121106demagistrisdi Franco Frediani
"Bisogna costruire con una proposta". E' una delle tante, significative frasi, con le quali Luigi de Magistris ha "spiegato" il suo pensiero sulla crisi dell'IDV, il partito che l'ha visto finora come una delle Figure di primo piano. Non vuole correre il rischio di essere male interpretato e si affida ad un video nel quale rimangano impresse le sue parole. Vuole e offre chiarezza. Parla ovviamente del suo partito, del rapporto di stima e gratitudine per l'amico Antonio Di Pietro al quale rivolge l'invito a fare un passo "di lato", non a farsi da parte! ..in modo che possa risultare co-protagonista di un rinnovamento che vada oltre la stessa esperienza partitica.

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sparagna pazienzadi Boris Sollazzo
Lui è un ragazzo di Bagnoli del 1946, un bel tipo che odia il potere e lo combatte, perché non se ne fa sedurre. Che ignora il denaro, perché non lo ama. Che adora la satira, perché il suo spirito è tagliente e militante, e considera quella risata amara, quello sberleffo arguto, quel fendente a chi comanda, come l'unica vera arma contro l'arroganza della classe dirigente.

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di Matteo Bartocci

Il portavoce dei «pirati» tedeschi critica il «non statuto» di Beppe Grillo: «È gerarchico, come il copyright» Le due liste hanno in comune soltanto la passione per il Web. Ma a Berlino il portavoce del movimento può essere chiunque e il «programma» è un software «democratico»: Liquid Feedback

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121029gotorIntervista a Miguel Gotor di Boris Sallazzo
Miguel Gotor ha la voce calma dello studioso e la passione di chi considera la Storia un telescopio verso il futuro più che un microscopio sul passato. Uno sguardo sulle celebrazioni del novantennale della Marcia su Roma, sui 5000 convenuti a Predappio, diventa il puntello, il pretesto per riflettere su una situazione, italiana ed europea, molto preoccupante. Nessun allarmismo, ci tiene a sottolineare, ma serve grande attenzione sul fenomeno.
Festeggiare il 28 ottobre non scandalizza più. C’è stata una normalizzazione riguardo alle pulsioni fasciste nel paese?

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121114cofferatiIntervista a Sergio Cofferati di Maria Grazia Gerina
«Dobbiamo imporre all’Europa una inversione di rotta», scandisce Sergio Cofferati, segretario della Cgil nei primi dieci anni del lungo periodo berlusconiano. Da europarlamentare del Pd oggi sarà in piazza a Bruxelles, davanti alla sede del parlamento europeo.
È forse la prima volta che si costruisce una mobilitazione europea di questo tipo.
Che io ricordi ci sono stati pochissimi precedenti. E certo era molto tempo che i sindacati non decidevano una giornata di mobilitazione così vasta. La ragione è quella che hanno messo alla base dell'iniziativa. In tutti i paesi europei la crisi economica, che in qualche caso come in Italia è diventata addirittura recessione, sta producendo danni rilevanti al tessuto economico e sociale: calo dell'occupazione, ma anche aumento della povertà.

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121130cambiaresipuodi Alberto Burgio
L'intuizione di riunire il popolo della sinistra è l'unica che può dare consistenza ed efficacia alla vasta ma dispersa opposizione sociale contro il neoliberismo e al montismo. Mentre Vendola ha portato acqua al mulino del centrosinistra, la Federazione della sinistra è in preda a una pulsione autodistruttiva e l'Italia vive in una situazione di «equilibrio catastrofico»
Insegnava il vecchio Hegel che l'apparenza differisce dalla realtà, e che fidarsi della prima è pericoloso. Hegel era un metafisico, ma anche Marx la pensava così: se l'apparenza coincidesse con l'essenza, che bisogno avremmo della scienza? Le apparenze ingannano. Il problema è come leggerle in trasparenza, per cogliere la realtà che esse dissimulano. Dove guardare? Quale metodo usare?

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lettere esodati

di Maristella Iervasi
«Ministro, ha sparigliato tutto. Ora ci salvi dall'abisso!». «Mi aiuti, spero in una sua risposta, anche se non ne ho mai ricevuta una». Ecco le parole e le angosce che si affollano sempre più numerose sul tavolo più importante di Via Veneto 56, a Roma. Vengono, come raccontano anche i sindacati, dalle centinaia di lettere ed email, che ogni giorno arrivano ad Elsa Fornero.
Storie drammatiche di chi, dopo anni di lavoro, ha sottoscritto accordi individuali o collettivi prima del 4 dicembre 2011 e nella e stessa data è stato licenziato.

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ferreroIntervista a Paolo Ferrero di Luca Sappino


Se chiedi degli “arancioni ” a Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, lui comincia sorridendo. Ma non per sfacciataggine, né perché consideri, per qualche ragione, comico il progetto. Anzi. Ferrero ride perché conosce i suoi polli, quanto è difficile metterli d’accordo. E pure se stesso.
Ferrero si fa presto a dire “arancioni ”. Le anime però sono ancora scomposte.
È perché siamo un percorso aperto, e dicembre è il mese costituente.
Facciamo il punto.

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121004dececcodi Marco Berlinguer
Marcello De Cecco, mente caustica e grande esperto di finanza, non è ottimista. E il perché è presto detto: «Il problema numero uno oggi, come negli anni Venti e Trenta, è il predominio della finanza privata. Ma non c’è nessuna volontà politica di affrontarlo». Con un ulteriore avviso: «Ovunque stanno crescendo forze populistiche e nazionalistiche. È anche questa
un’analogia con quegli anni». Cominciamo dal primo punto. Già prima della crisi, Padoa Schioppa e Saccomanni –ovvero due personaggi dell’ufficialità –paragona - rono i mercati finanziari a “bestie selvagge ” che nessuno era più in grado di domare. Poi nel 2007 è arrivata questa crisi gigantesca e se ne sono accorti tutti. Ne è seguito un gran parlare. Persino il Fmi, la casa del liberismo mondiale, aprì un discorso sull’opportunità di un controllo sui movimenti di capitale. Ma sono rimaste tutte chiacchiere. Già, in nome della difesa del libero mercato.

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