Intervista a Massimo Rossi
di Daniela Preziosi

«L'alternativa la faremo con le forze politiche, le organizzazioni e movimenti, le personalità dei mondi della cultura che opponendosi al governo Monti hanno prospettato strade diverse per uscire dalla crisi del modello liberista». È rimasto un po' in ombra Massimo Rossi, portavoce della Federazione della sinistra, dal momento della sua elezione. Complice il suo stile, il fatto che la mattina continua ad insegnare - è il suo mestiere -, e che i principali partiti della sua federazione (Prc e Pdci, ma c'è anche il movimento del partito del lavoro di Salvi e Patta e un drappello di senza tessera) hanno preso spesso iniziative autonome. Oggi Prc e Pdci dichiarano diverse intenzioni sulle alleanze, come il manifesto ha riferito lo scorso sabato. Il Prc per una Syriza italiana, il Pdci per un patto con il Pd. Lui si schiera con la prima ipotesi. «Si pensi a quanto è cresciuto nel referendum sull'acqua e il nucleare, o all'opposizione della Fiom e del sindacalismo di base. Ai politicisti questo schieramento può apparire inconsistente. Ma c'è un grande spazio per una proposta di cambiamento. Ma se l'alternativa non si mette in campo non crescerà mai.

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di Giuliano Pennacchio

Un’assemblea operaia, promossa dalla FIOM per ripartire dopo le menzogne sul piano Fabbrica Italia di Sergio Marchionne. Al Gian Battista Vico a luglio 2013 scade la cassa integrazione per quei lavoratori, più di duemila, che non sono stati assorbiti nella Newco.  La rabbia taglia l’aria. Franco Percuoco delegato FIOM è estremamente chiaro: è in ballo il futuro di migliaia di famiglie e di una intera comunità. Non c’è più tempo: occorre una proposta che garantisca tutti i quattromila lavoratori della FIAT di Pomigliano (i duemila che stanno in fabbrica e gli altri che restano oggi fuori) per ricostruire l’unità e per poter mantenere il posto di lavoro.

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di Stella Morgana

Non solo guadagnano meno degli uomini. In più – e nella maggior parte dei casi è una conseguenza – per avere un mutuo devono fare il doppio della fatica e quindi spesso ottenere la metà dei risultati. I numeri snocciolati dal portale Mutui.it raccontano che solo il 27% delle richieste in banca hanno una donna come intestatario numero uno.
Perché? Mamme, sorelle, fidanzate o mogli a fine mese in busta paga si ritrovano il 16,4% in meno rispetto ai loro colleghi. Quindi o pagano in contanti o si trovano un compagno  che  spesso risulti più “affidabile” alle banche.

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di redattoresociale.it

Mamme e lavoratrici: ancora oggi la conciliazione è lontana. Lo dimostrano i dati del rapporto "Mamme nella Crisi" di Save the Children, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero e della vicepresidente del Senato Emma Bonino. In Italia mancano i servizi all'infanzia e il lavoro, se c'è, è a rischio a seguito della gravidanza, con pressioni o dimissioni in bianco: sono questi gli elementi che spiegano il calo della natalità in Italia (-15mila nascite tra il 2008 e il 2010).
Il rapporto donne-lavoro resta uno scoglio: nel 2010 solo il 50,6% delle donne senza figli era occupata (contro la media europea del 62,1%).

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di redditogarantito.it

Nel giugno scorso un'ampia coalizione di associazioni, reti sociali, partiti, movimenti, comitati, collettivi ha lanciato la campagna per un reddito minimo garantito in Italia. Una campagna nata intorno ad una proposta di legge di iniziativa popolare che intende istituire anche nel nostro Paese una garanzia per il reddito per coloro che sono precari, disoccupati e inoccupati, oggi soprattutto giovani, donne e Working Poor.
Una campagna che vuole rilanciare quelle fondamenta di un modello sociale europeo che le politiche neoliberiste hanno minato, per un Welfare universale che garantisca misure di sostegno alle persone, per rilanciare politiche di redistribuzione delle ricchezze e mettere al centro del dibattito politico le garanzie, i diritti, le libertà di scelta delle persone.

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