Credo che la differenza fondamentale, per quanto riguarda l'ultima scissione con SEL, sia nel bilancio dell'esperienza dell'ultimo governo Prodi. Vendola rivendica di appartenere ad una sinistra che vuole "compromettersi", anche in senso buono ovviamente, con il governo del paese. Ferrero, da ex-ministro che di quel governo faceva parte, ha ribadito che l'esperienza è stata sicuramente negativa e sconfitta dagli eventi e quindi non certo ripetibile.
Oggi si tratta di capire se esiste uno spazio per poter influenzare da sinistra un governo moderato, come fu quello dell'Unione e come sarà anche quello del PD. Chiaramente per i comunisti questo spazio non esiste e l'unico percorso fattibile è nel solco della costruzione di una sinistra sociale alternativa forte (Syriza, Front de Gauche, Linke, Izquierda Unida, tra l'altro non tutte in buona salute). Questa sinistra oggi in Italia può recuperare uno spazio di visibilità istituzionale oltre a rendersi ovviamente protagonista di lotte all'interno del paese reale, e la raccolta firme sui referendum ce lo dimostra.. Credo che Vendola ripercorra pedissequamente gli stessi errori di Bertinotti. Comunque ancora qualche mese di pazienza e poi vedremo.