120309notavdi Curzio Maltese

Se io o voi fossimo della Val di Susa, probabilmente oggi saremmo sulle barricate a difendere la salute dei figli, la nostra e una terra che rischia di essere stravolta e umiliata per sempre. Già questa banale osservazione avrebbe dovuto procurare alle lotte No Tav maggior rispetto di quanto ne sia stato riservato dalla politica e dai media in questi vent’anni, ovvero nessuno.
Le ironie dei giornali di destra e del conduttore di uno dei più squallidi programmi radio, La Zanzara, sul povero Luca Abbà, caduto mentre stava inscenando una protesta del tutto legittima e pacifica su un traliccio, meritano in pieno la reazione di Alberto Perino: «Sciacalli, jene».

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notav protestedi Mauro Ravarino
«Le garanzie democratiche non sono in dubbio solo al di qua delle Alpi, in Val di Susa. Lo sono anche in Francia, nella tranquilla Lione, blindata all'inverosimile. È stata una giornata dura, estenuante. Hanno cercato in ogni modo di non farci raggiungere la città capoluogo del Rhône-Alpes, di impedircelo con controlli continui» racconta Nicoletta Dosio, mentre torna verso il pullman e il freddo della sera gela i volti dei No Tav. Sono bloccati «come prigionieri», in attesa di ripartire per il Piemonte, la polizia spara un lacrimogeno contro i passeggeri, mentre nella piazza parte una carica contro trecento No Tav francesi.

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120226scontri_notav

Dopo la grande manifestazione di oggi, le 80000 persone, il sole, le bandiere, i visi sorridenti e la grande, magnifica calma di tutti, mi sentivo davvero in pace col mondo. Almeno fino a domani.

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notav_proteste

di Stefano Galieni

Blocchiamo tutto! Questo l'imperativo che è partito ieri notte da Bussoleno durante la partecipata assemblea No Tav che si è tenuta a notte inoltrata. La giornata di ieri è stata caratterizzata da un evolversi degli eventi che ha rotto di fatto ogni equilibrio...

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120927consultorioAssemblea delle donne di Roma contro la proposta Tarzia
Non  possiamo che essere soddisfatte delle dimissioni di Renata  Polverini, noi che da oltre due anni conduciamo strenuamente la battaglia contro la proposta Tarzia e contro  le politiche corrotte e  antisociali della giunta  regionale. La proposta Tarzia per noi è stata l’emblema di questa maggioranza e il contrario esatto delle politiche che devono essere fatte e di cui abbiamo bisogno.
Ricordiamo
· che la proposta Tarzia era appoggiata da oltre 40 consiglieri per lo più maschi e oggi coinvolti nel disastro della Regione Lazio, ma anche da donne
· che la seconda firmataria era Isabella Rauti vicepresidente del Consiglio regionale

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7sergio-bellavita-fiom

da rassegna.it
A lanciare l’allarme è Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil: “Siamo di fronte ad un ulteriore drastico ridimensionamento prima di un disimpegno totale dall’Italia”
“La multinazionale finno-tedesca Nokia Siemens Networks ha aperto le procedure per il licenziamento di 445 tra lavoratrici e lavoratori, cui vanno aggiunti lavoratori e dirigenti disponibili a dare dimissioni volontari”. A riferirlo in una nota è Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil.

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Galapagos

120211juncker«Non basta», ha dichiarato Jean-Claude Junker presidente dell'Eurogruppo. E ha chiesto che il governo greco si impegni per un ulteriore taglio di 325 milioni di euro del deficit del 2012. Insomma, se non ci sarà questo ulteriore sacrificio non sarà concesso a Atene il nuovo prestito di 130 miliardi. Eppure il governo greco aveva approvato (il parlamento lo voterà domani) un nuovo piano (da 3,3 miliardi) che prevedeva tra l'altro una riduzione del 22% del salario minimo (a 586 euro al mese) e il licenziamenti di 150 mila dipendenti pubblici entro il 2015 dei quali 15mila già quest'anno. E inoltre 50 miliardi di privatizzazioni, minori investimenti pubblici e perfino 600 milioni di tagli alla difesa. Ovviamente in aggiunta alle manovre già varate nel 2009, nel 2010 e nel 2011 che hanno distrutto il paese.
Come risultato di queste manovre recessive il tasso di disoccupazione è salito a oltre il 20% e - secondo Eurostat - già nel 2010 il 27,7% della popolazione era a rischio di povertà o esclusione sociale e per la fine dell'anno la percentuale salirà a oltre il 30%. Le manovre «canaglia» imposte alla Grecia dall'Europa e dal Fondo monetario non sono per ora riuscite a modificare la crisi fiscale di Atene, ma hanno contribuito solo a frenare la crescita: nel triennio 2010-2012 il Pil diminuirà segnando una caduta superiore al 12% senza che i conti pubblici siano stati risanati. Basti pensare che i nuovi obiettivi prevedono una diminuzione del rapporto Debito/Pil dall'attuale 160% al 120%, ma solo nel 2020. D'altra parte se un paese non cresce è impossibile il risanamento dei conti pubblici.

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patrimonialesubito

di Bruno Contini
Può la seconda fase del governo Monti fare a meno di un ripensamento sull’imposta patrimoniale e/o sulla tassa di successione? I problemi pratici che si frappongono all’introduzione di una imposta patrimoniale sono indubbiamente seri (al di là dell’opposizione politica che troverebbe in Parlamento). Ma sarebbe già un passo avanti se il governo annunciasse l’avvio di una credibile operazione volta a risolverne le modalità di applicazione e fornisse al vasto pubblico una spiegazione esauriente del perché l’Italia sia così diversa da tutti i paesi europei e di oltre Atlantico.

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di Francesco Piccioni

Un'assemblea nazionale di metalmeccanici non è un pranzo di gala. Gli interventi «ingessati», qui, fanno salire un fischio alle labbra (se ne accorgerà poi Danilo Barbi, neosegretario confederale, mentre polemizza a vuoto con «chi privilegia i mezzi invece che i fini»)...

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