di Stefano Galieni
La vicenda della morte di Valentino Gomez, 29 anni, ucciso dopo un inseguimento da un agente della Polizia Locale di Milano, si sta rivelando sempre più intricata...
di Stefano Galieni
La vicenda della morte di Valentino Gomez, 29 anni, ucciso dopo un inseguimento da un agente della Polizia Locale di Milano, si sta rivelando sempre più intricata...
di A. Fab.
Ci sono due modi per rovinare i piani di Pierluigi Bersani (oltre a quelli che Pierluigi Bersani trova da sé). Il primo sarebbe batterlo nelle primarie, il secondo è sabotare la sfida. Walter Veltroni ha scelto questa seconda modalità, principalmente. Anche ieri ha evitato l'appoggio esplicito a Matteo Renzi. Eppure è noto che tutta la sua corrente sta lavorando al massimo per il sindaco di Firenze. Però l'ex sindaco di Roma si tiene distante, descrivendosi nel ruolo del padre nobile. «Più che schierarmi mantengo come Prodi una posizione di riserbo». Difficile che Prodi apprezzi. Più che un gesto di rispetto da parte di quello che è stato il primo segretario del Pd - e che poi ha organizzato un'area interna al partito - la scelta di Veltroni di non sbilanciarsi ufficialmente assomiglia a un atto di sfiducia verso lo strumento scelto da Bersani per legittimare la sua leadership. E non è finita qui.
di Daniela Preziosi
La richiesta della procura di Bari contro il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è pesante: un anno e otto mesi per concorso in abuso d'ufficio. E questo nonostante ieri, in aula, i legali dell'accusa che pure avevano presentato un memoriale, alla fine abbiano fatto tre passi indietro. «I miei avvocati hanno spiegato tecnicamente che non c'è reato», ha detto Lea Cosentino, la Lady Asl pugliese, ex direttrice generale dell'Asl di Bari e accusatrice di Vendola. Lui, il presidente nonché candidato alle primarie del centrosinistra, ieri si è presentato in tribunale ed ha parlato. Fuori dall'aula si è detto «tranquillo». Ma «se dovessi essere condannato mi ritirerei dalla vita pubblica». È stato lui infatti a chiedere il rito abbreviato, per liberarsi prima possibile dalla spada di Damocle che pende su di sé e per forza di cose anche sulle primarie. Ma la sentenza, attesa per ieri, è stata rinviata a mercoledì 31 ottobre.
La vicenda è nota: secondo l'accusa un primario dell'ospedale San Paolo, Paolo Sardella, sarebbe stato favorito da Vendola. A Lea Cosentino il presidente avrebbe chiesto di riaprire i termini per le le domande del concorso per la nomina.
di Romina Velchi
Non è un ultimatum, è un appello; e come tale lascia, per ora, le cose come stanno. Di Pietro e Vendola, insieme, ieri in conferenza stampa hanno usato tutte le armi a disposizione per sganciare il Pd da Casini (o meglio per impedire che l'alleanza sia a due, con al più qualche comprimario, o addirittura che sia «amputato»), ma stando ben attenti a non chiudersi tutte le porte alle spalle.
di red.
Va bene la democrazia e la lealtà. Ma fino a questo punto, forse, gli elettori di Sel non ci erano arrivati. In un'intervista a Repubblica Tv oggi Vendola ha detto la sua. Su tutto. Innanzitutto, se dovesse vincere lui le primarie es essere quindi lui capo di governo farebbe delle cose bellissime. "Formerò una squadra di governo per meta' fatta di uomini e per metà fatta di donne, cosi' emenderemo il maschilismo di stato". Quanto alla possibilità di 'rottamare' i big del centrosinistra, Vendola spiega che favorirà "le competenze e quelle dei giovani in particolare.
da Pubblico
Sulle “Parlamentarie”, le primarie online lanciate da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, sono numerosi e i dubbi ed i malumori che circolano sui forum e le pagine Facebook dei militanti Cinque Stelle. Un attivista in particolare, Fulvio Biagini, ha pubblicato una lista di venti domande al due Grillo-Casaleggio, poi riprese da blogger, community online e gruppi del movimento.
Si chiedono chiarimenti sulle trasparenza della procedura di voto, sul famoso “portale” promesso da anni che avrebbe dovuto permettere ai militanti di discutere e votare le proposte di Grillo, sul fantomatico “staff” che amministra materialmente il portale del Cinque Stelle.
di Stefano Galieni
Abbiamo chiesto a Francesca Re David, responsabile nazionale dell’Ufficio Organizzazione della Fiom, che aria si respira in vista della manifestazione dell’11 febbraio e che vedrà confluire a Roma, lavoratori, lavoratrici e non solo da tutta la penisola.
«Intanto ci dicono che per l’11 ci sarà una giornata di sole e questo ci fa ben sperare viste le difficoltà che si prospettano col maltempo. Come Fiom stiamo svolgendo assemblee in tutti gli stabilimenti in cui siamo presenti e registriamo molta tensione sia in merito ai contenuti della mobilitazione che al clima in generale del Paese. C’è timore per quanto sta accadendo col contratto nazionale e con l’allungamento dell’età pensionabile, profonda sofferenza rispetto alla privazione di agibilità democratica in Fiat. Una cosa è raccontarlo un'altra è sentirselo dire da chi vive in certe condizioni quotidianamente.
L’alternativa c’è ed è nelle nostre mani. Gli esseri umani prima del profitto… Così recita l’appello unitario per la mobilitazione europea ed internazionale del 15 Ottobre.L’alternativa c’è. Patrimoniale subito. Questo era il titolo del riuscitissimo “patrimoniale day” del 18 settembre promosso dalla Federazione della Sinistra in tutta Italia. Tassare i patrimoni, tagliare le spese militari, le grandi opere inutili, i redditi dei manager e delle caste, recuperare i finanziamenti pubblici dalle aziende che delocalizzano, per investire sulla giustizia sociale, sulla conoscenza, la riconversione ecologica dell’economia, la cultura, i territori, la partecipazione… Non certo per assecondare gli strozzini della BCE, della Commissione Europea, del FMI ai cui dettati devastanti si inchinano dogmaticamente gli schieramenti bipolari dell’alternanza.
Rassegna.it
Uno sciopero generale europeo per rispondere al generale attacco al welfare state europeo. Potrebbe essere questo il prossimo passo per la Confederazione europea dei sindacati (Ces), o per parte di essa, dopo la giornata di mobilitazione europea indetta per il 29 febbraio alla vigilia del vertice Ue di marzo che avrà al centro il varo del "fiscal compact". Anche di questo si è discusso oggi in Cgil nel corso dell'iniziativa 'La crisi globale e il modello sociale europeo, tra i vincoli di bilancio e il ruolo delle politiche pubbliche' che ha visto visto riuniti esponenti di diversi sindacati europei, tra questi Cgt (Francia), Fgtb (Belgio) e Cc.Oo. (Spagna).
Negli interventi dei diversi sindacalisti è emersa una stessa analisi della crisi, come una stessa comune rivendicazione: “Serve dare urgentemente avvio - è stato detto - ad una transnazionale 'fase due' che abbia al centro crescita e lavoro”.