di Rassegna.it

I risultati di un'analisi pubblicata dalla Cgia di Mestre: risparmi decurtati del 26,4% e aumento della spesa per i consumi del +4%. "A subire maggiormente la crisi sono state le famiglie numerose con minori a carico e quelle monoreddito".  "Il reddito è tornato ai livelli di dieci anni fa". Lo afferma la Cgia di Mestre che pubblica oggi i risultati di un'analisi pubblicati sul suo sito Web. "La crisi - sostiene ancora l'associazione – ha fatto decurtare i risparmi del 26,4% a fronte di un aumento della spesa per i consumi finali (al lordo dell'inflazione) del +4%".

Insomma: le famiglie italiane sono alle corde e spendono sempre meno, per questo "la situazione economica dei piccoli commercianti e degli artigiani si fa sempre più difficile".

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di Keynes blog

“E’ sempre più probabile che una disoccupazione di lungo periodo, entro i prossimi due anni, diventi un ostacolo per la nostra ripresa economica”. Ne è convinto Brad DeLong, professore di Economia a Berkeley e già consigliere del Tesoro americano durante l’era Clinton, che lo scrive in un commento su Project Syndicate.

“Al suo culmine, nell’inverno del 1933, la Grande Depressione è stata una sorta di follia collettiva. I lavoratori erano inattivi perché le imprese non li assumevano; le imprese non li assumevano perché non vedevano alcun mercato per la loro produzione; e non esisteva un mercato per la produzione perché i lavoratori non avevano redditi da spendere.”

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di Paneacqua

Cifre che crescono vertiginosamente, è indispensabile ricordarlo, se si considerano gli innumerevoli altri casi di crisi aziendali non ancora giunte al Ministero, ma già avviate a livello territoriale che contribuiscono a mettere in ginocchio il tessuto industriale ed occupazionale di intere Regioni. Per questo occorre risolvere, al più presto i singoli casi di crisi presenti a partire dai Tavoli aperti al Ministero dello sviluppo economico, che avverte la CGIL “non possono concludersi con il solo intervento degli ammortizzatori sociali”.

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di Agenor

Nel Regno Unito c'è chi pensa a un referendum sulla permanenza nell’Unione europea che, se si tenesse oggi, secondo i sondaggi potrebbe spingere il paese ad uscirne. L’uscita della Grecia dall'Unione, pur non essendo auspicata dalle forze politiche greche, non è più un tabù sui media tedeschi. Anche questi sono gli effetti di un decennio di frenata nel processo d’integrazione fra Stati e di costruzione dell’Unione europea. Nei momenti chiave, la diffidenza verso una maggiore integrazione ha prevalso sull'orizzonte federalista dei padri fondatori, veti espliciti e pressioni implicite hanno determinato le nomine dei vertici comunitari, i negoziati sulle questioni finanziarie si sono fatti più aspri, il modello “intergovernativo” ha prevalso sul “metodo comunitario”.

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di Elio Cogno

Wikipedia è l’enciclopedia più precisa, documentata e aggiornata. Questa è la conclusione di uno studio condotto da Epic, società specializzata in e-learning, e da alcuni ricercatori della Oxford University. Tutto ebbe inizio nel 2005 quando la rivista Nature pubblicò un articolo che nel giro di qualche settimana fece scoppiare un vero e proprio caso, soprattutto nel Regno Unito. Il report a firma di Jim Giles mise a confronto alcuni articoli scientifici prendendo come punto di riferimento la più rinomata Encyclopaedia Britannica. A livello qualitativo lo studio sottolineò una media di quattro errori nei testi trattati da Wikipedia rispetto ai tre della rivale.

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