discaricheDi Andrea Palladino - il manifesto | 10 Gennaio 2012

È silenziosa la morte che colpisce da decenni i luoghi desolati dove sono cresciute le industrie e i depositi dei veleni in Italia. Un conteggio continuo, infinito, che dura ancora oggi senza mai conquistare un titolo, allargandosi come una macchia d'olio, partendo a volte da ammassi ferrosi rimasti a marcare la memoria collettiva del paese dei veleni. Si chiamano Pitelli, Caffaro di Brescia, Valle del Sacco, Casale Monferrato, Porto Marghera, Gela, solo per citare i toponomi più noti dell'elenco dei 57 siti d'interesse nazionale che coprono l'intero paese, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia. Espressione di fatto ipocrita, che suona più come una condanna perpetua per chi vi abita.

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Da Il manifesto 27.1.2012 – 09 INTERNAZIONALE

fukushimaDi YUKARI SAITO - FUKUSHIMA

Nonostante i ripetuti (e criminali) tentativi della autorità nipponiche di far credere che la situazione è risolta e «l'incidente» non ha lasciato strascichi, sul terreno le cose sono del tutto diverse Era una zona quasi paradisiaca, ora la contaminazione ne ha fatto un deserto. A dieci mesi dal disastro, la vita non è tornata alla normalità. La popolazione è dispersa, la comunità frantumata, i bambini a rischio. Eppure il governo ha sostenuto che «l'allarme è cessato» Siamo soltanto all'inizio di un'altra lunga e tragica storia che durerà anni e anni

«L'uomo imparò a coltivare la terra. Imparò ad allevare gli animali. Coltivare e allevare sono due atti che ci rendono umani. Un giorno però si è reso impossibile coltivare, allevare o pescare, nonostante la terra, gli animali e i pesci siano sempre lì.

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nuclearedi Mauro Ravarino

Sedata dopo il referendum, la bagarre sul nucleare sta per riaprirsi per un articolo contenuto nel decreto del governo Monti sulle liberalizzazioni. Nascosto tra articoli che hanno avuto finora più eco, c'è infatti spazio anche per l'atomo. Anzi, per i suoi scarti, le scorie. L'articolo 25 (accelerazione delle attività di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari) vorrebbe dare impulso al decommissioning e rendere più facile l'autorizzazione di nuovi depositi nucleari, in deroga – se necessario – a procedure ordinarie. «Se fosse approvato autorizzerebbe i nuovi depositi nucleari nei siti a rischio», denuncia Gian Piero Godio, instancabile antinuclearista piemontese di Legambiente, che se non avesse setacciato ogni angolo del decreto non avrebbe scovato una norma sfuggita ai più.

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Il programma dell’iniziativa

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Roma, 21 Gennaio 2011

Presenze: Confederazione Cobas, Federazione della Sinistra, Comitato Fiorentino Acqua Pubblica, Comitato Abruzzese Acqua Pubblica, WWF Italia, Coordinamento Acqua Pubblica Emilia Romagna, Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua, Comitato Acqua Pubblica Aprilia, Coordinamento Acqua Bene Comune Veneto, Ass. Yaku, Comitato Trentino Acqua Pubblica, Federconsumatori, FP CGIL, Arci, A Sud, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Attac Italia, Comitato di Burgos (Sassari), Segreteria Operativa Comitato Promotore.

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