Da Il manifesto 27.1.2012 – 09 INTERNAZIONALE
Di YUKARI SAITO - FUKUSHIMA
Nonostante i ripetuti (e criminali) tentativi della autorità nipponiche di far credere che la situazione è risolta e «l'incidente» non ha lasciato strascichi, sul terreno le cose sono del tutto diverse Era una zona quasi paradisiaca, ora la contaminazione ne ha fatto un deserto. A dieci mesi dal disastro, la vita non è tornata alla normalità. La popolazione è dispersa, la comunità frantumata, i bambini a rischio. Eppure il governo ha sostenuto che «l'allarme è cessato» Siamo soltanto all'inizio di un'altra lunga e tragica storia che durerà anni e anni
«L'uomo imparò a coltivare la terra. Imparò ad allevare gli animali. Coltivare e allevare sono due atti che ci rendono umani. Un giorno però si è reso impossibile coltivare, allevare o pescare, nonostante la terra, gli animali e i pesci siano sempre lì.