120415melenchon

Tra il primo turno di domenica e il ballottaggio del 6 maggio, Jean-Luc Mélenchon dà appuntamento al Front de gauche e a tutta la sinistra per un grande primo maggio, dietro i sindacati. Ieri a Marsiglia, sulla spiaggia del Prado che dopo un lungo braccio di ferro ha ottenuto dal comune, Mélenchon ha riunito decine di migliaia di persone (100mila per gli organizzatori), come aveva già fatto alla Bastiglia a Parigi e al Capitol a Tolosa.

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120414irandi Angelo Baracca

Dopo l'analisi a tutto campo di Noam Chomsky (sul manifesto di domenica 18 marzo), vale la pena ritornare sulla domanda che molti si pongono: ma la minaccia nucleare dell'Iran è reale? Vorrei argomentare che questo è un falso problema. Non intendo legittimare le aspirazioni nucleari di Tehran (sono radicalmente contro il nucleare civile e militare), è plausibile che abbia aspirazioni militari, ma l'Iran non è certo il solo, e la sua eventuale acquisizione di una capacità nucleare non aumenterebbe a mio parere le minacce nella regione, dovute ad altri motivi.
Fabbricare la bomba oggi è relativamente semplice, almeno per uno Stato: il problema principale è dotarsi dei materiali fissili necessari (il Nord Corea lo fece in tre anni, ritrattando il combustibile di un piccolo reattore).

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120413siriaGiorgio Paolucci - Avvenire

Viviamo in Siria da più di sette anni, amiamo questo Paese e il suo popolo. Ci sentiamo indignati e impotenti di fronte al tipo di informazioni che circolano in Europa e fanno opinione, sostenendo le sanzioni internazionali, una delle armi più inique che l’Occidente usa per tenersi le mani pulite e dirigere comunque la storia di altri popoli. Pulite fino a un certo punto: si moltiplicano le segnalazioni della presenza di personale militare inglese, francese (e di altri Paesi) a fianco degli insorti per organizzare le azioni di guerriglia, grave violazione internazionale che passa sotto silenzio.
Sono state raccolte firme e fondi per aiutare la “primavera” del popolo siriano.

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120330albertogarzon26 anni, l'eletto più giovane e più «twittero» delle Cortes: «Dopo oggi e la sconfitta in Andalusia Rajoy è avvisato»
Il deputato di gran lunga più «twittero» di tutto il parlamento spagnolo si chiama Alberto Garzón Espinosa. È un giovane deputato di Málaga (Andalusia) ed è entrato per la prima volta nelle Cortes dopo le elezioni dello scorso novembre sotto la bandiera di Izquierda Unida (Iu). Economista e membro del comitato scientifico di Attac España, a 26 anni è il deputato più giovane. Oltre ad aver scritto diversi libri (l'ultimo, in uscita fra una settimana, si intitola Esto tiene arreglo, «Questo lo possiamo risolvere») ha un suo blog ed è attivissimo sulle reti sociali. «Certamente lo sciopero è un successo - dice - Non ci aspettavamo una risposta di queste dimensioni. Credo che sia dovuto al risultato delle elezioni andaluse di domenica: abbiamo dimostrato che il Partito popolare (Pp) non ha tanto seguito come sembrava, e questo ha incoraggiato la gente».

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andaluciaRedazionale

Si sono svolte domenica 25 marzo le elezioni nelle regioni spagnole dell'Andalusia e delle Asturie.

Nella regione di Siviglia, governata fino ad ora dal Psoe che alle scorse elezioni del 2008 con il 48 % dei voti aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi (56 su 109), il dato più significativo riguarda l'astensione. 3 milioni novecentomila votanti contro i 4 milioni e mezzo del 2008 con una perdita secca di più di dieci punti percentuali (dal 72 al 62 %).

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