Carissime, carissimi,

siamo in dirittura d’arrivo per l’avvio della campagna per la raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul salario minimo.

Non è qui il caso di sottolineare l’importanza di questa iniziativa con cui si vuole fornire una risposta a milioni di lavoratrici e lavoratori con salari sotto la soglia di povertà, operare per l’unificazione delle molteplici figure lavorative private di diritti e determinare una conquista che può aumentare il potere contrattuale dei lavoratori.

Il lancio della campagna avverrà con una conferenza stampa che si terrà il 2 giugno, festa della Repubblica (fondata sul lavoro) in concomitanza con l’avvio, nello stesso giorno, della raccolta firme in tutta Italia.

L’impegno organizzativo del nostro partito come sapete è, come sempre, fondamentale per il raggiungimento e, auspichiamo, il superamento dell’obiettivo di raccogliere 50 mila firme entro i 6 mesi previsti dalla legge.

Vi inviamo subito i materiali necessari a predisporre tutto quanto necessario per essere pronti a partire il 2 giugno e faremo seguire a breve un’altra circolare con indicazioni organizzative (monitoraggio della raccolta, centralizzazione della raccolta dei moduli ecc) e sulle modalità di comunicazione.

Attenzione! Occorre che vi attiviate da subito per la vidimazione dei moduli secondo le indicazioni contenute nel vademecum e per le richieste di occupazione del suolo pubblico per i banchetti.

Buon lavoro a tutte e a tutti

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale Prc-Se
Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, responsabile nazionale Organizzazione Prc-Se

Care compagne e cari compagni,

come già sapete, fino al 4 giugno saremo nel pieno della campagna straordinaria di Tesseramento e vogliamo ribadire alcune richieste già fatte in precedenza e di cui abbiamo parlato anche nell'ultima riunione nazionale on line del 4 Maggio u.s.

Abbiamo due esigenze che riteniamo importanti:
Avere un database con i dati di tutti i/le nostri/e iscritti e iscritte, perché come più volte ribadito la conoscenza degli iscritti ed iscritte è fondamentale per la vita del Partito a tutti i livelli.
Arrivare entro quest'anno alla digitalizzazione dell'iscrizione, così come definito dal nostro statuto e nella Conferenza nazionale di Organizzazione.
Quindi ribadiamo la richiesta ai Circoli e alle Federazioni di compilare tutti i campi delle tessere in maniera leggibile e di far sempre firmare la tessera, di curare la registrazione e l’informatizzazione dei dati delle/degli iscritt@ vecchi e nuovi.
A tal fine vi alleghiamo i due format per la rilevazione del numero totale iscritti ed iscritte ed il file excel da compilare con i dati completi di ogni compagna e compagno, da inviare poi al Nazionale alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grazie e buon lavoro

Giancarlo Ilari
Responsabile Tesseramento Prc-Se

di Ezio Locatelli* -

Come da impegni assunti nella recente Conferenza di Organizzazione riprendiamo la pubblicazione del notiziario “dire fare rifondazione”. In questa Conferenza ci siamo dati l’obiettivo di andare a un recupero di forza organizzativa e insediamento sociale del Partito insieme alla costruzione di un campo comune di forze alternative al sistema liberista convinti, come siamo, che la ripresa di mobilitazione e opposizione nel nostro paese necessiti di una forte soggettività politica. Di una soggettività guidata dall’idea di un rapporto stretto con tutte le forme del conflitto sociale. Diversi sono i segnali che preludono ad una possibile riapertura di spazi sociali e politici. Crisi, pandemia, guerra hanno minato le basi del consenso tradizionale, prodotto rotture nei comportamenti e nelle consuetudini. Rotture che modificano radicalmente il ruolo della politica, di una politica della trasformazione, nella vita sociale. Ruolo da esercitare più che mai in rapporto ai processi reali, sul piano dell’azione pratica, dell’organizzazione degli interessi dei ceti popolari. Men che mai servono le narrazioni propagandistiche disgiunte dalla realtà. Serve incontrare la rabbia, il malessere e anche la resistenza di milioni di persone che vivono sulla propria pelle il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita. Serve dare una risposta al sentimento di estraneità di quell’ampia parte di elettorato popolare disincantata che ha smesso di votare ma non di pensare alla necessità di un cambiamento. Serve opporsi concretamente alle scelte predatorie dei poteri economici, alle politiche liberiste e di guerra portate avanti a livello politico e di governo da parte delle forze di destra come di quelle del centrosinistra. Bisogna avere prontezza nel cogliere l’occasione di scelta e di cambiamento che si prospetta. Dopo anni di desertificazione politica stiamo andando incontro ad una situazione in cui ridiventa possibile ritrovare una certa fiducia nella capacità di agire, di costruire nuovi conflitti, di individuare nuovi obiettivi politici in rapporto ai settori sociali più colpiti dalla crisi e dalla guerra. In questa situazione torna il tema cruciale del nostro lavoro, della politica fatta di partecipazione, volontà, lotta politica. La sinistra di alternativa, più che mai, si costruisce col fare e sul fare, al di fuori da scorciatoie politiciste. Per questo abbiamo pensato di rieditare “dire fare rifondazione” quale strumento di socializzazione delle lotte e delle pratiche portate avanti dal Partito nei territori, nei luoghi del conflitto e della sperimentazione sociale. Utilizziamolo, riproduciamolo, diffondiamolo tra le iscritte e gli iscritti e i simpatizzanti del nostro Partito. Diamo il senso pratico delle ragioni del nostro rinnovato impegno personale e collettivo.

* responsabile organizzazione Prc-Se

All'interno:

Il vero volto del governo Meloni si mostra con tutta l’arroganza possibile: abbandonare gli strati più fragili o poveri. Ciò che viene fatto cancellando il reddito di cittadinanza così come non rifinanziando il fondo per il contributo fondo attivi e per la morosità incolpevole.

Anche in conseguenza della mancanza di lavoro totale o parziale, molte famiglie non potranno sostenere un canone locativo speculativo, con un'ulteriore impennata degli sfratti.

Dopo decenni di governi di centro destra e di centro sinistra, a fronte di questi provvedimenti devastanti, anche questo governo non prevede un piano straordinario Casa per affrontare il bisogno di alloggio a canone popolare.

Avevamo già denunciato il crescente dilemma delle famiglie obbligate a scegliere tra mangiare o pagare l’affitto o le bollette con il rischio conseguente di sfratto per morosità, o distacco delle utenze. La situazione è drammatica: quasi il 10 % delle famiglie italiane sotto la soglia di povertà assoluta di cui poco meno della metà vive in affitto!

I primi provvedimenti concreti di questo governo di destra provocano una accentuazione dell’allargamento della forbice sociale con effetti sempre più drammatici, diseguaglianze sempre più laceranti: la mancanza di casa nega a una famiglia il diritto di crescere con dignità e serenità i propri figli, la mancanza di alloggi e i posti letto a prezzo esoso negano il diritto allo studio a centinaia di studenti che quindi non possono permettersi un posto letto e che - non casualmente – in questi giorni stanno manifestando in molte città italiane

Rifondazione e i suoi sportelli è impegnata nella difesa degli sfratti, nel sostegno alle famiglie per rientrare nelle graduatorie comunale, nella difesa del diritto alla casa preparando i ricorsi all’ONU per grave violazione dei diritti umani quando le famiglie sono abbandonate agli sfratti con forza pubblica senza nessun supporto da parte delle amministrazioni.

Per rifare il punto sulla pratiche degli sportelli e sulle situazioni dei vari territori, per costruire vertenze e campagne di mobilitazione contro il caro bollette e il diritto alla casa, per bloccare l’esecuzione degli sfratti senza soluzione abitativa alternativa, è indetta una riunione

Giovedì 25 maggio, ore 21.00

Piattaforma Zoom https://us02web.zoom.us/j/83036451240

Inoltre

Relazioni: Monica Sgherri, resp.le diritto all’Abitare, Walter De Cesaris, Segretario Unione Inquilini, Cesare Ottolini, U.I. e Alleanza internazionale degli Abitanti, Ezio Locatelli, segreteria nazionale PRC, resp.le Organizzazione, Nicolo Martinelli, segreteria nazionale PRC, responsabile Partito sociale.

Hanno garantito il loro intervento:

Sandro Targetti, sportello Resistenza Casa; Loredana Marino, sportelli a Salerno, Valeria Alloccati, Trentino; Chiara Petrelli, Messina; Fabio Cochis S.O.S. Casa, Bergamo; Daniela Ruffini, Sportello sociale Padova; Walter Rapattoni, Abruzzo; Ninni Cirincione , Palermo; Marco Carroccia, sportello casa Cinecittà Roma; Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia; Fiorenzo Fasoli, sportello PRC Verona.

Data l'importanza dei temi trattati, inoltriamo la circolare in oggetto - indirizzata soprattutto ai territori - per conoscenza anche ai/le componenti il CPN e il CNG, estendendo l’invito a partecipare a compagn@ interessati/e e invitandoli a comunicare la propria presenza a

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Saluti comunisti

Monica Sgherri, Resp.le diritto alla Casa e diritto all’Abitare PRC-SE
Ezio Locatelli, Segreteria nazionale, Resp.le Organizzazione PRC-SE
Nicolò Martinelli, Segreteria Nazionale, Resp.le Partito sociale PRC-SE

Alla popolazione dei comuni dell'Emilia Romagna sommersi da acqua e fango e ai familiari delle vittime esprimiamo la solidarietà e il cordoglio del Partito della Rifondazione Comunista.
Crisi climatica, cementificazione e mancata manutenzione del territorio concorrono al sempre più frequente ripetersi di queste tragedie.
Il PNRR, e la stessa attenzione della Regione, avrebbero dovuto essere finalizzati ad obiettivi come la messa in sicurezza del territorio e non alle solite grandi opere che arricchiscono le lobby dei prenditori di stato.
Governi e Regione dovrebbero smetterla con l'incentivazione della cementificazione invece di fare il contrario.
Anche in questo campo il PD che governa l'Emilia Romagna non è stato diverso dalle regioni governate dalla destra. L’Emilia-Romagna è la terza regione più cementificata d’Italia e per incremento del consumo di suolo nel 2021 (ultimo dato disponibile). Con il 9% di suolo impermeabilizzato l'Emilia Romagna è al di sopra della già altissima media nazionale.

Bonaccini ha approvato una legge urbanistica ignobile da questo punto di vista, contestata dai migliori urbanisti italiani.
Il governo dovrebbe smetterla col negazionismo climatico, il Pd di predicare bene e razzolare male.
Il ripetersi di questi eventi segnala che abbiamo bisogno di un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio e per l'adattamento alla crisi climatica. Vanno cancellate le norme nazionali e regionali che incentivano l'impermeabilizzazione e va approvata una legge per lo stop al consumo di suolo. Bisogna procedere con determinazione verso la transizione ecologica.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Stefano Lugli, segretario regionale ER, Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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