2salme

di Paolo Ferrero
 Esprimo il mio cordoglio per la morte del carabiniere italiano e i miei auguri di guarigione agli altri militari feriti oggi in Afghanistan. Chiedo però a quanti morti bisognerà arrivare prima di decidere che la guerra in Afghanistan è un intervento militare vero e proprio, d’occupazione, onerosissimo dal punto di vista delle vite umane e delle risorse, che sta complicando la situazione nel paese invece che risolverla e che soprattutto è contrario all’articolo 11 della Costituzione italiana.

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monti confindustriadi Luca Telese
Nel giorno in cui gli statali invadono Roma, il più antistatale dei premier che abbiano abitato Palazzo Chigi (in questa vocazione batte anche Silvio Berlusconi) spiega che al monotono posto fisso da premier lui in fondo ci si sta abituando: «Non mi presenterò alle elezioni - spiega infatti Mario Monti - non ce n’è bisogno perché sono senatore a vita». Poi il presidente ha fatto cadere con sapienza le parole che segneranno la campagna elettorale, i posizionamenti di facciata e quelli veri, il sentiero tortuoso della campagna elettorale: «Non mi presenterò - aggiunge - ma sarò là e, se si creeranno le circostanze per cui potrò dare un aiuto dopo le elezioni, non precludo nulla».
Mica male per il professore compassato che nella sala multimediale della presidenza del Consiglio, nel dicembre scorso, irrideva la politica, ripeteva a nastro di non essere interessato a tornare presidente del Consiglio, spiegava che non avrebbe mai preso parte a una campagna elettorale.

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Lidia Menapace

120205menapaceVorrei intervenire sul conservatorismo che Sacconi, Marchionne e Monti deprecano, per battersi -come dicono- per la novità, la modernità, il cambiamento. Anche il fascismo  -ricordiamolo- chiamò rivoluzione una restaurazione e reazione delle più feroci accompagnata però da momenti di "modernizzazione". Credo infatti che il cavallo di Troia per fare un'operazione reazionaria sia proprio la modernità.
Sacconi accusava di conservatorismo  i sindacati  agenti del conflitto sociale, e chiamava la sua proposta di arbitrato obbligatorio una modernizzazione: in verità l'arbitrato obbligatorio è una nota caratteristica dell'ordinamento corporativo, non sindacale, del conflitto sociale e  la forma di gestione corporativa di esso ha un nome  storicamente determinato: Feudalesimo, quando dalla schiavitù si passa alla semilibertà della servitù della gleba. Non so se mai qualcuno abbia  rimproverato  i servi della gleba di essere conservatori, se non volevano diventare Lanzichenecchi (la mobilità  in uscita,  allora "moderna").

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monti berlusconidi Franco Frediani
La decisione di un "terminator" si evince dal percorso proposto. Monti non ha nessuna intenzione (o forse è costretto...) di farsi da parte. Le sirene di una carica, anche "alta", sembrano non essere poi così gradite. Il "contratto" deve essere portato a termine; così come nel miglior thriller dove il sicario porta a compimento il proprio lavoro. Non si cura più neppure di nasconderlo: "Molti mi definiscono tentato. Tentato di fare una lista, tentato di candidarmi. Di certo non cadrò nella tentazione di stare fermo, di rimanere immobile nel mio scranno di senatore a vita nell'aspettativa o nella speranza di ricevere qualcosa. Non cadrò nella tentazione di restare fermo perché mi pongo il problema morale di dare un contributo al Paese anche se dovrò pagare in termini personali". No, il Professore non pagherà di tasca propria, lo sa benissimo. Non è compito nostro valutare le caratteristiche caratteriali di una persona, ma certamente il potere che accentrerebbe su di sé non è davvero secondo ad altri ambiti riconoscimenti.

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di Franco Frediani

Tutti vogliono Monti, e Monti vuole tutti, o meglio, si capisce molto bene che non gradisce una vera opposizione, o quanto meno chi non condivide la sua agenda. E se fosse questo il suo vero limite? La realtà, ad oggi, sembra riproporre la grande coalizione centrista con a capo l'ex tecnico oggi promosso al rango di fine politico di democristiana memoria. Dobbiamo abituarci a cavalcare "l'argomento Monti", perché non potrebbe essere altrimenti: è l'uomo che incarna il neoliberismo imperante, antipopolare, nonché la politica dei poteri forti e del conservatorismo; seguirne i passi e le contraddizioni è quanto mai d'obbligo.

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7rio20

di Maria R. Calderoni
"Zero Hunger Challenge", bello spot, tradotto in italiano suona come "Sfida Fame Zero", in sostanza niente più fame nel mondo. Bello spot, appunto, lanciato e firmato dallo stesso segretario generale Onu Ban Ki- moon al "Rio+20", il summit mondiale sullo sviluppo sostenibile della Terra, che si è appena concluso a Rio De Janero tra la (giusta) indifferenza dei Grandi e un peraltro ben collaudato nulla di fatto.

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di Marco Bazzoni
Nonostante non passi giorno, che 2, 3, 4 o più lavoratori non facciano più ritorno a casa, perchè sono morti sul lavoro, perchè nelle loro aziende non si rispettavano neanche le minime norme di sicurezza sul lavoro, sui mezzi d'informazione, nel mondo politico e sindacale si parla pochissimo di queste stragi sul lavoro.
Qualcuno, qualche anno fa, le definì delle vere e proprie "stragi nell'indifferenza" e mai parole furono più vere!

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benbella

E' morto Ben Bella. L'ex Presidente, alla guida del nuovo Stato algerino dal 1962 al 1965, è deceduto nella sua abitazione di Algeri.

Nelle ultime settimane Ben Bella era stato ricoverato per due volte all'ospedale militare di Algeri, ed erano circolate voci sulla sua morte poi smentite dalla famiglia.

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121024castrogiovannidi Ilaria Cucchi
Tutti attori di un terribile reality che va in onda ogni giorno su tutti i media del nostro amato Paese.
Il 22 ottobre, da Fazio, è andata in onda la terribile tragedia di Francesco Mastrogiovanni, morto tra atroci sofferenze dopo 72 ore di trattamento sanitario obbligatorio degno dei migliori e più efficienti lager nazisti. Lo shock inferto agli increduli spettatori da quelle terribili immagini di disperazione e terrore mortali, richiama alla memoria la terribile immagine dei pantaloni di Giuseppe Uva, morto a Varese per cause analoghe, dopo una notte trascorsa all'interno della caserma dei Carabinieri, per un arresto abusivo ed un altro trattamento sanitario obbligatorio discusso, sui quali un Giudice ha invano ordinato di indagare.

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