121026maranoIntervista a Giovanna Marano di Patrizia Abbate
«Ho toccato con mano la distanza del palazzo dalla vita reale di chi si impoveriva ogni giorno di più». Il Pd? «Ha ritenuto prioritario allearsi con l'Udc, grave responsabilità»
Lavoro, giovani. Sono le due parole che ripete più spesso in questo tour de force che la sta portando in giro per la Sicilia da circa un mese, in una ostinata e difficile rincorsa come candidata "di rimpiazzo" della sinistra. E non potrebbe essere altrimenti visto che Giovanna Marano fino a un mese fa era una sindacalista della Fiom, di cui è stata a lungo segretaria regionale. In prima linea nelle vertenze più aspre degli ultimi anni, a cominciare da quella dolorosissima di Termini Imerese, sulla quale si infiamma molto: «Bersani ha avuto coraggio a venire qui a parlare di lavoro, lui che quando hanno chiuso lo stabilimento Fiat non ha detto una parola e riteneva credibili i piani di Marchionne. E poi mi pare che sia anche uno dei complici della riforma Fornero, o no?».

La proposta di Sel, Fds, Verdi e Idv che si erano ritrovati azzoppati per il pasticcio della residenza di Claudio Fava (che continua la campagna elettorale come vicepresidente in pectore) è arrivata la sera del 27 settembre; due, tre ore di riflessione e il sì alla candidatura, «ma non mi sono sentita catapultata, ho scelto, seppur in extremis. La buona politica è anche mettersi a disposizione di un progetto lanciato da altri, e che naturalmente era anche il mio, da persona normale che si mette a disposizione per passione civile».

Una passione che si confronta con piazze sempre più deluse...
Sì, la percezione più forte che ho andando in giro è che davvero si sia consumato un grande strappo nella società siciliana. La gente è proprio stanca, arrabbiata. E' predominante questo rifiuto della politica e ahimé questa grande voglia di astensionismo...».

Eppure Grillo raccoglie entusiasmo.
Lì si incrociano da una parte lo strapotere mediatico di Grillo che sta andando oltre ogni par condicio, dall'altra il suo stimolare il voto di protesta. Ma io sono un'inguaribile sostenitrice dell'esercizio del voto, credo che sia comunque meglio che astenersi.

Votare in Sicilia è complicato per chi è di sinistra. Come a Palermo, ci si ritrova lacerati e con la sensazione di sprecare un'occasione storica: il Pdl non è mai stato così in crisi...
Ci abbiamo sperato tutti su un fronte omogeneo, ma che avesse le carte in regola rispetto alla discontinuità col palazzo dei privilegi e degli sprechi che è stato Palazzo d'Orléans. Il Pd non ha scelto questa discontinuità: ha dato ossigeno al governo Lombardo sino alla fine e poi ora apri i giornali e leggi che ci sono pezzi di altre coalizioni che dichiarano di sostenere Crocetta... La verità è che non hanno né programmi né facce nuove.

Crocetta per una parte del popolo di sinistra ha rappresentato un'esperienza importante e di rottura.
Certo, ma io non credo a questi leaderismi autoreferenziali, legati a personalità o a ruoli ricoperti in precedenza. Io credo soprattutto nella coerenza che i leader devono trasmettere.

Da questo punto di vista lei è l'opposto: un volto poco noto, nonostante l'impegno ventennale nel sindacato.
Certo, non ho un volto che può competere con quello di chi ha interpretato esperienze politiche importanti, ma sono una donna che ha vissuto una frontiera sociale. E con un'esperienza di confronto e interlocuzione con la regione siciliana, in cui ho toccato con mano la distanza di sala d'Ercole dalla vita reale di chi si impoveriva ogni giorno di più. Allora capisci quanto il lavoro sia marginale dall'attenzione della politica e puoi giocare una carta in più per colmare questa distanza.

Una leader Fiom che entra in politica è una novità.
L'impegno come dirigente Fiom è stato fondamentale per misurarmi con una dimensione collettiva e avere capacità d'ascolto e di identificazione con chi rappresenti, quello che la politica non sa fare più. Ma sia chiaro, la mia è una scelta personale. La Fiom ha sempre sancito la propria indipendenza. E quando Landini è venuto in Sicilia ha invitato a un incontro sia me che Crocetta, che non si è presentato.

Susanna Camusso invece ha partecipato a una manifestazione elettorale per Crocetta...
E' venuta prima di Bersani! Che dire? Mi è dispiaciuto che la segretaria generale dell'organizzazione di cui ho fatto parte per 25 anni con grande impegno scegliesse esplicitamente di essere faziosa in una situazione di divisione così evidente.

Una divisione rischiosa. Il candidato del Pdl Musumeci e Crocetta nei sondaggi sono testa a testa. Dall'ex capogruppo pd all'Ars Cracolici arrivano appelli al "voto utile": senza ballottaggio, vincerà chi ha anche un solo voto in più.
Cracolici sa bene che il voto è utile solo quando è libero, responsabile... lui lo invoca solo per capire se serve ai pasticci del Pd siciliano. Qui il Pd si è assunto la responsabilità grave di ritenere prioritaria l'alleanza con Udc e Api, il contrario di quanto sta facendo a livello nazionale. Mi pare assurdo scegliere questa terra per fare un esperimento che non varcherà lo stretto. Il nostro è l'unico progetto che può rivendicare una reale discontinuità, abbiamo liste pulite e non promettiamo rivoluzioni: vogliamo ricostruire questa regione cominciando col ristabilire il diritto al lavoro e la legalità.

Il Manifesto - 26.10.12

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