dal taglio degli organici ( - 20% per la dirigenza e 10% per il restante personale). Già questi numeri porteranno problemi di funzionamento di alcune delle strutture interessate (Inps;Inail; etc). In realtà tutte le pubbliche amministrazioni sono interessate alla spending review. visto che sono e/o saranno interessate dai processi di riorganizzazione e dagli interventi sulle dotazioni organiche che vengono ridotte o verranno ridefinite come nel caso degli enti locali, prima delle loro riorganizzazioni.

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di Walter Passerini

Eppure è così evidente. Ma perché non se ne accorgono? La priorità è la creazione di posti di lavoro. Direte che è velleitario, in un momento di crisi, ma è proprio nella crisi che si dimostra la capacità di governo. Gli attuali governanti, come spesso quasi tutti i precedenti, pensano che l’occupazione crescerà quando la macchina dell’economia si rimetterà in moto. Ma che cosa fanno perché aumenti la domanda di lavoro? Poco, troppo poco. I provvedimenti sulla domanda, poi, avranno bisogno di tempi lunghi, ben al di là della durata di questo governo, che potrà avere quindi molti alibi al suo arco.

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