locatelli13Si è tenuto presso la sede della Federazione di Rifondazione Comunista di Torino un incontro con una nutrita delegazione di esponenti di Morena, il Movimento di Rigenerazione Nazionale di orientamento progressista e di sinistra che ha vinto nel luglio dell’anno scorso le elezioni in Messico eleggendo quale Presidente Andreas Manuél Lopez Obrador. Uno dei pochi movimenti in controtendenza nell’America centrale e meridionale. L’incontro si è svolto in occasione di un convegno tenutosi a Torino di compagne e compagni messicani, provenienti da diverse parti di Europa (Svizzera, Francia, Croazia, Germania, Spagna, Italia), incontro finalizzato alla costruzione di una rete europea di comitati a sostegno di Morena. “La situazione in Messico, un paese sottoposto da sempre a macroscopiche disuguaglianze sociali e ingiustizie, è difficile. Aver vinto le elezioni è stato un primo passo importante ma guai a sottovalutare gli istinti conservatori delle classi privilegiate, la reazione del neoliberismo, le pressioni esterne, in particolare degli Usa” A Rifondazione Comunista, così come ad altri partiti della Sinistra Europea, è stato chiesto di aprire una fase di confronto e di sostegno reciproco. Per Ezio Locatelli, della segreteria nazionale Prc-Se nonché segretario provinciale Prc-Se di Torino “doveroso è il confronto e il sostegno a una delle poche realtà politiche che operano in controtendenza nel Centro America e nell’America meridionale, con particolare riguardo alle sue componenti più avanzate. Tutto ciò che va nel senso di combattere il neoliberismo , di adottare programmi sociali a favore delle popolazioni più indigenti va certamente sostenuto”. L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare agli ospiti messicani le attività sociali, culturali, ricreative, oltre che politiche, svolte presso la sede di Rifondazione Comunista e della Casa del Popolo “La Poderosa” di Torino.

torino-salone-del-libro-2018Un raggiro, una presa per i fondelli. La decisione intervenuta in queste ore in Prefettura, alla presenza degli organizzatori del Salone del libro di Torino, di spostare lo stand dell’editore fascista di CasaPound in posizione più defilata, in condizioni di maggiore sicurezza, vicino allo stand del Ministero della Difesa è una soluzione peggiore del male. Molto semplicemente i fascisti, come da dettato costituzionale, non hanno diritto di professare la loro ideologia criminale. Ricordiamo che l’editore della casa editrice collegata a Casa Pound, la stessa che ha pubblicato un libro intervista a Matteo Salvini, si è fatto conoscere per la prima volta nel 2008 quando assaltò gli studenti di sinistra a colpi di spranga venendo condannato ad un anno. Ma gli organizzatori, fino ad ieri non avevano detto che non sarebbe stato possibile accedere agli spazi del Salone del Libro a quanti condannati per atti di violenza o apologia del fascismo? In questi giorni lo stesso figuro non ha avuto remore nel professare spavaldo la propria fede fascista:  “Sono fascista. Mussolini è il miglior statista italiani. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Fuori fascisti dal Salone del libro. A casa chi li copre! Da qui la nostra protesta oggi pomeriggio, ore 16,30, davanti agli uffici del  Comitato di indirizzo del Salone del libro, in Via S. Teresa, 19, Torino.

salone-del-libro-di-torino“Farsi comprare degli spazi  dai fascisti in nome della libertà di espressione e di parola è una vergogna, un affronto non solo a Torino medaglia d’oro alla Resistenza ma all’intero nostro Paese che ha nella Costituzione antifascista le proprie fondamenta” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino. “Una vergogna che il Comitato d’indirizzo del Salone del libro, la più importante rassegna del genere in Italia, dichiari che il Salone è luogo istituzionalmente aperto al dibattito e al confronto anche con chi, come l’editore fiancheggiatore di CasaPound a cui è stato concesso di essere presente con un proprio stand, dichiara:” io sono fascista, è l’antifascismo è il vero male”. Così facendo chi sovraintende al Salone dimostra tutta la sua irresponsabilità, di essere persone senza cultura e senza memoria non degne di sovraintendere alla massima rassegna del libro in Italia. Se ne vadano a casa! La nostra Costituzione riconosce a tutti libertà di pensiero e di espressione tranne a chi fa apologia del fascismo. Come diceva Sandro Pertini il fascismo non è un’opinione come le altre ma un crimine. Per questo nell’esprimere solidarietà all’’Anpi, agli scrittori e editori che hanno deciso di disertare la rassegna invitiamo tutte e tutti gli antifascisti a contestare, boicottare la presenza di un editore dichiaratamente fascista al Salone del libro qualora questa presenza squallida, così come chiediamo con forza, non venisse in queste ore revocata”.

pfas30di Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente PRC, candidata alle elezioni europee nella lista LA SINISTRA, circoscrizione nord est -

Le sostanze perfluoroalchiliche, cancerogene di tipo B, usate come impermeabilizzanti per tessuti e pentole, che in Veneto hanno contaminato le acque fra le province di Vicenza, Padova e Verona, creando un’emergenza ambientale che riguarda più di 350mila persone, sono una famiglia di composti chimici usati prevalentemente dall'industria.
I fiumi e l’acqua potabile di molti comuni sono inquinati da questi composti che possono causare danni al sistema riproduttivo e ormonale.

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ambient accesso atti testa

Ogni giorno guardiamo i danni che le grandi opere, gli impianti industriali e quelli di trattamento dei rifiuti, le discariche, le centrali di vario tipo e gli “incidenti” collegati a questi producono sui territori, all’ambiente e alla salute.
A rischio è il Pianeta ma soprattutto la sopravvivenza della specie umana.
Sappiamo tutto ciò ma spesso non conosciamo a fondo quanto i comitati di cittadini possano fare per fermare lo sfruttamento.
Nel nostro ordinamento giuridico sono presenti tutta una serie di strumenti che consentono al cittadino di accedere alla pubblica amministrazione, avere l’accesso agli atti e anche produrre memorie, diffide e farsi parte del procedimento fino al punto, qualora ciò non fosse stato sufficiente, di ricorrere anche in giudizio di fronte al TAR.

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